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Sulle Orme del Viandante 2018
Le Pro Loco della Costa Orientale del Lago di Como sono liete di presentare la ormai tradizionale manifestazione, giunta alla sua decima edizione
SULLE ORME DEL VIANDANTE
che si terrà nelle domeniche del mese di Settembre e che portera i manifestanti a riscoprire le bellezze del nostro territorio e a gustare i piatti tipci del luogo.
NOVITA’ 2018
CONCORSO FOTOGRAFICO
“IL VIANDANTE SUL SENTIERO”
Per festeggiare il decimo anno della manifestazione, le Pro Loco della costa orientale del lago indicono un concorso fotografico avente come soggetto “IL VIANDANTE SUL SENTIERO”, ovvero immagini relative alla partecipazione dei “Viandanti” alla odierna edizione della manifestazione.
Le opere (massimo due per ogni partecipante al concorso) dovranno pervenire via mail all’indirizzo concorsofotografico@prolocolario.it con risoluzione minima fullHD (1920×1080 pixel) entro il la domenica successiva all’ultima tappa della manifestazione, corredate dai dati del fotografo e da apposita liberatoria per qualsivoglia utilizzo a titolo gratuito del materiale trasmesso.
Le opere verranno valutate da una commissione, le tre opere ritenute più rappresentative verranno pubblicate sul sito Facebook di PROLOCOLARIO e verranno votate del pubblico.
L’opera più votata verrà proclamata vincitrice del concorso.
L’ISCRIZIONE ALLA MANIFESTAZIONE “SULLE ORME DEL VIANDANTE”, IMPLICA L’ACCETTAZIONE DELLA LIBERATORIA AD AUTORIZZARE A TITOLO GRATUITO L’USO, LA RIPRODUZIONE E LA PUBBLICAZIONE CON OGNI MEZZO TECNICO, DELLE IMMAGINI IN CUI SI COMPARE COME SOGGETTI
DETTAGLIO TAPPE
- 2 Settembre: Colico – Piantedo
- 9 Settembre: Lierna – Saioli – Lierna
- 23 Settembre: Ballano – Perledo – Varenna
- 30 Settembre: Mandello – Abbadia
- 7 Ottobre: Bellano – Dervio – Dorio
ABBADIA: Sulle Orme del Viandante 3° tappa: Abbadia- Mandello
20 SETTEMBRE 2015
3°TAPPA: ABBADIA LARIANA- MANDELLO DEL LARIO
Tempo totale cammino: 5 ore ca.
Totale percorso: 8 km ca.
Difficoltà: principiante
Si consiglia abbigliamento da trekking.
PROGRAMMA:
Ore 8.30
Ritrovo presso Parco Ulisse Guzzi.
Iscrizioni ( 10,00 Euro compreso di visite guidate, pranzo, merenda e ritorno treno)(fino 10 anni 5 euro).
Visita Museo Setificio Monti.
Chiesa San Bartolomeo.
Chiesa di Debbio.
Visita Chiesa San Giorgio.
La visita alla chiesa di Debbio è stata annullata in quanto i lavori di restauro non sono ancora stati ultimati
Ore 13.00/13.30
Salita verso la frazione di Maggiana e pranzo a cura degli organizzatori.
Visita Torre Medioevale di Maggiana.
Passaggio storico di Rongio e Somana.
Saioli- Merenda (Gratuita)
Ore 17.00/17.30
Discesa verso Olcio
Rientro verso Abbadia Lariana.
CURIOSITA’:
Il sentiero del Viandante è il percorso ideale per chi ama camminare godendo di ricchi spunti culturali e naturalistici.
Il percorso complessivo si snoda per circa 40 km, con origini che risalgono probabilmente fino al XIV secolo, utilizzata nel ‘400 come alternativa durante le pestilenze e al centro di traffici commerciali, successivamente venne anche percorso da soldataglie che calavano a Lecco e dintorni.
Lungo l’itinerario sono molte le chiesette dedicate soprattutto ai patroni dei poveri, dei malati, dei mercanti e dei pellegrini, oltre a ospizi che erano destinati a rifocillare i viandanti, pilastri votivi, oratori ed edicole e altrettanto numerosi sono i suggestivi scorci panoramici.
ISCRIZIONI
PREZZO: 10 EURO compreso di: visita guidata, pranzo, merenda e ritorno in treno (fino a 10 anni 5 euro).
MENU: polenta taragna e salame
IN CASO DI MALTEMPO LA PASSEGGIATA SARA’ RINVIATA A NUOVA DATA.
COME RAGGIUNGERCI:
IN AUTO: da Milano SS36, uscita Abbadia, prosegui per la Stazione FS. Poco oltre sulla sinistra ritrovo Parco Ulisse Guzzi.
IN TRENO: linea Milano-Sondrio-Tirano. Stazione Abbadia Lariana.
PER INFORMAZIONI:
Pro Loco Mandello del Lario
Via Manzoni,57, Mandello del Lario
tel: 0341.732912
cel: 335.5470555
e-mail: mandello@prolocolario.it
Pro Loco Abbadia Lariana
cel: 3332014538
E-mail: abbadia@prolocolario.it
Abbadia Lariana: La Chiesa di San Lorenzo
S. Lorenzo è ricca di storia e di arte: nel luogo dove sorge, esisteva, dal sec. VIII, un’abbazia benedettina dedicata a S. Pietro, che si ritiene fondata addirittura da Desiderio, re dei Longobardi.
Verso il sec. XII perse d’importanza, e il Tatti dice che “cadde e rovinò per decrepità”, facilmente la tracimazione del lago causò o affrettò la decadenza della chiesa.
Venne ricostruita nel sec. XIII dall’Ordine dei Padri Serviti, che la dedicarono ai SS. Vincenzo ed Anastasio.
Don Grisoni, nella sua cronaca parrocchiale, dice: “La tradizione vuole che Filippo Benizi membro e generale dei Serviti, fondati in Firenze nel 1233 dai sette Santi fondatori, viaggiando per l’Italia, fosse passato anche da queste parti e, trovata questa gente abbandonata, facesse sì che il vecchio monastero venisse riedificato con la chiesa, che venne dedicata ai SS. Martiri Vincenzo ed Anastasio, e da Abbazia dei Benedettini venisse cambiata in un priorato dei Padri Serviti”.
La chiesa ricostruita non doveva essere molto grande, ad una navata sola, come si vede in un disegno del 1700 presente nell’archivio parrocchiale. Il presbiterio, piuttosto piccolo, era di forma rettangolare. L’edificio risultava più basso, con tetto in travi di castano.
Nel 1788, i frati Serviti si trasferirono a Como, per ricongiungersi con i confratelli del convento di S. Gerolamo e vendettero il Conventino ai signori Bianchi, mentre la chiesa fu ceduta alla parrocchia, in quanto più grande e in migliore stato della chiesa di S. Lorenzo, che si trovava nella località ora chiamata Chiesa rotta.
Così cambiò ancora il santo titolare: i SS. Vincenzo ed Anastasio cedettero il posto a S. Lorenzo.
Qui venne portato l’altare ligneo barocco, che ancora si può ammirare, il crocifisso, la beata Vergine della Cintura e l’altare di S. Apollonia.
La popolazione aumentava e la chiesa ormai era insufficiente, per cui nel 1888 si incominciò un lavoro di ingrandimento e di restauro: si abbattè la volta per innalzare il soffitto dell’edificio e lo si ricostruì inchiodando alle travi piccole listerelle di legno intonacate con stabilitura; sfondando le pareti laterali, si aggiunsero due navate, che purtroppo restano nascoste al celebrante dai quattro mastodontici pilastri, che sostengono il tetto; il presbitero rettangolare venne ingrandito con un’abside semicircolare.
La chiesa, però, non aveva la sagrestia; si rimediò all’inconveniente con un tratto di cantina donato dal sig. Angelo Lafranconi, divenuto proprietario del Conventino. La volta e le pareti furono affrescate e decorate da Luigi Tagliaferri nel 1915.
Il tetto di tegole di Voghera non resistette a lungo e l’acqua penetrata nella chiesa rovinò le decorazioni.
Negli anni ’60 Oreste Broggi, decoratore di Abbadia, rinfrescò l’interno, ma il tetto lasciava sempre penetrare acqua, per cui il deterioramento continuò: si decise di rifarlo completamente con ardesia della Valmalenco nel 1980, ma ormai le decorazioni e gli intonaci erano ridotti in cattivo stato.
Agli inizi del nuovo secolo una importante opera di restauro ha rimediato al degrado
Fonti: Abbadia Oggi – anno VI – N. 4 – 21 Luglio 1987
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Le Campane della Chiesa di San Lorenzo
Abbadia: I “Monoliti” di Chiesa Rotta
In località Chiesa Rotta, al numero civico 2, sul lato sinistro della Provinciale 72, in direzione Mandello Lario, due massi di ghiadone sono posti a delimitare l’accesso al giardinetto di una casa.
Fin qui nulla di strano se non fosse che più di uno storico, tra cui Oleg Zastrow (insigne studioso di storia locale), teorizzano che i due pilastri, alti rispettivamente 131 cm. e 134 cm., risultano essere stati in origine coperchi di sarcofaghi di epoca tardo-romana.
Osservandoli bene si possono notare la cupside e le modanature laterali, che danno l’idea di una piccola arcatura.
I fori rettangolari verso l’alto dei monoliti, testimoniano il fatto di essere stati utilizzati come montanti per magli in un’officina dove si lavorava il ferro.
L’ipotesi è confermata anche dal fatto che in Navegno (sul monte di Borbino), esisteva una miniera e nei pressi, un cascinale, probabile sede di un’officina metallurgica.
Chissà quante volte siamo passati accanto a questi reperti e non li abbiamo neppure degnati di uno sguardo; il nostro passato è composto anche da cose apparentemente semplici, che meritano di essere conosciute.
Abbadia Lariana – La Torraccia
La Torraccia sorge isolata all’inizio del paese: venendo da Lecco, la si scorge lungo la sponda orientale del lago. Una fotografia presso l’archivio dei Musei di Lecco riproduce la Torre con un grande muro (antemurale) che si estende sino a lago; si trattava certamente di una fortificazione, forse di un piccolo castello.
Gli Annali Sacri di Como e della Diocesi fanno cenno alla presenza sulla sponda orientale del ramo di Lecco di un Castello Francione (sec. X); non ci sono documentazioni che lo possano comprovare, resta però il fatto che l’unico castello si poteva trovare dove ora è la Torraccia.
La vecchia Statale n. 36 era ricavata in trincea tra la torre e un piccolo spalto sul lago che aveva ancora tracce di mura ma la superstrada ha in seguito livellato il tutto.
La struttura di forma quadrangolare è parzialmente diroccata ed è stata soggetta a pesanti interventi di restauro: di pianta rettangolare di 8,2×7,6 metri, con mura spesse alla base poco più di un metro ed una altezza di circa 14,2 metri, era organizzata in 5, massimo 6 piani; la sommità era protetta da una copertura a capanna con le falde a spiovente verso nord e sud; infatti solo su dette fronti si nota la “scossalina” esterna a immorsatura di lastre di pietra che serviva a portare fuori l’acqua dai muri e a lanciarla sul terreno sottostante. Sui lati superstiti si aprono alcune ferritoie alte e strette con una luce di circa 5/6 Centimetri di larghezza e 64 Centimetri di altezza. La parete nord, è caratterizzata da due aperture poste in stretta diagonale, la parete a monte è caratterizzata invece da una singola apertura centrale, in prossimità della cima: tutte terminano con un arco a tutto sesto in materiale lapideo chiaro, probabilmente una maiolica. I due lati interessati dal crollo mostrano che esso è avvenuto lungo le finestre che vi si aprivano. Gli elementi lapidei esterni, composti principalmente da materiale calcareo e di cava non locale, sono ben lavorati e ben squadrati; alcuni massi angolari sono bugnati. Le pareti presentano un elevato numero di fori per l’incastro delle travi, alcuni utilizzati per la costruzione della torre, altri per sostenere i piani in cui era suddivisa la torre, altri ancora atti a sostenere la struttura lignea esterna di difesa.
Eretta probabilmente attorno al XII secolo (con affinità costruttive con la torre di Teglio e con la torre Fiorenzana di Grono (CH)), la sua funzione è tra le più sconosciute del territorio e tra le più difficili da interpretare, soprattutto proprio perché non c’è più la possibilità di realizzare una adeguata indagine archeologica in quanto il terreno circostante è stato completamente compromesso con la costruzione dello svincolo della superstrada.
Come posto di avvistamento era assolutamente inutile in quanto esistono dei luoghi vicini sicuramente più idonei a tale funzione (la collina dove sorge la chiesa di S. Martino o a Navegno alla cima di S. Lucio) e perchè non in diretta vista col paese e con le torri nelle immediate vicinanze; probabilmente controllava l’accesso ai territori a nord di Lecco forse con funzioni di difesa e di dazio, bloccando il passaggio a valle mediante una struttura in muratura fino alla riva del lago (ancora parzialmente visibile nelle vecchie foto prima della costruzione del nuovo sistema viario) e a monte mediante una palizzata (di cui se ne sono perse le tracce)
Scarica la pubblicazione sulla Torraccia a cura di – LA BADIA –
Fonti:
Paolo Corti, “Le Fortificazioni di Abbadia – La Torraccia”,
– LA BADIA – Associazione per la Storia Locale
Antonio Balbiani, “Da Lierna ad Abbadia”, 1967 – Pietro Cairoli Editore
Antonio Balbiani, “Le fortificazioni di lecco e del mandellasco”, Abbadia Oggi – 21/11/1989
Cesare Alippi “L’arte della guerra sul Lario a cavallo dei secoli XI e XII”, 2011
Abbadia Lariana – La Chiesa di San Martino
La chiesetta di San Martino, si trova all’inizio di Abbadia Lariana, su un poggio sopra la statale e ai piedi del Monte Borbino.
Rinnovata nel 1400, e registrata già nel XIII secolo nel “Liber notitiae Sanctorum Mediolani” fra i 10 edifici religiosi appartenenti all’abbazia di San Vincenzo, la Chiesa di San Martino ha origini ben più antiche.
L’edificio si presenta con pianta rettangolare, una sola navata a copertura lignea e con capriate a vista; le finestre, di forma allungata, sono di fattura medioevale.
A divisione della navata dall’abside é posta una parete in muratura, terminante a due spioventi, secondo la pendenza delle falde del tetto, nella quale é ricavata una apertura ad arco ogivale molto elegante e ben proporzionata.
L’abside, che é un poco più stretta della navata, é coperta con una bellissima volta a crociera costolonata e chiusa in centro da una chiave circolare con orlatura torica.
I costoloni, sono a sezione triangolare smussata, carattere proprio delle costruzioni gotiche;
Gli elementi citati, come la copertura lignea, la separazione con parete della navata dall’abside, la bella volta a crociera, inducono a datare la costruzione attorno al secolo XIII.
Pur essendo intitolata a S. Martino al suo interno si trovavano molti riferimenti di devozione alla Madonna.
Sopra l’altare a muro vi era uno splendido affresco della Crocefissione: tale opera è stata trafugata attorno al 1964.
La prima descrizione di questo dipinto la troviamo nelle visite del Vescovo Ninguarda del 1593: “detta chiesa ha una sola capella et uno altare posto nel muro, in volta, et non ha alcuna icona, ma in mezo nel muro vi sono dipinte il Crocifisso, et molte altre figure”.
Il Vescovo Carafino nel 1627 è più preciso nella descrizione e dice : ” un altare con sopra dipinto il Crocifisso, la Beata Vergine, Giovanni Evangelista, Maria Maddalena genuflessa ai piedi della croce, S. Martino e S. Rocco”. Sull’altare vi era anche una piccola tavola rotonda con dipinto a olio il volto di Maria, e sulla facciata dell’arco trionfale, a sinistra, si trovava un altro affresco con la Madonna in trono, le cui tracce erano ancora visibili nel 1970, e un’altra Madonna era dipinta presso la porta laterale.
Da alcune fotografie possiamo vedere com’era il dipinto che si sviluppava sulla parete sopra l’altare. Sullo sfondo si vede una Gerusalemme con le torri e le mura. A sinistra del Crocefisso vediamo S. Martino e la Madonna; al centro, abbracciata alla croce, Maria Maddalena e sulla destra della croce S. Giovanni Evangelista e S. Rocco; tutto il dipinto è racchiuso da un’ampia fascia decorata. Sopra la croce otto piccoli angeli facevano da corona al Cristo crocefisso.
La chiesetta ha avuto, nel secolo scorso, una storia travagliata: è stata alienata con atto notarile del notaio Antonio Berera il 1 marzo 1943, essendo stata sconsacrata con decreto vescovile il 5 dicembre 1941, riconosciuto agli effetti civili con Regio Decreto il 19 aprile 1942. La nuova proprietà non ha mai provveduto a restaurare l’edificio, che in un certo periodo si è ridotto ad essere senza tetto, preda di vandali e saccheggiatori i quali, attorno al 1964, hanno addirittura trafugato l’affresco sopra l’altare.
Il 20 marzo 1973, la Soprintendenza per i beni ambientali e architettonici di Milano rispose alla richiesta di demolizione inoltrata dal Comune di Abbadia dicendo che, nonostante lo stabile fosse senza tetto e sembrasse un rudere, non avrebbe concesso la demolizione, imponendone il restauro.
In quel momento la proprietà era di una azienda di costruzioni, che aveva acquistato tutta la zona, e intendeva realizzare altri progetti, non certamente il restauro di S. Martino, anzi riuscì a regalare al comune la chiesa in abbandono il 7 dicembre 1977.
Il Comune fece rifare il tetto, salvò dalla distruzione l’edificio e fece anche un progetto di recupero delle sinopie degli affreschi che purtroppo non si è mai tradotto in realtà: attualmente il manufatto non è visitabile e tutte le finestre sono state murate per proteggere l’interno da possibili atti vandalici.
Dalla radura, su cui sorge la chiesetta, naturale terrazza sul lago, si può godere uno splendido panorama: a sud, i resti della Torraccia, una antica fortificazione che proteggeva il territorio, i fianchi scoscesi e le rupi del Monte S. Martino, la città di Lecco; dall’altra parte del lago, il Monte Moregallo e i Corni di Canzo.
Questo luogo, è il punto di partenza del Sentiero del Viandante, una antica via di comunicazione che collega il basso Lario con Colico: all’interno del cortile che circonda la chiesa è stata predisposta un’area attrezzata in cui è possibile effettuare una sosta prima di affrontare la camminata.
Fonti:
Camilla Candiani, “IMMAGINI della devozione Mariana in Abbadia nei secoli scorsi”,
2003 – LA BADIA – Associazione per la Storia Locale
Antonio Balbiani, “Da Lierna ad Abbadia”, 1967 – Pietro Cairoli Editore
“Abbadia Oggi ” – ANNO VIII – N 2 – BIMESTRALE – 21 MARZO 1989
Abbadia Lariana – monumenti sul territorio
La Proloco di Abbadia Lariana ha inserito, nella propria sezione, un elenco dei principali monumenti presenti sul suo territorio.
ABBADIA LARIANA – PERCORSI
Il territorio di Abbadia Lariana è ricco di percorsi di facile e media fruizione, che invitano alla conoscenza del territorio montano e del tratto lacustre.
E’ un’area che conserva testimonianze storiche legate alle attivita agrosilvo-pastorali e alla coltivazione del gelso per il baco da seta.
Sentieri, mulattiere e piste sterrate che si snodano attorno alla Val Monastero condurranno alla scoperta dei nuclei rurali, alla spettacolare cascata, alle chiese campestri e al Piano dei Resinelli.
Sentiero del Viandante
Il sentiero del Viandante è stato per secoli la strada che costeggiava la sponda orientale del Lario; di antiche origini, probabilmente già esistente all’epoca romana come ripresa di un percorso precedente, collegava Lecco con Colico, la Valtellina coi passi alpini. Il sentiero fu attivo fino al 1834, anno in cui divenne percorribile il tratto a lato della strada dello Stelvio e dello Spluga, costruita dagli Austriaci.
Attualmente ha inizio presso la chiesa di San Martino e attraversa da sud a nord tutto il paese, proseguendo per Mandello e continuando fino a Colico. Nel suo percorso (sempre segnalato) talvolta interrotto da nuove strade, si possono ammirare punti caratteristici e singolari del paese, nonché vedute panoramiche sulla Grignetta
Nel tratto fino a Mandello, il percorso è completamente pianeggiante ed è adatto a persone di tutte le età.
Ulteriori informazioni
Si allega cartina del percorso (corredata anche di vie alternative atte ad esplorare alcuni luoghi caratteristici del nostro comune.
Abbadia Lariana – Sentiero del Viandante
Dettagli percorso da Abbadia a Lierna
Da Abbadia Lariana al Rifugio Soldanella per il Sentiero dei Campelli
Dalla Stazione Ferroviaria di Abbadìa Lariana 214m, si raggiunge via Onedo, si oltrepassa la ferrovia, e si arriva poco dopo a Borbino. Raggiunta la chiesa e il successivo lavatoio, si prosegue diritto e indi a sinistra per un viottolo e una mulattiera. Abbandonata quest’ultima si imbocca a destra una scalinata in pietra e si continua lungamente per la Val Monastero, oltrepassando il bivio per Navegno.
Si continua nel bosco per la carrareccia e ad un bivio ci si tiene a sinistra, si oltrepassa un piccolo ponte e più avanti, verso destra, si inizia a risalire la dorsale boscosa che termina, con una gradinata selciata, alla Croce (ore 1.30). Senza seguire a destra la Strada dello Scarettone, che sale da Linzanico da sinistra, si attraversa una zona di castagneti e (indicazioni su cartello appeso ad albero) si raggiunge la spianata prativa dei Campelli, 955m (ore 0.30; ore 2).
Superata poco oltre una chiesetta si raggiunge verso sinistra la carrozzabile che scende dal Pian dei Resinelli e che dopo alcune ampie svolte, oltrepassata una casa, raggiunge un lungo rettilineo. Percorso quest’ultimo e lasciata a sinistra la via Parodi, si raggiunge un ultimo bivio: proseguendo a sinistra si arriva alla chiesetta e al piazzale all’imbocco del Piano dei Resinelli (ore 1 ; ore 3), oltrepassato il quale si sale verso sinistra una strada, pure carrozzabile, che, dopo la panetteria-market e la diramazione a sinistra per il rifugio Porta, conduce al rifugio SOLDANELLA.
Dislivello: 1063m
Difficoltà: E
Ore: 3
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Anello a Lago e Anello della cascata
I due percorsi, di facile e media fruizione, invitano alla conoscenza del territorio montano e del tratto lacustre.
Un’area che conserva testimonianze storiche legate alle attività agrosilvo-pastorali e alla coltivazione del gelso per il baco da seta. Sentieri, mulattiere e piste sterrate che si intrecciano attorno alla Val Monastero condurranno alla scoperta di nuclei rurali, chiese campestri e alla sorprendente cascata di Cengen.
Entrambi gli itinerari confluiscono alla chiesa di San Giorgio e, da qui, per medesimo percorso scendono al Parco Chiesa Rotta (lido) e al Lungolago di Abbadia Lariana.
Informazioni percorso Anello a Lago
Informazioni percorso Anello della Cascata
Alta Via delle Grigne
L’itinerario denominato Alta Via delle Grigne, collega invece la Frazione di Crebbio con i Piani dei Resinelli, è un percorso un poco più impegnativo dei precedenti ma che riserva al viandante, innumerevoli e pregevoli panorami di mezza montagna.
Uteriori informazioni
Scarica la Cartina dei Sentieri
Sito Web “Abbadia Passeggiate”
Su questo sito web potrai trovare tutte le indicazioni per gite e passeggiate in quel di Abbadia Lariana, i luoghi più caratteristici del territorio e molte altre informazioni:
Abbadia Lariana – Strutture Ricettive Lago
Di seguito sono le diverse atrezzature disponibili sulla riva del lago:
Ristoranti e Pizzerie:
Attico Lariano Via Nazionale 141 Fax. 0341.731889 Matteo 334.8681750 Carmelo 328.3239950 http://atticolariano.wordpress.com/ info@atticolariano.it |
Ristorante da Piero piazza Stazione tel. 0341 731542 chiuso il lunedì e il martedì |
Pizza Pace consegna a domicilio Via Nazionale, 101 tel. 0341 1847005 cell. 338 3019351 orari: 11.00-14.30/17.30-23.00 |
Pizzeria Ristorante La Smorfia Via Centrale, 2 tel. 0341 700793 chiuso il martedì |
Bar
Bar Garden via Nazionale, 142/a tel. 0341 701397 chiuso il lunedì |
Bar Gelateria-Pasticceria Galdin via Nazionale, 99 tel. 0341 731357 chiuso il lunedì |
Bar Pausa Caffè via Nazionale, 110 tel. 0341 730490 chiuso la domenica |
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Alberghi e Campeggi
Camping spiaggia via al Campeggio, 5 tel. 0341 731621 fax 0341 1880114 aperto da aprile a settembre www.campingspiaggia.com info@campingspiaggia.com |
Park Hotel via Nazionale 144 tel. 0341 703193 fax 0341 703194 www.parkhotelabbadia.com mb.vice@libero.it |
Bed&Breakfast
B&B BIOHAUS via della Corona 22 Tel. 0341 700873 cell. 347 0750005 Fax. 0341 700873 mamazza@libero.it |
B&B Cambiodaria Via dei Mulini, 22 Tel. 0341701043 cell. 331 7839054 www.cambiodaria.it info@cambiodaria.it |
B&B Contrada Lunga Via alla Chiesetta, 10 Cell. +39.335.6443223 www.contradalunga.it info@contradalunga.it |
B&B Il Portone Vicolo del Portone, 8 – Loc. Crebbio Tel. 0341 702118 cell. 328 7699175 zahn.s@alice.it |
B&B Le Colombine via per Linzanico 13 Tel. 0341 700816 cell. 333 9071899 www.beblecolombine.it/ info@beblecolombine.it |
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ABBADIA LARIANA – TURISMO
Filmato promozionale Abbadia Lariana (by www.lafilandina.com)
Abbadia Lariana è il primo paese sul lago dopo Lecco, sulla strada verso la Valtellina.
E’ direttamente raggiungibile da Milano in auto, percorrendo la SS 36 (uscita Abbadia Lariana), col treno, con i mezzi pubblici (da Lecco e da Mandello), col battello (dalle altre località che si affacciano sul Lario).
A est, confina col massiccio del Grigna, ricco di possibilità di passeggiate più o meno impegnative, pareti da affrontare in scalata e, nei mesi invernali, piste da sci e fondo.
All’inizio del paese si trova il punto d’inizio del Sentiero del Viandante, che anticamente collegava i comuni della costa orientale, ancora oggi percorribile, e lungo il quale si schiudono panorami mozzafiato e si incontrano numerose vestigia del passato.
A ovest è lambito dal lago di Como, dove si trovano le spiagge del paese: due parchi-lido attrezzati (Parco Ulisse Guzzi e Parco Chiesa Rotta) e alla foce del torrente Zerbo, quella libera del campeggio. Recentemente è stato inaugurato un percorso pedonale che costeggia la riva e collega i due parchi con la punta del promontorio di Abbadia sul lago.
Dal pontile d’attracco dei battelli, partono le corse per Lecco e il centro lago.
Durante tutto l’anno, nei parchi del Paese vengono organizzate manifestazioni pubbliche: a tal proposito si ricordano la Fiera di Santa Apollonia, le serate di intrattenimento estive, le ultime edizioni del Trofeo Long Drive Challenge Golf sull’acqua, la manifestazione musicale Rock in Riva e numerosissimi altri eventi minori.