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ABBADIA LARIANA – MONUMENTI

martedì, Novembre 1, 2011 @ 02:11 PM
aggiunto da Abbadia

Di seguito sono elencati i monumenti ed i luoghi caratteristici che sono interessanti dal punto di vista architetturale, storico e paesaggistico.

CHIESA DI SAN LORENZO
Abbadia Lariana - Parrocchia di San Lorenzo
S. Lorenzo è ricca di storia e di arte: nel luogo dove sorge, esisteva, dal sec. VIII, un’abbazia benedettina dedicata a S. Pietro, che si ritiene fondata addirittura da Desiderio, re dei Longobardi.
Verso il sec. XII perse d’importanza, e il Tatti dice che “cadde e rovinò per decrepità“, nel 1788, i frati Serviti si trasferirono a Como, la chiesa fu ceduta alla parrocchia, in quanto più grande e in migliore stato della chiesa di S. Lorenzo, che si trovava nella località ora chiamata Chiesa rotta.
Così cambiò ancora il santo titolare: i SS. Vincenzo ed Anastasio cedettero il posto a S. Lorenzo.
Qui venne portato l’altare ligneo barocco, che ancora si può ammirare, il crocifisso, la beata Vergine della Cintura e l’altare di S. Apollonia.
Nel 1888 si incominciò un lavoro di ingrandimento e di restauro….
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CHIESA DI SAN MARTINO
E’ ubicata all’inizio del paese, ai piedi del monte Borbino, su un poggio panoramico rivolto verso Lecco.
Rinnovata nel 1400, e registrata già nel XIII secolo nel “Liber notitiae Sanctorum Mediolani” fra i 10 edifici religiosi appartenenti all’abbazia di San Vincenzo, la Chiesa di San Martino ha origini ben più antiche. La pianta rettangolare, una sola navata a copertura lignea e a capriate a vista, finestre medioevali e presbiterio con volta a crocera lo confermano.
Pur essendo intitolata a San Martino, al suo interno (non visibile) si trovano molti riferimenti alla Madonna.
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CASTELLO E CHIESA DI SAN BARTOLOMEO APOSTOLO
Il Castrum Abbis (o Castello, come lo conosciamo noi) è il colle sul quale sorgeva una piccola fortezza medioevale che intorno all’anno 800 diventa l’abitazione degli Abati Benedettini della Badia di San Pietro.
Dopo la chiesa di San Pietro, quella dedicata a San Bartolomeo è la prima in Abbadia. Fu voluta dall’Abate che ne voleva una accanto alla sua residenza. In seguito, nel 1600 e nel 1700 venne ampliata e arricchita con elementi barocchi, tipici dell’epoca.
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CHIESA DI SAN GIORGIO
Appartenente al comune di Mandello, ma dipendente dalla parrocchia di Crebbio, la chiesa di San Giorgio è originaria probabilmente del 100 DC, anche se oggi appare nelle formedel XIII secolo.
L’acquasantiera in marmo del IX-X secolo e l’eccezzionale complesso di affreschi raffiguranti temi come la misericordia, la salvezza e la dannazione ne fanno uno dei più affascinanti rilievi archeologici della zona orientale del lago.
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LA TORRACCIA
Rudere di torre medioevale, probabilmente resto di fortificazione del XII secolo a guardia di Lecco, di cui si sono perse le tracce delle mura con la costruzione dello svincolo della SS36.
Era il baluardo di tutta la sponda orientale del lago a difesa delle incursioni provenienti da sud, principalmente dal Ducato di Milano.
Rimangono intatte due pareti e in quella Nord si vedono in stretta diagonale due monofore e la scossalina esterna che serviva ad allontanare l’acqua dai muri; originariamente era suddivisa in vari piani con copertura a capanna e le falde rivolte verso nord e sud.
Il monumennto è stato restaurato nella seconda metà del secolo scorso costruendo dei possenti muri di cotto per contenere le pareti non più contrastate tra loro.
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BORBINO
Situato in una posizione strategica, sulle pendici del Monte Borbino, con ampia visuale sul lago e costeggiato dalla Via del Viandante, il piccolo centro è sempre stato di grande importanza per il territorio dell’antica Abbazia Benedettina. Non a caso, solo al suo interno si potevano contare ben tre chiese: San Martino, l’Immacolata e la Madonna della Neve. Le strette vie medioevali dell’abitato, si aprono sulla piazza in cui è stato recentemente restaurato lo splendido lavatoio utilizzato sino alla metà secolo scorso.

CIVICO MUSEO SETIFICIO MONTI
Intorno al 1868 Pietro Monti, setaiolo, dai territori a sud di Milano arrivò ad Abbadia. Trasformò l’antico follatura di panni con annessa roggia a ruota idraulica, in un filatoio per seta.
Nel 1998 si inaugurava il Civico Museo Setificio Monti ed inizia la sua apertura al pubblico. La struttura consiste in due edifici, uno adibito a filatoio-incannatoio, l’altro a filanda ed attività accessorie. Oltre ai resti ai alcune macchina ausiliarie, erano rimaste due ruote idraulica con la roggia. Oggi la ruota idraulica è stata completamente restaurata e si sta provvedendo al ripristino dell’antica roggia seicentesca
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ABBADIA LARIANA – STORIA E GEOGRAFIA

martedì, Novembre 1, 2011 @ 02:11 PM
aggiunto da Abbadia

Il comune di Abbadia Lariana si trova in Lombardia (Italia) in provincia di Lecco (LC) ed è classificato come comune montano. E’ situato ad un’altitudine di 204 metri dal livello del mare. Il territorio di Abbadia Lariana si estende per una superficie di 17,09 kmq in cui vive una popolazione di 3.258 abitanti per una densità demografica pari a 190,64 abitanti per chilometro quadrato.
Le principali frazioni del luogo sono Robianico, Linzanico, Zana, Molini, Pian dei Resinelli, Chiesa Rotta, Lombrino, Onedo, San Rocco, Crebbio, Castello, Novegolo, Borbino.
I comuni limitrofi di Abbadia Lariana sono Oliveto Lario, Valbrona (CO), Mandello del Lario, Lecco, Ballabio. Il santo patrono del comune è San Lorenzo.
Gli abitanti sono conosciuti con il nome di abbadiensi.
Il comune di Abbadia Lariana è catalogato con codice Istat 97001. La principale festa patronale di Abbadia Lariana è 10 agosto. Il comune è localizzato alle coordinate di latitudine e longitudine 45°54’00″N-9°19’00″E.

CENNI STORICI
Abbadia Lariana - Veduta AereaLa storia di Abbadia Lariana inizia in epoca remota; le prime presenze umane nel territorio del comune risalgono all’età del ferro, non mancano poi reperti di insediamenti di epoca gallica e romana: due tombe in cotto alla cappuccina, un canaletto e una piccola ara dedicata ad Ercole.
Abbadia deve il suo nome alla presenza di un’abbazia benedettina fondata nel IX secolo sotto il regno di re Desiderio e dedicata originariamente a San Pietro. Il nome Abbadia o Badia venne da quel momento utilizzato per indicarne il territorio: Ancora oggi, in dialetto, il paese viene chiamato “la Badia”.
L’edificio utilizzato come residenza dell’Abate  era separato dal monastero e costruito sui ruderi di una antica fortificazione romana (Castello), adiacente all’abitazione venne costruita una piccola chiesa: nei secoli trasformata ed ingrandita, viene ora conosciuta come chiesa di San Bartolomeo.

Il territorio, fertile e ricco di miniere di rame, ferro e piombo (una di queste, ai Piani dei Resinelli, recentemente ristrutturata, è  visitabile su prenotazione [info@resinelliturismo.it] ), strategico per  l’importantissima presenza del lago, usato come via di comunicazione per il commercio,  fu oggetto di dispute tra i signori di Como e di Milano  e, con la vittoria di questi ultimi, nel 833 l’arcivescovo ambrosiano Angilberto aggregò il  monastero  di Abbadia con quello di San Vincenzo in Prato di Milano

Nel Medioevo il territorio era salvaguardato con torri di guardia a Crebbio, Maggiana e Rongio; con castelli ad Abbadia e a Lierna e Mandello, quest’ultimo cinto da un vallo comunicante a lago,  era un paese fortificato.

Tra il  1000-1100, un invaso che si trovava a monte dell’abitato, ruppe la diga naturale che lo formava e precipitò a valle,  uccidendo la maggior parte degli abitanti e dei frati: la forza distruttiva fu talmente potente da cambiare addirittura il corso del fiume Zerbo spostandone la foce da quella che ora viene chiamata Punta Abbadia all’attuale posizione presso la spiaggia del campeggio.
Nel 1117, per la nomina del Vescovo di Como e per il controllo del contado di Lecco, iniziò la guerra dei dieci anni fra Como e Milano. La pieve di Mandello, che si era schierata con Como e l’imperatore e col Vescovo e il Papa legittimo, fu teatro di cruenti battaglie navali. Divenne protettorato di Como poi (1196), in seguito a nuove discordie venne ceduto a Milano.
Nel 1272 il papa affidò la Badia ai padri serviti  che adoravano la Santa Vergine Maria, questi aiutarono la gente nella ricostruzione, inaugurarono  la prima scuola di Abbadia dove  insegnavano a “leggere, scrivere e fare di conto”  e cambiarono il nome del monastero in ”Santi Vincenzo e Anastasio”.
Nel 1336 il territorio passò sotto il dominio visconteo e nel 1398, con il duca Gian Galeazzo Visconti, ottenne la promulgazione della raccolta di leggi locali in statuti.
Nel 1495 Abbadia ottenne il conferimento di sede parrocchiale, con dedica a San Lorenzo.
Nel 1530 Gian Giacomo de Medici detto il Meneghino saccheggiò il paese e bruciò il convento dei frati poi restaurato nel 1616, nelle forme odierne.
Nel 1629 Abbadia venne saccheggiata dai Lanzichenecchi diretti dalla Valtellina all’assedio di Mantova, sotto la guida di Ranbaldo di Collalto.

Panorama Abbadia Lariana
Nel XVIII secolo, gli avvenimenti livellarono il predominio civile di Mandello, che, nel 1760, si smembrò in più comuni, i quali solo più tardi (1928) si riuniranno di nuovo sotto Mandello, ad esclusione di Abbadia sopra Adda e Linzanico, rimasti definitivamente comune a sé stante con l’unico nome di Abbadia Lariana.
Nel 1788 i padri serviti chiusero il monastero e lasciarono per sempre la Badia, mettendo in vendita tutti i loro beni ad un prezzo simbolico in quanto gli austriaci, che all’epoca regnavano sul territorio, si impadronivano di tutti i beni della chiesa.

La rivoluzione francese con le sue truppe e col nuovo sistema amministrativo dei dipartimenti (1796), portò all’abolizione di privilegi e prerogative feudali. Seguirono in questo scorcio di storia due grandi battaglie tra francesi e Austro-Russi; dopo di esse, il predominio napoleonico fu  sostituito da quello dell’Impero austro-ungarico.

Fra il 1817 e il 1832 gli austriaci costruirono la grande strada militare dello Stelvio e dello Spluga lungo il tratto a lago (attuale S.P. 72). In questo periodo venne soffocato ogni movimento di italianità che da noi si manifestò nel marzo 1848 quando Mandello, per prima, issò il Tricolore e insorse correndo alla difesa di Milano. Solo con Garibaldi nel 1859, avverrà la liberazione, inizio della definitiva Unità d’Italia.

Queste terre diedero un grande contributo di volontari negli anni del Risorgimento e nell’ultima guerra mondiale. Infine, la Resistenza viva e sanguinosa costò grossi sacrifici di vite umane.

Tratto da wikipedia e da una ricerca di Mattia Valassi
Il testo è disponibile secondo la licenza Creative Commons
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