Archivio mese Gennaio, 2014

Bellano: Chiesa san Nazzaro e Celso

martedì, Gennaio 28, 2014 @ 03:01 PM
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bellano chiesa nazzaro celsoLa chiesa parrocchiale di Bellano, monumento nazionale italiano, fu edificata dai maestri comacini, nella struttura attuale durante il 14° sec.
Infatti nel 1341 l’antica chiesa, che era dedicata a san Giorgio, venne parzialmente distrutta da un’esondazione del torrente Pioverna e venne successivamente ricostruita e dedicata ai santi Nazaro e Celso.
La prepositurale, come è ben visibile dall’esterno, presenta una struttura a tre navate absidate, tipica dello stile romanico, con quella centrale più alta e larga e quelle laterali più strette.
Curiosa è la presenza, nel settore di destra, di un numero maggiore di archetti pensili, tale artificio è dovuto al progressivo allargarsi della navata destra che, se al termine della quarta campata ha le stesse dimensioni della speculare, poi va via via ampliandosi.
Recenti studi hanno dimostrato che la navata centrale e il segmento di sinistra risultano essere precedenti rispetto all’area destra probabilmente perché l’esondazione del torrente Pioverna comportò la distruzione totale di questa zona che dovette essere completamente ricostruita.
Sulla facciata marmorea, coronata da archetti rampanti, tra i corsi chiari e scuri del marmo, spicca lo splendido rosone fregiato di ricchissime trine di terracotta verniciate di verde, sopra un’edicola con il rilievo in marmo di sant’Ambrogio benedicente.
Notiamo la presenza di tre portali ogivali modanati e decorati con semicapitelli. L’affresco che trovava spazio nella nicchia sopra il portone centrale, conservato oggi all’interno per motivi conservativi, raffigura la Madonna col Bambino e i santi Nazaro e Celso ed è frutto di una mescolanza di gusto tardogotico e anticipazioni umanistiche.
La decorazione del portale culmina nella serraglia su cui è scolpita una croce gigliata e, all’interno di una cornice lobata, l’agnello con il vessillo crociato.
Anche i portali laterali hanno chiavi figurate: a sinistra una mano benedicente, a destra una croce con i bracci trilobati.
Sulla facciata furono posteriormente inserite altre formelle decorate raffiguranti un piccolo arbusto (stemma della famiglia Brocchi); lo stemma visconteo affiancato dalle lettere J e O che identificherebbe l’arcivescovo Giovanni Visconti; una torre merlata campeggiante su una corona d’alloro, con ai lati le lettere A N, che campeggia anche nello stemma comunale.
Il campanile, così come la sacrestia, vennero aggiunti in seguito a una visita pastorale di san Carlo nel 1567.
L’interno, originariamente a capriate lignee, oggi si presenta con volte a crociera (dalle chiavi in pietra scolpite) affrescate nel 1530, con grottesche e soggetti tratti dall’Antico Testamento (ampiamente rimaneggiati dai restauri eseguiti nel 1907).
Nel XVI secolo vennero effettuati i primi interventi sull’abside maggiore che culminarono nel XVIII secolo con l’allungamento attuale.
Sulla parete sinistra del presbiterio è collocato un tabernacolo marmoreo a muro da riferire alla metà del XV secolo, con la Pietà con i simboli del martirio, lo Spirito Santo e gli Angeli Adoranti.
Su entrambe le navate, all’altezza della quarta campata, sono poste due mensole marmoree con decorazione floreale che fungono da sostegno per le acquasantiere .
Nella navata di sinistra, scoperti durante i restauri di inizio Novecento, si intravedono i resti di un affresco raffigurante un giovane con corto gonnellino rosso, calzamaglia e calzari a punta del 15° sec.
Da notare che l’assetto attuale della piazza fu dato soltanto nell’ultimo secolo, precedentemente infatti l’accesso dalla via roma era precluso da un muro e le case si addossavano alla facciata di sinistra.

Abbadia: Chiesa Rotta

domenica, Gennaio 26, 2014 @ 07:01 PM
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Chiesa Rotta in una fotografia del 1976

Chiesa Rotta in una fotografia del 1976

La Chiesa di S. Lorenzo, o Chiesa Rotta, sorta in epoca imprecisata e già parrocchiale nel 1495, descritta nel 1559 da Paolo Giovio,  oggetto di diverse visite pastorali, fu posta in vendita nel 1788.
Il passaggio di proprietà avvenne 1’11 novembre del 1789, quando le chiavi della Chiesa vennero consegnate al nuovo proprietario, il notaio Antonio Bianchi: da quel momento non solo l’antica chiesa, ma tutta la zona circostante, verrà chiamata ufficialmente “chiesa soppressa” o, popolarmente, “chiesa rotta”.
Il paese contava allora 600 anime, e il parroco Antonio Butti scriveva che mancavano i soldi per ripararla o per farne una nuova.
Fu per volontà di Giuseppe II che la Chiesa dei Padri Serviti, nel frattempo trasferitisi a Como per ricongiungersi con i confratelli del convento di S. Gerolamo, potè essere utilizzata come nuova parrocchiale.

per ulteriori informazioni:
“La chiesa parrocchiale di S. Lorenzo (Chiesa Rotta)”
Supplemento al n. 6 di Abbadia Oggi del novembre 1989.

L’Orrido di Bellano

sabato, Gennaio 25, 2014 @ 03:01 PM
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orrido1Si tratta di una gola naturale creata dal fiume Pioverna circa 15 milioni di anni fa al tempo del disgelo del ghiacciaio dell’Adda le cui acque hanno modellato gigantesche marmitte e suggestive spelonche nel tratto tra Taceno e Bellano.
I tetri anfratti, il cupo rimbombo delle acque tumultuose che hanno ispirato moltissimi scrittori, hanno fatto dell’Orrido una delle località turistiche più note del Lario.
La peculiarità consiste nella possibilità di percorrere le gole tramite passerelle godendo così di una magnifica visita sulle cascate, sulle rocce e sulla vegetazione.
La forza dell’acqua venne sfruttata, nei secoli passati, per la lavorazione di minerali, pellame e tessuti.
Nel 16° e 17° secolo la famiglia Denti aveva costruito qui le fucine per la lavorazione del ferro estratto nelle miniere della Valsassina.
Cipriano Denti edificò poi degli splendidi giardini con torri, piscine e statue, frequentati anche dallo scrittore Sigismondo Boldoni.
Nel corso dell’800 numerose stampe dell’Orrido fecero il giro d’Europa e contribuirono ad accrescere la fama del luogo.
Nel 1998 l’area fu acquistata dal Comune che la destinò a uso turistico.
Interessante è la Ca del Diaol (casa del diavolo), strano edificio a torre costruito su uno sperone di roccia. Non se ne conosce né l’origine né la funzione ma per certo è attestata dal 1834.
Il suo nome è legato alle figure mitologiche affrescate sulle pareti esterne e interne.
All’interno narra la leggenda che il signore locale Lorla portasse le giovani per commettere rituali satanici e licenziosi festini.
A tale credenza è legata anche la Dirlindana, suonata dall’alto della torre campanaria a 10 minuti alle 22 tutte le sere.
Il motivo rintoccato dalle campane ricorda la frase “Don nde a cà” (donne andate a casa) proprio perché dopo quell’ora le ragazze rischiavano di essere rapite.
Il segnale, già attivo in epoca rinascimentale, fu prima abolito e poi ripristinato sotto la dominazione austriaca come coprifuoco.

APERTURE AL PUBBLICO

APRILE-MAGGIO-GIUGNO-SETTEMBRE
Tutti i giorni dalle ore 10 alle 13 e dalle 14,30 alle 19

LUGLIO – AGOSTO
Tutti giorni dalle ore 10 alle 19

MARZO – OTTOBRE – NOVEMBRE
Festivi e prefestivi dalle ore 10 alle 12,30 e dalle 14,30 alle 17

GENNAIO – FEBBRAIO – DICEMBRE
Festivi e prefestivi dalle ore 14 alle 17
5 Gennaio dalle ore 14 alle 17
25 Dicembre –chiuso

Per comitive e gruppi oltre gli orari sopra indicati chiamare al n. 338.524.67.16 o 333.137.20.45

PREZZI
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Ridotto (da 5 a 14 anni, ultra 65enni oppure Comitive di almeno 15 persone)  Euro 2,50
Comitive oltre 40 componenti, preannunciate da agenzie o altri operatori Euro 2,00 Euro 2,50
Residenti (in possesso della carta d’identità rilasciata dal Comune di Bellano) ingresso gratuito

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