Archivio categoria ‘Geologia’

L’Orrido di Bellano

sabato, Gennaio 25, 2014 @ 03:01 PM
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orrido1Si tratta di una gola naturale creata dal fiume Pioverna circa 15 milioni di anni fa al tempo del disgelo del ghiacciaio dell’Adda le cui acque hanno modellato gigantesche marmitte e suggestive spelonche nel tratto tra Taceno e Bellano.
I tetri anfratti, il cupo rimbombo delle acque tumultuose che hanno ispirato moltissimi scrittori, hanno fatto dell’Orrido una delle località turistiche più note del Lario.
La peculiarità consiste nella possibilità di percorrere le gole tramite passerelle godendo così di una magnifica visita sulle cascate, sulle rocce e sulla vegetazione.
La forza dell’acqua venne sfruttata, nei secoli passati, per la lavorazione di minerali, pellame e tessuti.
Nel 16° e 17° secolo la famiglia Denti aveva costruito qui le fucine per la lavorazione del ferro estratto nelle miniere della Valsassina.
Cipriano Denti edificò poi degli splendidi giardini con torri, piscine e statue, frequentati anche dallo scrittore Sigismondo Boldoni.
Nel corso dell’800 numerose stampe dell’Orrido fecero il giro d’Europa e contribuirono ad accrescere la fama del luogo.
Nel 1998 l’area fu acquistata dal Comune che la destinò a uso turistico.
Interessante è la Ca del Diaol (casa del diavolo), strano edificio a torre costruito su uno sperone di roccia. Non se ne conosce né l’origine né la funzione ma per certo è attestata dal 1834.
Il suo nome è legato alle figure mitologiche affrescate sulle pareti esterne e interne.
All’interno narra la leggenda che il signore locale Lorla portasse le giovani per commettere rituali satanici e licenziosi festini.
A tale credenza è legata anche la Dirlindana, suonata dall’alto della torre campanaria a 10 minuti alle 22 tutte le sere.
Il motivo rintoccato dalle campane ricorda la frase “Don nde a cà” (donne andate a casa) proprio perché dopo quell’ora le ragazze rischiavano di essere rapite.
Il segnale, già attivo in epoca rinascimentale, fu prima abolito e poi ripristinato sotto la dominazione austriaca come coprifuoco.

APERTURE AL PUBBLICO

APRILE-MAGGIO-GIUGNO-SETTEMBRE
Tutti i giorni dalle ore 10 alle 13 e dalle 14,30 alle 19

LUGLIO – AGOSTO
Tutti giorni dalle ore 10 alle 19

MARZO – OTTOBRE – NOVEMBRE
Festivi e prefestivi dalle ore 10 alle 12,30 e dalle 14,30 alle 17

GENNAIO – FEBBRAIO – DICEMBRE
Festivi e prefestivi dalle ore 14 alle 17
5 Gennaio dalle ore 14 alle 17
25 Dicembre –chiuso

Per comitive e gruppi oltre gli orari sopra indicati chiamare al n. 338.524.67.16 o 333.137.20.45

PREZZI
Intero Euro 3,00
Ridotto (da 5 a 14 anni, ultra 65enni oppure Comitive di almeno 15 persone)  Euro 2,50
Comitive oltre 40 componenti, preannunciate da agenzie o altri operatori Euro 2,00 Euro 2,50
Residenti (in possesso della carta d’identità rilasciata dal Comune di Bellano) ingresso gratuito

Varenna: Fiumelatte

mercoledì, Gennaio 2, 2013 @ 07:01 PM
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FiumelatteII Fiumelatte va annoverato tra i più brevi corsi d’acqua d’Italia con i soli 250 m. circa di sviluppo, dal punto d’origine al suo tuffo nel lago.
Precipita a valle con una pendenza media di 36° e per questa ragione le sue fragorose acque sono così spumeggianti, tra i ciclopici massi disseminati lungo il suo letto, da conferirgli un incredibile color bianco-latte, fenomeno da cui trae nome.
E’ un torrente temporaneo, con una stagionalità nella emissione delle acque: compare rapidamente verso fine marzo per poi scomparire quasi d’incanto ad ottobre. Periodi di attività o di secca “anomali” non sono però infrequenti e vanno ricondotti alla siccità o alla piovosità della stagione.
Questa sua particolare singolarità ha condotto gli studiosi ad ipotizzare che il Fiumelatt, che scaturisce da una sorgente carsica naturale, rappresenti un “troppo pieno” di un imponente bacino situato nelle viscere del retrostante circo glaciale di Moncodeno (Grigna Settentrionale).
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Il Marmo Nero di Varenna

martedì, Novembre 1, 2011 @ 08:11 PM
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E’ il materiale estratto presso la cava di Grumo.

Si tratta di una pietra ornamentale di colore grigio scuro con venature candide che volge al nero con la lucidatura, diffusa nella zona intorno a Perledo e Varenna.

In realtà non si tratta di un vero marmo, dal quale differisce per l’origine geologica: è una roccia sedimentaria, che ha origine dal depositarsi di materiali vari (ciottoli, sabbie, polveri, fanghi, resti di piante e animali), composta quasi interamente da carbonato di calcio, cioè calcare, con la presenza di sostanze bituminose che le conferiscono il colore nerastro.

Per contro il vero marmo è una roccia calcarea di tipo metamorfico, che nel corso delle ere geologiche si è trovata sepolta a grande profondità o in vicinanza di magma, dove le alte temperature e pressioni hanno causato trasformazioni nella sua struttura.

Il materiale veniva utilizzato per elementi ornamentali di edifici religiosi e civili o per altri scopi edilizi: è di questo tipo il marmo nero del Duomo di Milano.

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