Archivio categoria ‘Gastronomia’
LIERNA, DEFINITO IL CALENDARIO MANIFESTAZIONI PROLOCO 2023
E’ definitivo il calendario delle manifestazioni 2023 organizzate a Lierna dalla Pro Loco:
23 Aprile POLENTA IN PIAZZA apertura della stagione con la classica polenta concia
6 Maggio TREKKING AL CHIARO DI LUNA passeggiata serale tra 4 caselli nel bosco
3 Giugno LE CANTINE DI LIERNA storica decima edizione
17 Giugno AGONI, POLENTA E MUSICA classica manifestazione gastronomica
15 Luglio LA BIRRA IMPAZZA festa della birra artigianale
19 Agosto ONDE BEACH FRESH PARTY giornata d’estate sul lago con musica e stand gastronomici
24 Settembre SULLE ORME DEL VIANDANTE Tappa Lierna-Mandello
14 Ottobre CASTAGNATA DI OLCIANICO serata a base di castagne (gnocchi, dolci, caldarroste)
I dettagli e le modalità di iscrizione (quando prevista) verranno pubblicati di volta in volta anche sulle pagine social della Pro Loco Lierna.


Lierna: IN PIAZZA LA BIRRA IMPAZZA!
C’era una volta la Bionda nel Castello, ma il tempo passa, e in questi anni di cose ne sono accadute…. Così adesso la manifestazione che la Pro Loco Lierna dedica ai birrifici artigianali del territorio si è spostata. Non più una festa a bordo spiaggia ma nuova location in pieno centro nella rinnovata piazza IV Novembre. Non è mutata però la formula.
Tre birrifici artigianali – LEGNONE, HERBA MONSTRUM, DU LAC – e un menù basico e intramontabile: panino con salamella e verdure alla piastra, con un occhio di attenzione per i non carnivori che avranno l’alternativa del formaggio.
Due le possibilità: consumazione libera ma anche, ed è quella consigliata, acquisto del biglietto degustazione che comprende oltre al panino una “piccola” per ciascun birrificio. Per questa opzione – offerta a numero limitato – è possibile e suggerito prenotare.
Un palco su cui si esibirà il gruppo “BISTECCHE AL SANGUE” e, a seguire, DJ SET in riva al lago .
SABATO 16 Luglio. Apertura degli stand dalle ore 17,30. Prenotazioni al num. 351.9717514.


SAGRA DEL MISULTIN A DERVIO SABATO 25 E DOMENICA 26 GIUGNO – DEGUSTARE IL PESCE DI LAGO A KM-0 escursioni in Lucia – mostre sulla pesca – musica – pescalatrota – mercatini


Lierna, si riparte con AGONI POLENTA E MUSICA
Finalmente si riprende con le manifestazioni che erano ormai tradizionali dell’estate Liernese. Agoni, polenta e musica, nata nel 2006, è quella che vanta la storia più lunga, e ha sempre avuto riscontri positivi di partecipazione e soddisfazione del pubblico. La formula è semplice: piatti a base di pesce del lago (non solo agoni freschi, in coincidenza con la stagione di pesca, ma anche missoltini e lavarelli), accompagnati da polenta e patatine e da una offerta di vini di qualità grazie all’esperienza maturata con un’altra manifestazione storica della Pro Loco Lierna, quella delle Cantine, che ha prodotto e mantiene da anni ottimi rapporti con produttori. Per i più assetati non mancherà la birra.
Lo scenario è quello del lungolago al tramonto, con la presenza delle “Lucie” del GRUPPO MANZONIANO, disponibili per chi vorrà vedere la riviera dalla lago, e la musica di Vasco Rossi eseguita dalla coverband ANIMAVASCO, ea seguire DJ Set.
Appuntamento il 18 giugno dalle ore 19: si riparte!



VARENNA – “Sulle Orme del Viandante 2016”


Vi aspettiamo numerosi, non mancate, scrivete a: prolocovarenna@tin.it
Oppure telefonate allo 0341830367
cell. 3357677571
Cordiali saluti e arrivederci a domenica 25 settembre 2016
La Pro Loco Varenna
LE PRO LOCO DELLA SPONDA ORIENTALE DEL LARIO DEVOLVERANNO UNA PARTE DEI PROVENTI DELLA MANIFESTAZIONE IN AIUTO ALLE POPOLAZIONI VITTIME DEL SISMA DEL CENTRO ITALIA

La Castagna: un alimento importante per le generazioni passate
Le castagne sono il tipico prodotto autunnale: cadono spontaneamente dall’albero da settembre a dicembre.
I prodotti derivati, come la farina di castagne e le castagne secche, possono essere conservati a lungo e si trovano tutto l’anno.
Per centinaia di anni le castagne hanno rappresentato la principale fonte alimentare delle popolazioni del Lario durante l’autunno e l’inverno, tanto da meritarsi l’appellativo di “pane dei poveri”.
E’ infatti l’elemento base non solo per moltissime ricette tipiche del luogo, ma è stato utilizzato in passato anche come ingrediente di medicamenti e derivati.
Vista l’importanza di questo alimento, presentiamo una ricerca approfondita basata su un lavoro di Marina De Blasiis ed originariamente pubblicata sul sito della Proloco di Lierna.
Il Castagno
Proprietà e Uso delle Castagne
La Coltivazione e la Raccolta delle Castagne
Lavorazione delle Castagne
La Castagna come “Pane dei Poveri”
Leggende sulle Castagne
Ricette con le Castagne

La Gastronomia Lariana
L’arte culinaria è frutto di un lungo progresso evolutivo che ha coniugato e, allo stesso tempo ha influenzato, gli usi e i costumi delle popolazioni che hanno saputo ricavare dalla natura quanto di meglio poteva essere fornito al proprio sostentamento e, amalgamando sapientemente i sapori, hanno creato tesori culinari tipici della propria zona di origine.
La gastronomia tipica dell’area lariana è infatti fortemente influenzata dal territorio da cui è originata: sulle rive del lago è protagonista il pesce, il microclima estremamente mite ha favorito l’introduzione degli olivi; sulle montagne e nelle valli interne, sono molto utilizzati la polenta, salumi, formaggi e piatti a base di carne.
Di seguito un compendio delle ricette tipiche di questa zona del Lario:
Ricettario della Cucina Lariana
Approfondimenti:
La Cucina del Lago
La Cucina Montana e Valligiana
Le Castagne: un alimento importante per le generazioni passate

Proprietà e Uso delle Castagne
Le castagne fresche hanno un elevato contenuto calorico (160 Kcal ogni 100 g di prodotto edibile); il saccarosio (6,7 g/100 g) è in quantità più elevata che in frumento, noci e patate ed è il principale zucchero mentre glucosio, fruttosio e maltosio sono presenti in quantità minime.
Per la ricchezza di glucidi i frutti hanno proprietà energetiche e sono perciò molto efficaci nelle astenie fisiche e intellettuali, per chi pratica sport o è soggetto a stress, mentre sono sconsigliati per i diabetici.
La farina sopperisce, nella preparazione di dolci e minestre, al fabbisogno di carboidrati anche nei soggetti che presentano intolleranza ai cereali.La corteccia e il legno del castagno, come la pelle dei frutti, contengono un’alta percentuale di tannino e le loro proprietà sono di tipo astringente. Per questo sono raccomandate le castagne secche nella cura delle diarree.Le foglie del castagno in infusione sono utilizzate per curare tossi e bronchiti.
L’acqua in cui sono state cotte delle castagne puo’ essere usata dopo lo shampoo per esaltare i riflessi dei capelli biondi.
Al forno o bollite, aiutano a combattere la stanchezza tipica d’inizio autunno perché sono ricche di magnesio e manganese.
Ricche di carboidrati, aminoacidi, sali, vitamine possono essere un gradevole sostituto del pane integrale. Si legano bene con verdure e ortaggi. E’ invece sconsigliata l’associazione con frutta acida, proteine animali, pane, zucchero e vino (anche se l’abbinamento è classico) perché può scatenare fenomeni fermentativi.
Non è così usuale e non a tutti può piacere il sapore della castagna cruda, ma addensa la saliva e forma anticorpi per proteggere dai malanni stagionali, tonifica i muscoli, i nervi e le vene.
Le foglie del castagno, raccolte in aprile e maggio, possono essere usate come rimedio per la tosse perché sono sedative e danno sollievo. Basta mettere in un litro di acqua bollente una manciata di foglie essiccate, filtrare bene e bere l’infuso.
Il fiore verde/giallo del castagno, che sboccia all’inizio dell’estate, secondo la fitoterapia di Bach aiuta a rinascere: si chiama Sweet Chestnut ed è efficace, se ci si crede, soprattutto per restituire la speranza nei momenti di sconforto.
Si può rinforzare lo scheletro e curare i reumatismi facendo bollire in due litri di acqua due manciate di foglie fresche di castagno e una decina di ricci, per venti minuti; aggiungere il tutto nell’acqua della vasca, facendo questo bagno almeno due volte alla settimana.
La polpa della castagna, cotta e setacciata, ha un effetto emolliente se applicata sulla pelle; la corteccia dell’albero invece, incisa, staccata e fatta seccare (in primavera o in autunno, i periodi di riposo della pianta) ha un effetto astringente e decongestionante.
Il macerato di gemme di castagno, ottenuto dai tessuti embrionali in crescita della pianta è un utile ricostituente per essere più energici e ricaricarsi nei periodi di stress.
Dal legno si ricava, per distillazione, alcool metilico (spirito di legno); il legno è inoltre impiegato nella produzione di pasta di cellulosa. Sovente l’interno dei tronchi di castagno si infradicia in un composto terroso e scuro, per effetto della carie; si forma così un prezioso terriccio per giardinieri (la cosiddetta terra di castagno), che viene usato nell’invaso di piante richiedenti terreni soffici e ricchi di humus.

La coltivazione e la raccolta delle castagne
Il castagno era considerato fonte di alimento fondamentale per le popolazioni della montagna.
Veniva innestato e potato regolarmente, si ripulivano le piante del sottobosco che avrebbero potuto danneggiarlo, si estirpavano le erbacce, il terreno veniva pulito, concimato, e falciato con cura. Si utilizzavano semplici attrezzi per lavorare la selva, cioè i boschi di castagni: il rastrello, la falce, la scopa realizzata con ramoscelli di betulla.
Se gli alberi si trovavano su terreni ripidi, per favorire la raccolta delle castagne si preparavano, in fondo alla selva, delle siepi con fascine di legna e questo per permettere alle castagne cadute di raccogliersi e non rotolare troppo in basso, disperdendosi lungo i pendii o rotolando in proprietà altrui.
La raccolta delle castagne iniziava solitamente tra la fine di settembre e la prima settimana di ottobre e continuava fino a novembre. Al proprietario della selva spettava il raccolto e, tutta la sua famiglia era impegnata nel lavoro.
La raccolta avveniva principalmente a mano. I ricci che rimanevano chiusi si battevano con l’aiuto di rastrelli (sbatador, rastrello senza denti) e bastoni (batidor, mazzuolo con manopola di traverso). Le castagne si mettevano dapprima in ceste e panieri di vimini intrecciati (cavagnöi) e in qualche piccola gerla (berla) per poi essere messe in grosse balle di juta.
La raccolta veniva fatta esclusivamente nella propria selva; nessuno osava raccogliere le castagne nella proprietà altrui, perché, colti sul fatto, si veniva allontanati con rimproveri e minacce o, addirittura, a sassate.
Chi era in possesso di molte selve ne cedeva una parte a un’altra famiglia in cambio di un modesto compenso.
Solo dall’undici di novembre la raccolta era libera e le selve erano aperte a persone e bestiame. Le persone munite di cesti e sacchi raccoglievano castagne ovunque ne trovassero; era consentita la spigolatura delle castagne nelle selve e nei prati.
Nel periodo della maggior caduta i contadini si recavano due o più volte al giorno nella selva: facevano questo lavoro per 2 o 3 settimane. Le donne avevano un piccolo sacco che legavano alla vita e quando era pieno lo svuotavano nella gerla.
Ai ragazzi spesso veniva assegnato il compito di raccogliere le castagne: essi si recavano nelle selve muniti di ceste al mattino, prima di andare a scuola, e al pomeriggio dopo le quattro, finite le ore di lezione.
