Villatico: Chiesa di San Rocco – L’ultima Cena

venerdì, Settembre 30, 2011 @ 03:09 PM

Chiesa di San Rocco a Villatico - L'ultima CenaNella chiesa di San Rocco di Villatico, vicino all’altare si trova un affresco di cm 250 per cm 600 raffigurante l’Ultima Cena, risalente al secolo XVI e rinvenuto nel corso di una campagna di restauro svoltasi negli ultimi anni.

La scena è dominata dalla figura centrale di Gesù che con una mano porge il boccone intinto nella salsa di erbe amare a Giuda e con l’altra accarezza amorevolmente sulla schiena Giovanni, il discepolo prediletto, accovacciato sul suo petto. L’autore vuole fermare l’immagine nel momento i cui Gesù ha appena annunciato che uno dei presenti lo avrebbe tradito e subito dopo indica a Giovanni chi sarà l’autore del tradimento con il gesto amichevole di offrire un boccone.

Gli altri commensali pur rimanendo sgomenti continuano la cena: chi mesce il vino nel bicchiere, chi stacca un pezzo di carne dalla portata centrale con un coltello, chi lo porta alla bocca e chi sta per sorseggiare un calice di vino. È strano che Giuda unico seduto quasi di fronte a Gesù si sia inginocchiato ed abbia in testa l’aureola di santo. A meno l’autore abbia voluto interpretare alla lettera il vangelo che sottolinea che Satana entrò nel suo corpo subito dopo aver assaggiato il pezzo di pane offerto da Gesù e non prima. Pietro che aveva chiesto a Giovanni di farsi dire il nome del traditore da Gesù si trova alla destra e tiene qualcosa in mano, forse un coltello o un pezzo di carne.

La tavola è riccamente imbandita e decorata. In primo piano appare l’abbacchio servito in salse in una originale marmitta e accompagnato da erbe amare secondo il rito ebraico voluto dal Levitico. È in questa pentola che Gesù ha intinto il boccone che sta offrendo a Giuda che si è alzato dalla sua sedia e si è inginocchiato. Vi è anche un piatto di portata con nientemeno che un maialino lattonzolo. È certamente un elemento antistorico perché gli ebrei non mangiavano il maiale, ma gli abitanti di questo territorio e i devoti della Valvarrone che celebravano san Rocco sicuramente mangiavano maialino allo spiedo, o almeno costine e luganech. Oltre alle pagnotte, che sembrano più polentine (perché il pane da noi si mangiava poco) non mancano i bicchieri di vino rosso (pochi e piccoli, in verità) e perfino frutta di stagione, le ciliegie che crescevano sulle pendici del Legnone e del Legnoncino.

È possibile confrontare questa Cena, con quella coeva molto più famosa del celebre Leonardo. Entrambe vogliono rappresentare lo stesso momento drammatico di stupore e di sgomento degli apostoli: Nella cena di Leonardo tutti hanno smesso di mangiare e parlano divisi in gruppi di tre, mentre il nostro autore dà maggior vivacità alla scena mostrando i commensali stupiti con il gesto della mano alzata ma, allo stesso tempo ancora intenti a mangiare o a bere.

Sul bordo della tovaglia erano scritti i nome degli apostoli: ora si può leggere con chiarezza quello di Matteo e le iniziali di Tommaso. Di fronte al capotavola di destra di chi guarda appare una figura femminile inginocchiata, probabilmente colei che ha finanziato l’affresco.
Da notare che siamo nel Cinquecento e il convivio è improntato a una dimensione fortemente collettiva, in tal senso bisognerà interpretare la pratica di utilizzare assieme le medesime posate (il coltello) le medesime coppe per bere e i medesimi taglieri su cui sono disposti le carni. La forchetta verrà introdotta sulle tavole italiane solo verso la seconda metà del sec. XVI. Di difficile interpretazione quei cinque oggetti posti a regolare distanza al centro tavola: saranno saliere, portauova o porta lumi?

Roberto Pozzi

Torna all’articolo principale sulla Chiesa di San Rocco

Commenti disabilitati.

storia e geografia

notizie storiche e geografiche del territorio

monumenti e luoghi

alla scoperta del territorio

sport e turismo

soggiornare nel territorio