Abbadia: Le decorazioni di Tagliaferri nella Chiesa di San Lorenzo

domenica, Gennaio 1, 2012 @ 06:01 PM

Chi entra nella chiesa parrocchiale di S. Lorenzo in Abbadia è colpito subito dalla ricchezza dei festoni, degli ornamenti, delle statuine, delle dorature che brillano sull’altare ligneo barocco al centro dell’abside.
Lo sguardo, poi, si innalza quasi spontaneamente verso la volta della chiesa decorata da Luigi Tagliaferri, pittore di origine valsassinese (Pagnona), ma cresciuto a Mandello del Lario, in una famiglia di decoratori. E’ sepolto proprio nel cimitero di questo paese, nella cappella di famiglia: la lapide riporta la data di nascita e di morte: 14 novembre 1841 – 12 giugno 1927, e la sua fotografia, un busto venerando con barba e capelli fluenti, lo sguardo profondo e penetrante. Nessuno finora ha scritto su di lui o ha elencato le sue opere nonostante abbia avuto una produzione molto vasta: nella nostra zona ha decorato la chiesa arcipretale del suo paese, il battistero di S. Antonio a Crebbio, la chiesa di S. Rocco a Maggiana, la chiesa di S. Giovanni a Bellagio, ed altri edifici sacri del lago e della Valtellina.
E’ stato un uomo animato da profonda fede e conoscenze teologiche, sicuro nell’usare il pennello, con reminiscenze classiche e barocche, che, tuttavia, non risultano stucchevoli, nè danno fastidio, perchè usate con sobrietà, gusto, senso dell’equilibrio e proporzione.

tagliaferri abside san lorenzo
La composizione che possiamo ammirare nel catino dell’abside della nostra chiesa, prende spunto dal libro dell’Apocalisse: si tratta della gloria dell’Agnello descritta da S. Giovanni.
Al centro spicca l’Agnello, simbolo di Cristo immolato, con la scritta “Agno honor et gloria”.
Ai suoi piedi rotolano verso il basso le potenze infernali, sospinte nel castigo dagli angeli fedeli a Dio, mentre lo slancio verso l’alto è dato dalle schiere angeliche, che, sostenute da nuvole leggere, fanno intravvedere, quasi dietro a un velo, la gioia del Paradiso.
Sulla sinistra dell’affresco sono raffigurati i santi: vergini, dottori, martiri, che, con al centro la croce, rendono onore all’agnello, mentre sulla destra sono rappresentati tutti i popoli della terra (europei, africani, indiani) convertiti a Cristo dall’opera dei missionari. In un angolo del catino (in basso a sinsitra) si può leggere la sua firma: “Tagliaferri L. pinse 1915”.
Nelle tre fasce trasversali, che congiungono i pilastri di sostegno della volta, egli ha raffigurato in medaglioni i dodici apostoli, divisi in gruppi di quattro ciascuno, con in mano i simboli caratteristici di ciascuno, che permettono di individuarli, mentre, nell’ultima fascia sovrastante l’organo, quattro graziosi putti portano dei cartigli con la scritta “Laudate Deo in cordis et organo”.

tagliaferri 2 san lorenzoAl centro della volta spicca la gloria di S. Lorenzo a cui è dedicata la chiesa, con la palma del martirio in mano, vestito con le insegne di diacono, è portato in Paradiso dagli angeli, e ai suoi piedi sono raffigurati gli strumenti tradizionali del martirio, con la graticola su cui venne bruciato. La firma e la data sono ripetute anche in questo affresco.
Di fianco alla gloria di S. Lorenzo, sopra la finestra di destra, un angelo regge un cartiglio con la scritta: “In graticola te Deum non negavi”, mentre sopra la finestra di sinistra si legge: “Gratias tibi quia ianuas tuas ingredi merui”. Nei vani soprastanti le altre quattro finestre sono raffigurate, secondo uno schema tradizionale, le quattro virtù cardinali; partendo da sinistra, vicino al coro, la giustizia, una giovane donna con in mano la bilancia da una parte e la spada dall’altra, la prudenza, una vergine con in mano la lampda accesa, come quella del vangelo, che si guarda allo specchio, la temperanza, un giovane che versa del vino in una coppa, la fortezza, una giovane, seduta su un leone, con l’elmo alato della vittoria, e, in una mano, un fascio littorio da cui spunta l’ascia.

Fonte: Abbadia Oggi Anno V – N. 4 – 21 Luglio 1986

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