Varenna: Fiumelatte

mercoledì, Gennaio 2, 2013 @ 07:01 PM

FiumelatteII Fiumelatte va annoverato tra i più brevi corsi d’acqua d’Italia con i soli 250 m. circa di sviluppo, dal punto d’origine al suo tuffo nel lago.
Precipita a valle con una pendenza media di 36° e per questa ragione le sue fragorose acque sono così spumeggianti, tra i ciclopici massi disseminati lungo il suo letto, da conferirgli un incredibile color bianco-latte, fenomeno da cui trae nome.
E’ un torrente temporaneo, con una stagionalità nella emissione delle acque: compare rapidamente verso fine marzo per poi scomparire quasi d’incanto ad ottobre. Periodi di attività o di secca “anomali” non sono però infrequenti e vanno ricondotti alla siccità o alla piovosità della stagione.
Questa sua particolare singolarità ha condotto gli studiosi ad ipotizzare che il Fiumelatt, che scaturisce da una sorgente carsica naturale, rappresenti un “troppo pieno” di un imponente bacino situato nelle viscere del retrostante circo glaciale di Moncodeno (Grigna Settentrionale).

Alcuni tipi di roccia, come appunto quella delle Grigne, con il tempo subiscono in parte un processo di disgregazione a contatto con l’acqua: tutti i fenomeni che ne conseguono prendono il nome di “carsismo”. Dalla constatazione di come il Fiumelatte sia una sorgente temporanea, discende l’esistenza di sorgenti perenni a quote però più basse (come la Fonte Uga, sempre nella frazione di Fiumelatte, ben visibile scendendo verso sud dalla stazione ferroviaria sino alla Provinciale 72), alcune addirittura sotto il livello del lago. Una prova decisiva a sostegno di quanto teorizzato si è avuta qualche anno fa; nel 1983 lungo la Cresta di Piancaformia (la panoramica dorsale che collega la Bocchetta di Prada a m. 1626, con la vetta del Grignone, a m.2410), fu scoperto a m.2170 l’abisso “W le Donne” che con i circa 1200 m. sino ad oggi esplorati, rappresenta una delle cavità carsiche più profonde d’Italia.-Ebbene, nel 1992 una colorazione effettuata nelle acque del torrente che percorre tale abisso, ha effettivamente dimostrato l’esistenza di un collegamento con la sorgente del Fiumelatte, tramite un percorso sotterraneo di circa 8 km. per un dislivello di 1800 metri. Il fiume ha suscitato nei secoli la curiosità di molti; fra i tanti N. Stenone, D. Vandelli, L. Spallanzani, A. Stoppani, M. Cermenati e addirittura Leonardo, che al “Fiumelaccio” accenna nel foglio 214 del Codice Atlantico.

Come raggiungere la sorgenti:
Sorgente FiumelatteCamminando verso sud da Piazza S. Giorgio di Varenna, dopo circa 200 m. si imbocca in salita Via Roma, che conduce sino al piazzaletto del Cimitero. Da qui prende inizio sulla sinistra una scala breve ma sempre più ripida, al cui termine trae spunto un sentiero parallelo al lago; correndo a mezza costa raggiunge il Fiumelatte, dopo un percorso complessivo di I km. circa. Il pittoresco sentiero è ben ombreggiato, immerso nella folta vegetazione; una deviazione di pochi minuti (freccia) che si trova a circa tre quarti della sua lunghezza sulla sinistra e verso monte conduce alla località Baluardo, uno tra i luoghi più panoramici della sponda lecchese del Lago di Como.
Questo sentiero è ora in perfette condizioni grazie al duro lavoro di una numerosa squadra di Volontari che, durante tutti i fine settimana dell’inverno 1988-89, lo rimisero a nuovo dopo decenni di abbandono. Tra i lavori di ripristino effettuati, spiccano un ardito ponticello in ferro gettato a cavallo del fiume ed una scala metallica che permette di arrivare letteralmente a qualche passo dalla sorgente. Infine una piccola ma ben attrezzata area picnic, consente eventualmente di riposare e mangiare allegramente in compagnia.

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