Archivio categoria ‘Turismo’

COLICO – TURISMO – SPORT

martedì, Novembre 1, 2011 @ 03:11 PM
aggiunto da Colico

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Numeri Utili

 

SURF A COLICO


“Bit of Salt”
Lungo Lario Polti, 4
23823 Colico

Tel. +39/335 5742065
http://www.bitofsalt.it


HastaKite
Via Nazionale Sud, 60
23823 Colico
Tel. +39/339 5722932
http://www.hastakite.com


“Hibiscus escola de Surf” centro Windsurf e Kitesurf
Via Montecchio nord
23823 Colico
tel. +39/389 4637873
www.hibiscusescoladesurf.com

VELA A COLICO

GEAS Centro Vela Colico
Via Lungolario Polti, 29
23823 Colico
tel. 347 5127317
http://www.geasvelacolico.it

NAVYBLUE COLICO VELA
Via Lungolario Polti, 27b
23823 Colico
http://www.navyblueclub.it/



BELLANO – TURISMO

martedì, Novembre 1, 2011 @ 03:11 PM
aggiunto da Bellano

cartina bellano
Bellano, è un comune di 3300 abitanti circa.
La conformazione è caratterizzata dalla presenza del torrente Pioverna che lo divide in due parti: la più antica, sede del porto vecchio e della Chiesa prepositurale e la più moderna dove si trova la stazione FS.
Alle spalle del paese l’entroterra è caratterizzato da numerose frazioni e da molti nuclei antichi e popolati.

Attualmente il settore più sviluppato è il terziario, ma nel secolo scorso, fu definita dallo scrittore bellanese Antonio Balbiani “la piccola Manchester del Lario” per i suoi grandi stabilimenti di industria serica.
Attraversando via Manzoni, che taglia il centro storico del paese, si possono vedere numerosi portali, corti, androni d’antiche case patrizie, scale di pietra viva e stemmi araldici che rimandano alle origine settecentesche.

Chi giunge a Bellano si trova su uno dei lungolago più suggestivi della sponda orientale del Lario, da dove si ha una splendida visuale dei paesi e delle montagne sulla sponda opposta del lago.
Da qui, attraverso una delle tante viuzze che sbucano sul lago si giunge sulla caratteristica via Manzoni che ci guida di fronte alla Chiesa di Santa Marta.
Vi si conserva un prezioso gruppo ligneo di nove statue a grandezza naturale raffigurante la Deposizione ed attribuito allo scultore Angelo del Maino, noto dal 1496 al 1536.
Su di un lato della Chiesa di Santa Marta s’apre la piazza della Prepositurale dedicata ai Santi Nazaro e Celso. Di stile tardo romantico ha una facciata a bande nere e un grande rosone in terracotta.
Ricostruita tra il 1342 e il 1350, presenta i notevoli affreschi della volta centrale, i pulpiti, il presbitero e i due grandi confessionali di legno intagliato, il ricco battistero di marmo.
Pregevole è il polittico della cappella di S.Giovanni e la delicata tempera rappresentante la Madonna detta delle Rose.

Salendo per la scalinata alla destra della Prepositurale si arriva alla Chiesa di S.Rocco del XV sec. che venne costruita dall’omonima confraternita veneziana per preservare i passanti dalle pestilenze. Attualmente è dedicata ai caduti bellanesi di tutte le guerre ed ospita due tele del pittore bellanese Giancarlo Vitali.
Nella parte più antica di Bellano si trova invece la Chiesa sconsacrata di San Nicolao, utilizzata attualmente per iniziative culturali.
Notevoli sono gli affreschi che la decorano e che testimoniano la sua passata importanza.

Nella frazione di Lezzeno sorge il Santuario della Madonna, di stile barocco, fu costruito tra il 1690 e il 1704, su progetto dell’architetto Quadrio a soli due anni di distanza dal miracolo che avvenne il 6 agosto 1688.
Quel giorno Bartolomeo Mezzera, passando da una cappelletta che aveva fatto costruire, vide che la Madonna raffigurata in un medaglione in gesso piangeva lacrime di sangue.

Una visita obbligatoria è quella all’Orrido. Si tratta di una gola naturale creata dal fiume Pioverna le cui acque, nel corso dei secoli, hanno modellato gigantesche marmitte e suggestive spelonche.
I tetri anfratti, il cupo rimbombo delle acque tumultuose dell’Orrido una delle località più note del Lario.
La Cà del Diavol evoca nell’immaginario collettivo paure e riti satanici, rendendo palpabile il fascino misterioso del luogo.
Una passerella in cemento consente al visitatore di ammirare la bellezza di un luogo veramente unico.

Vicino al lago, si trovano aree verdi e strutture sportive quali: campo polifunzionale, piscine all’interno del Lido di Bellano, Circolo Vela Bellano e una pista ciclabile.
Recentemente è sorto anche il “Palasole”, moderna costruzione a forma di vela, adibita alle numerose feste organizzate dalla “Pro Bellano”.

La principale manifestazione è la famosa Pesa Vegia che si celebra la notte dell’Epifania e richiama numerosi spettatori.
Rievoca, secondo la leggenda, un fatto avvenuto durante la dominazione spagnola, quando una delegazione di bellanesi si recò in barca a Como a perorare il mantenimento dei pesi vecchi che erano stati sostituiti da quelli nuovi, di più difficile e complicata applicazione e che creavano imbarazzo tra la popolazione locale, formata preva- lemtemente da commercianti e artigiani.
L’ambasciata ebbe successo ed i bellanesi ritornarono la notte del 5 gennaio 1606, felici di essere riusciti a conservare la “Pesa Vegia”.
Questa la leggenda che, data la coincidenza con l’Epifania, è sempre stata festeggiata unitamente alla sfilata dei Re Magi.

Bellano è ormai un paese turistico e attrae persone da ogni parte d’Italia ed Europa anche per la presenza di artisti di spicco.
Basti pensare a Giancarlo e Velasco Vitali oppure allo scrittore Andrea Vitali che ambienta i suoi romanzi sempre a Bellano.
Molti dei suoi lettori infatti visitano Bellano per vedere i luoghi affascinanti dove si ispira lo scrittore.

Bellano è un polo culturale di primo ordine anche perchè è l’unico comune della Provincia che organizza da oltre 6 anni un festival lirico che tutti i mesi di agosto attira centinaia di spettatori.

ABBADIA LARIANA – TURISMO

martedì, Novembre 1, 2011 @ 02:11 PM
aggiunto da Abbadia

Abbadia Lariana - Veduta Aerea

 Filmato promozionale Abbadia Lariana (by www.lafilandina.com)

Abbadia Lariana è il primo paese sul lago dopo Lecco, sulla strada verso la Valtellina.
E’ direttamente raggiungibile da Milano  in auto, percorrendo la SS 36 (uscita Abbadia Lariana), col treno, con i mezzi pubblici (da Lecco e da Mandello), col battello (dalle altre località che si affacciano sul Lario).

A est, confina col massiccio del Grigna, ricco di possibilità di passeggiate più o meno impegnative, pareti da affrontare in scalata e, nei mesi invernali, piste da sci e fondo.
All’inizio del paese si trova il punto d’inizio del Sentiero del Viandante, che anticamente collegava i comuni della costa orientale, ancora oggi percorribile, e lungo il quale si schiudono panorami mozzafiato e si incontrano numerose vestigia del passato.

A ovest è lambito dal lago di Como, dove  si trovano le spiagge del paese: due parchi-lido attrezzati (Parco Ulisse Guzzi e Parco Chiesa Rotta) e alla foce del torrente Zerbo, quella  libera del campeggio. Recentemente è stato inaugurato un percorso pedonale che costeggia la riva e collega i due parchi con la punta del promontorio di Abbadia sul lago.

Dal  pontile d’attracco dei battelli, partono le corse per Lecco e il centro lago.

Durante tutto l’anno, nei parchi del Paese vengono organizzate manifestazioni pubbliche: a tal proposito si ricordano la Fiera di Santa Apollonia, le serate di intrattenimento estive, le ultime  edizioni del Trofeo Long Drive Challenge Golf sull’acqua, la manifestazione musicale Rock in Riva e numerosissimi altri eventi minori.

Senza nome

Strutture ricettive zona lago

Altri itinerari: Rifugio Brioschi

martedì, Novembre 1, 2011 @ 12:11 AM
aggiunto da Mandello

RIFUGIO BRIOSCHI

Il Rifugio Brioschi è situato presso la vetta della Grigna Settentrionale o Grignone.
E’ punto di arrivo di molte escursioni e gode di uno splendido panorama sulle Alpi e Prealpi lombarde.

DATI RIFUGIO
Altezza
: m.2403 
Gestore
: Alex Torricini
Telefono rifugio
: 0341 910498
Posti letto
: 27
Dislivello
: +1027 -70 mt
Tempo indicativo: 3:30 ore
Apertura:
estate: sempre aperto
inverno: tutti i mercoledì, sabato e domenica
– sempre dal 26/12 al 7/1
– chiuso in caso di maltempo o pericolo valanghe
– è comunque opportuno telefonare prima

Come raggiungere il rifugio
Questo è il percorso più frequentato durante il periodo estivo.
Da Varenna sul lago di Lecco imbocchiamo la tortuosa e panoramica provinciale 65 che sale al Passo di Agueglio.
Dopo Esino prendiamo la deviazione che passa per il Rifugio Cainallo e proseguendo, con un ultimo tratto sterrato, arriva fino in fondo alla Val di Cino (m. 1440).

Lasciata l’auto nel vasto parcheggio ci avviamo verso la vicina cresta spartiacque ma, prima di raggiungerla, prendiamo il sentiero sulla destra segnalato come: Bogani-Brioschi n. 25; Bietti-Brioschi n. 24; Monte Croce n. 23.
Ci incamminiamo nel bosco in salita.
Subito dopo la prima curva lasciamo a destra il sentiero n. 23 per il Monte Croce e il Bivacco Baitello dell’Amicizia.
Passiamo poi accanto ad una santella con un immagine della madonna (m. 1470). Il sentiero si fa quasi pianeggiante.
Contorniamo il fianco del Grumellone avendo alla nostra sinistra la profonda voragine che scende ripida nella Valle dei Mulini.
Ci troviamo in un bosco di faggi e percorriamo un tratto in salita che termina, dopo alcuni gradini di legno, con un intaglio nella roccia (m. 1485).
Proseguiamo alternando due tratti in piano ad altri in lieve salita.
Attraversato un altro passaggio tra due rocce (m. 1520), continuiamo dapprima in piano e poi in salita.
Superiamo una passerella di assi ricoperti di terra (m. 1535) e percorriamo ancora tre tratti alternati di salita e piano.

Arriviamo ad un bivio (m. 1590). Lasciamo sulla destra il sentiero n. 24 per il Rifugio Bietti e la Cresta di Piancaformia e proseguiamo diritto.
Più avanti ci abbassiamo di 70 metri, scendendo sul fondo della Val delle Lavinie. Riprendiamo in ripida ascesa, passiamo su due tronchi che fanno da passerella e poi continuiamo con un tratto in piano.
Superiamo un cancello di legno e riprendiamo a salire.
Il sentiero ora si divide in due e prendiamo a sinistra perché sembra più agevole.
Poi ci ricongiungiamo all’altro ramo, dopo aver lasciato sulla sinistra il sentiero n. 39 per Prato San Pietro e la Valle dei Mulini.
Il bosco è terminato; ora proseguiamo per prati contornati da qualche larice.
Arriviamo all’Alpe Moncodeno (m. 1700) dove troviamo una baita con stalla e fontana e, poco dopo, una pozza coperta da tronchi che serve come abbeveratoio per le mucche.
Ignoriamo un paio di sentierini sulla sinistra e proseguiamo diritti come ci indica un cartello su un larice.
Già in vista del Rifugio Bogani (m. 1816) si stacca sulla destra un sentiero segnalato come 19 rosso per la Cresta di Piancaformia, Rifugio Bietti e Rifugio Brioschi e come 19 blu per la discesa verso la bocchetta di Prada, Esino o Mandello.
Proseguiamo invece diritto e arriviamo al rifugio.

Una palina segnavia ci indica i vari percorsi: n. 25 via della Ganda, Rifugio Brioschi; n. 37 Bregai, via del Nevaio, Rifugio Brioschi; n. 36 Zapel, passo della Stanga, Rifugio Riva; n. 38 palone Vallori.
Percorreremo il sentiero n. 25 seguendo vari segnavia a bandierina che riportano questo numero oppure tre bolli rossi disposti a triangolo. Inoltre alcune paline segnalano il percorso migliore in caso di neve.
Al primo bivio continuiamo diritti mentre tutti gli altri percorsi sono segnalati a sinistra.
Saliamo tra radi larici e superiamo un tratto in piano ove incrociano alcuni sentieri.
Sempre seguendo i segnavia saliamo verso destra, percorriamo pochi metri su fondo roccioso e, dopo alcuni passi in piano risaliamo tra sfasciumi.
Il sentiero si divide e si riunisce diverse volte.
Risaliamo un dosso, a sinistra di una piccola conca, e dopo un breve passaggio su fondo roccioso continuiamo con pendenza più lieve tra i prati. Lassù in cima già si vede la croce.
Riprendiamo a salire e superiamo due conche, una per parte, mentre in basso a destra si vede il Rifugio Bogani.
A quota 2045 troviamo una madonnina bronzea sulla destra e un profondo buco carsico sulla sinistra.

Pochi passi in piano e riprendiamo a salire. Superiamo in piano un tratto un poco esposto ove una catena passamano ci assicura il cammino (m. 2150) e poi riprendiamo a salire.
Poco dopo (m. 2165) un’altra catena passamano ci accompagna in un facile passaggio a fianco di una foiba.
Subito dopo dobbiamo risalire in verticale una breve parete di tre metri e in questo caso la fune di acciaio ci è sicuramente di aiuto.
Tutti questi passaggi sono da considerarsi facili anche se sono da percorrere con un po’ di prudenza.
Arriviamo ad un bivio (m. 2230); da destra si innesta il sentiero segnalato con il n. 28 (via del Guzzi – Rifugio Bietti) e n. 19 (bocchetta di Prada, Mandello, Esino).
Proseguendo il nostro cammino troviamo un altro tratto assicurato da una lunga catena passamano che inizia con una facile cengia e prosegue fino a contornare una buca (m. 2270).
A questo punto dobbiamo affrontare un faticoso tratto che sale ripidissimo attraverso il gerone, un sentiero di ghiaia e sabbia.
Con ripide serpentine saliamo verso la parete rocciosa. L’ultimo tratto, lungo una quarantina di metri, lo superiamo aggrappandoci ad una serie di catene collegate tra loro e fissate alla montagna.
È davvero l’ultimo sforzo; finalmente sbuchiamo in cima nei pressi dalla cappellina di vetro che precede il Rifugio Brioschi, a pochi passi dalla cima sulla quale svetta una croce di metallo.

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