DERVIO – MONUMENTI
Corenno Plinio
Frazione del Comune di Dervio, si trova sulla sponda orientale del Lario ai piedi del monte Legnoncino, adagiato su una balsa rocciosa, in posizione dominante sul centro lago.
Fin dai primi documenti medioevali il borgo è denominato Corenno o Coreno: l’origine del toponimo è ignota, probabilmente celtica, anche se in passato gli Umanisti hanno voluto scorgere la radice greca corintum, pensando ai coloni greci inviati da Giulio Cesare sul lago.
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Castello di Dervio
Su uno sperone di roccia che domina la piana di Dervio, è ben visibile la torre del Castello di Orezia, anche se sarebbe più esatto chiamarlo mastio, dato che la fortificazione attorno alla torre era data dalle mura degli edifici circostanti.
Non si conosce l’origine del nome di Orezia, ma con tale nome la località era già citata alla fine del ’200 insieme alla vicina Chiesa di san Leonardo (In plebe deruio loco castrum goleza ecclesia sancti leonardi [2]). Nei documenti latini il nome aveva alcune varianti: orezia, oretia, horetia, holetia, olletia.
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Castelvedro
In località Mai (detta ad Mayum già nel ‘400), in posizione dominante su Dervio e il Lago di Como, sono ancora visibili i resti di un antico recinto (V-VI sec.).
Viene considerato parte del sistema di difesa creato sulle sponde del Lario a causa delle scorrerie di barbari dalla Rezia: tramite numerosi castelli, erano trasmesse segnalazioni da Colico a Como o a Lecco.
La fortificazione già all’epoca dello Statuto era considerata antica: in un atto di vendita del 1405 è indicato un bosco con molte piante di castagno posto ad castrum vetus. La storpiatura di questa dizione latina portò al nome di Castelvedro.
Si stima che coprisse circa 1500 metri quadrati, con a sud una muratura arrotondata, base di una torre da avvistamento. In alcuni tratti sono ancora visibili murature alte anche 4 metri.
Chiesa SS Pietro e Paolo
La Chiesa dedicata agli apostoli Pietro e Paolo si trova nel Borgo di Dervio proprio di fronte alle sponde del lago di Como. La parrocchia risale al XI secolo, anche se la primitiva costruzione potrebbe risalire al VI secolo.
L’edificio attuale, di epoca romanica, è una basilica composta da tre navate e cinque campate, con tre absidi. Attorno al 1665 fu rinnovato l’altare della Madonna del Rosario, fu inserita la vasca battesimale e un confessionale entrambi in marmo nero.
All’esterno della chiesa rimangono tracce degli archetti e delle tre monofore a doppia strombatura; nel sopralzo è incisa la data 1613.
Le forme romaniche sono ancora evidenti nel campanile e nella cella campanaria.
Ai lati dell’altare si trovano due grandi tele del ‘600, opera dei pittori bergamaschi Giovanni e Francesco Cavagna, i quadri rappresentano il martirio di San Pietro e la conversione di San Paolo.
Di particolare pregio e interesse, il pulpito di legno intagliato e dorato, molto simile a quello che si trova nella chiesa di San Giacomo a Bellagio.
Nel 1670 e 1672 le famiglie Rubini e De Magni ottennero dalla Curia, il permesso di sepoltura in chiesa, furono predisposte solo semplici lapidi ancora visibili nelle navate laterali.
Riconducibile all’ XVI secolo la statua della Madonna col bambino.
Chiesa dei SS Quirico e Giuditta
Costruita a Dervio ai piedi della montagna sulla riva sinistra del Varrone, è dedicato ai due martiri del IV secolo ed è delle chiese più antiche della zona tanto che è menzionata in documenti risalenti all’anno 814.
L’interno presenta l’altare in marmo rosso di Varenna ed una pala del Settecento raffigurante il martirio dei due Santi.
Il campanile è di origine romanica (XI-XII secolo) ed è arricchito alla sommità da un piano di bifore, con un tipo di architettura non usuale per la zona lariana, attribuito al XI sec. e perfettamente conservato.
La Chiesa è stata dichiarata monumento nazionale per il pregevole campanile, fu invece ingrandita e trasformata successivamente e venne riconsacrata il 3 luglio 1628 dal vescovo di Bobbio, delegato dal Cardinale.
Normalmente viene associato alla presenza dei Franchi, dato che le parrocchie e le chiese della diocesi di Milano dedicate a questi santi sono concentrate sull’antica via francigena. A Dervio i santi Quirico e Giulitta erano festeggiati il 16 luglio; non si hanno informazioni precise sulla loro storia, ma circolò a lungo una leggenda che vedeva Quirico come un bambino di 3 anni e Giulitta come sua madre, martirizzati per non aver rinnegato la fede cristiana. Questa storia si ritrova anche nell’immagine presso l’altare della Chiesa: in primo piano S. Quirico e Giulitta come figlio e madre; alle loro spalle san Sebastiano e san Rocco.
Tomba di Avello
Poco discosta dalla strada che da Villa porta al Castello, venne rinvenuta nel 1968 una tomba scavata in una roccia affiorante dal terreno.
A questa antica testimonianza è stata falsamente attribuita una origine celtica, ma è da ritenersi di epoca successiva, tardo-romana o barbarica (attorno al V sec.).
E’ disposta tendenzialmente in direzione nord-sud (circa 10° verso est la parte settentrionale) con un bordo di circa 8-10 cm.
Non esiste più il coperchio, probabilmente rimosso da molto tempo.
Si notano sette incisioni di coppelle presso la parte meridionale.