Archivio categoria ‘Mandello del Lario’

Sulle Orme del Viandante – Edizione 2012

martedì, Gennaio 31, 2012 @ 06:01 PM
aggiunto da admin

Le Proloco della Sponda Orientale del Lago di Como sono liete di annunciare che la manifestazione “Sulle Orme del Viandante” – edizione 2012 si svolgerà a partire dal mese di Settembre.

Prossimamente verranno rese note le date e gli itinerari

Le foto della passata edizione …

Sulle Orme del Viandante 2011 – le foto

domenica, Novembre 27, 2011 @ 12:11 PM
aggiunto da admin

Le immagini della manifestazione “Sulle Orme del Viandante” edizione 2011

La Chiesa di San Giorgio

venerdì, Novembre 11, 2011 @ 09:11 PM
aggiunto da Mandello

La struttura architettonica

L’origine dell’edificio è molto antica, come dimostra la piccola acquasantiera in marmo dell’ingresso laterale, scolpita a nastri intrecciati e croci greche e attribuita al sec. IX-X.
S. Giorgio è di probabile fondazione altomedioevale, e la tradizione l’ha sempre considerata come la chiesa di Crebbio, ora frazione del Comune di Abbadia Lariana, e come tale mantenne per secoli la funzione cimiteriale.
La struttura a capanna, con belle capriate lignee a vista, nelle murature e nelle monofore appartiene al sec. XIII; l’ampio arco trionfale ad ogiva e il presbiterio a volta con costoloni rappresentano un adattamento dei primi decenni del Quattrocento. Si tratta di una architettura molto essenziale che si rintraccia su tutta la Riviera del lago nei tempietti medioevali.
La chiesa è ricordata dal 1461 e fu legata per lungo tempo alla plebana di Mandello del Lario, al cui territorio comunale ancora appartiene, benchè parte della parrocchia di S. Antonio di Crebbio, fondata net 1621 da Filippo Archinti vescovo di Como.

I cicli degli affreschi

Rende particolarmente incantevole l’ambiente l’ampio e unitario apparato decorativo ad affresco, che copre gran parte delle pareti, l’arco trionfale e il fondo del presbiterio. Il raro ciclo, che copre precedenti composizioni affioranti sulla parete dell’arco trionfale e sulla parete destra, si muove entro la matrice culturale dell’Osservanza promossa da San Bernardino, e formula in modo alto ed efficace la concezione che, al momento escatologico, si perviene attraverso le opere e soprattutto la carità. Sull’arco trionfale è dipinto il Cristo nel giudizio finale, affiancato dai profeti Ezechiele e Isaia, cui sottostanno in terne le nove schiere angeliche e patriarchi, inferiormente raccolte da una parte con le sante Brigida, Maria, Agata, a destra con i santi Biagio, Bernardino, Michele: un tempo vi antistavano piccoli altari votivi alle donne e agli uomini.
Sulla parete sinistra si delinea, oltre al Limbo, la risurrezione dei buoni che salgono in gerarchie entro un castello, accolti dai santi Pietro e Paolo e dalla Vergine che si protende verso i riquadri, deliziosamente trattati, delle Opere di Misericordia.
Sull’opposta parete sono incatenati i vizi al giudizio di Minosse; i dannati, intorno all’enorme re dell’lnferno, subiscono le pene del contrappasso dantesco; sulle spine di un singolare albero dai morti rami infruttiferi, sono infilzati i corpi nudi dei viziosi di ogni ordine sociale dai pescatori ai duchi. Questi affreschi vengono collocati negli anni 1475-1485 e riferiti a maestri dell’area piemontese di Mondovi, che attingono però alle esperienze lombarde, in particolare del Foppa, riscontrabili soprattutto sull’arco trionfale.
Nel sotto-arco sono dipinti busti di profeti, decorati sono i costoloni con la bella chiave di volta col Cristo benedicente, mentre sulla parete fondo si vede una Crocifissione stilisticamente diversa, forse opera di un maestro della zona.
Si aggiungono a questo ciclo sulla parete nord alcuni riquadri molto freschi: Madonna in trono con S. Bernardino, i santi Nicola Tolentino e Antonio abate, i santi Bernardo e Rocco, il peccato primordiale di Adamo ed Eva.

TOUR VIRTUALE: http://virtours.onlypositivenrg.eu/sangiorgio/

APPROFONDIMENTI:
Oleg Zastrow, La Chiesa di San Giorgio a Mandello del Lario
Archivi di Lecco, VII, 1984, f.4, p.871

Altri itinerari: Rifugio Rosalba

martedì, Novembre 1, 2011 @ 11:11 PM
aggiunto da Mandello

RIFUGIO ROSALBA

Il Rifugio Rosalba è situato presso il Colle del Pertusio, sulla dorsale erbosa che scende dalla Grignetta verso il Lago di Lecco, circondato da curiosi monoliti calcarei che sbucano come funghi dall’erba e da torrioni dalle ripidissime pareti.
Qui sono nati e cresciuti alcuni gruppi alpinistici famosi in tutto il mondo come i Ragni di Lecco.

DATI RIFUGIO
Gestore:
Mauro Cariboni
Telefono gestore: 0341 732793/339 1344559
Telefono rifugio: 0341 202383
Posti letto:43
Apertura: estiva e week end
Partenza (quota): Maggiana (380 mt)
Arrivo (quota): Rif. Rosalba (1730 mt)
Tempo indicativo: 3:30 ore
Difficoltà: E
Equipaggiamento: Escursionismo leggero
Periodo consigliato: Aprile – Ottobre
Caratteristiche: E’ il sentiero che delimita a SUD la zona mandellese delle Grigne; offre la possibilità di raggiungere i Piani Resinelli

 Come raggiungere il rifugio:
da Maggiana (parcheggio presso la Chiesa di San Rocco, oppure a Crebbio – Frazione di Abbadia Larina – presso la chiesa di S. Antonio), segnavia n. 12, si sale su un sentiero selciato fino ai “Colonghei”, passando dalla zona “Tri foö” (raggiungibile anche da Rongio) e dal “Zuc de la Rocca” (antica cisterna romana).

Si abbandona il sentiero che prosegue verso i Piani Resinelli e, piegando a sinistra, si inizia una salita un po’ ripida e si incontra il largo sentiero che sale sul vecchio Rif. Alippi (non più funzionante).

Proseguendo si giunge in vista del Rifugio e, con una serie di tornanti, si giunge sul pianoro dove sorge lo storico rifugio.

Altri itinerari: Rifugio Elisa

martedì, Novembre 1, 2011 @ 11:11 PM
aggiunto da Mandello

RIFUGIO ELISA

DATI RIFUGIO
Partenza (quota): Rongio (400 mt)
Arrivo (quota):
Rif. Elisa (1515 mt)
Tempo indicativo:
3:00 ore
Difficoltà:
E
Equipaggiamento:
Escursionismo leggero
Periodo consigliato:
Aprile – Ottobre
Caratteristiche:
Sentiero storico per Mandello perché, fino a cinquant’anni fa, le zone alte erano ancora falciate per ricavare il fieno per gli animali che vivevano allevati in paese e nelle frazioni

Come raggiungere il rifugio:
Da Rongio (parcheggio in piazza oppure presso il complesso delle case popolari), segnavia n. 14, per comoda mulattiera si arriva al “Punt de Fer”, poi un comodo sentiero conduce alla “Grotta dell’Acqua Bianca” (Ferera – bivio per Gardata); da qui una serie di tornanti porta prima alla “Prima pösa”, poi alla “seconda pösa”, e infine al “casel del l’aser” (subito prima bivio per Val Cassina e Rif. Bietti – Buzzi); da qui in falsopiano alla “Val del Dragon”, rapida salita e finalmente il rifugio.

Altri itinerari: Rifugio Bietti – Buzzi

martedì, Novembre 1, 2011 @ 11:11 PM
aggiunto da Mandello

RIFUGIO BIETTI – BUZZI

Il Bietti-Buzzi recentemente restaurato e riaperto al pubblico, è punto di partenza per salite di vario livello che ti portano in vetta fino al rifugio Brioschi, attraverso il Canale Guzzi (che conduce alla Cresta Piancaformia), di facile salita (circa 1.30 h); il Caminetto (di circa 1.30 h di media difficoltà) e tramite la Ferrata dei Carbonari (circa 3 ore e di maggiore difficoltà).
Nei pressi del rifugio sono inoltre collocate le più famose vie di arrampicate storiche come quelle del Sasso Cavallo, del Sasso dei Carbonari, ma anche le Falesie della cresta di Pancaformia, appena aperte e attrezzate da giovani alpinisti! Per i meno temerari che non desiderano avventurarsi sui sentieri delle Grigne è possibile invece vedere in comodità una gran quantità di selvaggina che abitualmente si aggira nei pressi del rifugio Bietti-Buzzi: stambecchi, camosci e il gallo forcello.

DATI RIFUGIO
Gestore: Fausto Nogara  
Telefono gestore
: 0341 732169  
Telefono rifugio
: 0341 735741/338 1309920
Posti letto
: 30   
Apertura
: tutto agosto e week end da maggio a novembre
Partenza (quota): Somana (400 mt)
Arrivo (quota): Rif. Bietti – Buzzi (1730 mt)
Tempo indicativo: 3:30 ore
Difficoltà:
E
Equipaggiamento:
Escursionismo leggero
Periodo consigliato:
Aprile – Ottobre
Caratteristiche: Questo sentiero consente si visitare il santuario di S. Maria e l’alpeggio dell’Alpe di Era, attualmente abitato nei mesi estivi.

Come raggiungere il rifugio:
da Somana (parcheggio sulla strada del cimitero, oppure a Sonvico dopo la centrale Enel), segnavia n. 15, per un’agevole mulattiera si raggiunge la Cappelletta di S. Preda (Brigida), il santuario di Santa Maria (subito dopo bivio per sentiero alpinistico allo Zucco di Sileccio) e infine l’alpe di Era dopo aver superato il bivio per Calivazzo e Prada. Dall’alpe di Era, tenendosi sulla destra, si sale all’alpe Cetra (bivio per Gardata) e si continua passando per le “Termopili” e si raggiunge il rifugio.

 

Debbio… Una Madonna da riscoprire

martedì, Novembre 1, 2011 @ 10:11 PM
aggiunto da Mandello

a cura di Simonetta Carizzoni

Una passeggiata a Debbio

Negli ultimi decenni un po’ dimenticato, al confine tra due Comuni, questo santuario finalmente è per i visitatori una piacevole scoperta e un’occasione per una salutare passeggiata. Si puo infatti percorrere in pochi minuti il tratto Debbio – S. Giorgio e viceversa o arrivare da Abbadia seguendo il “Sentiero del viandante”.
Dal 2006, anno in cui un intero mese fu dedicato a Debbio, con mostre ed eventi, grazie    alla sensibilità dell’ Amministrazione Comunale    di Mandello, l’8 Settembre di ogni anno (festa della Madonna di Debbio) si può raggiungere questo sacro luogo anche in barca, rivivendo un magico momento, ammirando la chiesa dal lago e assistendo alle varie iniziative organizzate in collaborazione con la Parrocchia di San Lorenzo.


Una Madonna del latte

La devozione Mariana nel nostro territorio è testimoniata da vari oratori, chiese, santuari e cappelle votive; una recente ricerca ci illumina sulla diffusione e venerazione per le Madonne del Latte nella nostra Provincia, tra cui anche quella di Debbio.
Voglio qui ricordare altre Virgo Lactans: una era conservata in San Martino di Abbadia, un’altra, dolcissima e di buona fattura, era situata in una corte privata di Linzanico; lungo la vecchia strada che dai Saioli conduce a Lierna, sul muro di un casello se ne trova ancora una, cosi come nella chiesa di Bonzeno sopra Bellano.

Posizione privilegiata

II santuario di Debbio aveva un tempo un’importanza particolare come punto di passaggio quasi obbligato; su un colle, tra campi coltivati, in vista di Mandello, si trovava all’incrocio delle vie di comunicazione tra le sponde del lago e le strade che portavano ai borghi e verso i monti; per raggiungere Mandello bisognava salire, lungo la via Ducale, fino a S. Giorgio e ridiscendere, superando il Sasso omonimo o prendere a Debbio la barca.
In effetti ci sembra oggi strano perchè esiste la carrozzabile a lago, realizzata dagli Austriaci nella prima meta dell’800 e la ferrovia Lecco-Colico (1892). Un’unica rampa univa la chiesa all’approdo a lago prima del 1820-30, mentre ora sono tre.
L’ importanza della Madonna di Debbio è testimoniata anche dalle cartoline che la rappresentano e che venivano inviate da Mandello oltre che dai disegni di artisti locali.

Storia

La costruzione e antica, ma non databile con precisione. Inizialmente dedicata a S. Stefano (come citata gia nell’ 883), è ricordata alla fine del XIII sec. da Goffredo da Bussero nel LIBER NOTITIAE SANCTORUM MEDIOLANI tra le venti chiese di Mandello.
Nel 1434 viene commissionato dai conti Stropeni un affresco della Madonna del latte. Del 1619 è la piccola campana, con la scritta “Sancta Maria ora pro nobis”, del XVII sec. molti ex voto, ora perduti, una pala con la lapidazione di S. Stefano, una tela di Madonna con Bambino tra Santi e offerenti. Molti lavori vengono realizzati nella seconda metà del ‘700: 1755 si sposta l’affresco, nel 1760 il Santuario viene dedicato a Santa Maria Nascente, nel 1781 viene dipinta la volta della chiesa. Nel XIX sec. il santuario assume maggiore importanza quando Pio VII consacra l’altare privilegiato di Debbio.

 

Arte

Le forme attuali dell’edificio    risalgono alla seconda metà del 1700 e ripropongono la tipologia degli oratori della zona. La facciata a capanna ha una distribuzione simmetrica delle aperture, con due finestrelle ai lati del portone centrale, incorniciate in granito, una più grande superiore, decorata con cornice in stile Barocchetto come il portale sottostante. L’interno ad una navata, con volta a botte, presbiterio rettangolare, presenta la parete dell’altare dipinta a volute, conchiglie e fiori, un finto catino con le stelle.
Nell’insieme si ha l’illusione di uno spazio concavo molto ricco; ai lati dell’altare, ornato da un prezioso paliotto in seta, due porte danno accesso alla Sagrestia.
Alle pareti laterali, intonacate di rosa marmorizzato, undici ovali richiamano quasi tutti qualità e virtu di Maria.


L’affresco della Vergine (1434)

Dipinto da autore sconosciuto, l’affresco rappresenta una Madonna che allatta seduta in trono, ricoperto da un drappo rosso; tiene il Bambino Gesù con la destra, mentre nell’altra mano ha un rametto di rose.
Realizzato inizialmente sulla parete interna verso Abbadia, nel 1755 è staccato e spostato nella nicchia sopra l’altare.
Dal 1760 è protetto da un vetro con cornice dorata; un recente restauro ci ha restituito la Madonna del latte com’era (il seno nel corso del 1800 era stato coperto).

 

La religiositià popolare e gli ex-voto

La devozione popolare, iniziata    nel 1434, continua nei secoli tanto che il luogo conosciuto come “Madonna di Debbio” e molte sono le elemosine,    le offerte, i lasciti.
L’afflusso dei fedeli aumenta dopo che il 26-9¬1817 papa Pio VII concede l’Indulgenza Plenaria perpetua.
Anche una recente ricerca ha dimostrato l’attaccamento dei mandellesi per questo santuario, frequentato assiduamente fino al dopoguerra e agli anni ’60, e confermato come le donne in particolare vi si recassero per pregare questa Madonna del latte, chiederle la grazia di un figlio, la protezione durante la gravidanza, il parto e l’allattamento, che nei secoli passati voleva dire la sopravvivenza del neonato. Era abitudine portare i bambini a Debbio (piccoli, ma anche ragazzi); la panchina esterna permetteva anche a loro, quando la chiesa era chiusa, di vedere l’interno e di rivolgere una preghiera alla Vergine; si lasciavano fiori e ceri sulla finestra aperta e tante famiglie si recavano per la festa sia a piedi che in barca. Le processioni passavano per Debbio: a S. Marco, il 25 aprile, si facevano benedire le uova del baco da seta, ad aprile-maggio vi passavano le rogazioni, processioni mattutine per la benedizione dei campi. Molti matrimoni sono stati celebrati nel Santuario e si racconta di fatti miracolosi.
Una particolare attenzione meritano gli ex voto del ‘700 e ‘800, realizzati su supporti di materiale diverso, prevalentemente ligneo, una produzione pittorica minore ricca di fascino (le relative copie sono ora appese nella chiesa).

La festa della Madonna di Debbio

Preceduta da una novena, l’8 settembre era una ricorrenza molto attesa e speciale, con la S. Messa, i Vespri e i canestri; ci si fermava tutto il giomo per una scampagnata in compagnia.

Tutte le opere sono da qualche anno conservate in S. Lorenzo a Mandello: la tela e la pala sono visibili nella cappella di S. Marta, gli ex voto sono nel corridoio tra questa e la Sagrestia, dove si trova anche l’Indulgenza plenaria, incorniciata sopra la porta; la preziosa corona della Madonna è conservata invece nel Museo della parrocchiale. Sul leggio dell’altare centrale si può notare un altorilievo raffigurante l’Eterno Padre, che ha subito diversi spostamenti (sui quali non concordi sono i vari studiosi), ma era conservato a Debbio: alcuni testimoni raccontano che un tempo era inserito nel muro di sinistra dell’ultima rampa di scale, da qui rimosso e murato nella parete esterna verso Abbadia in occasione dell’ampliamento del sagrato della chiesa verso sinistra.

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8 Passi per Mandello: Percorso H
San Giorgio – Maggiana – Cascata del Zerbo

martedì, Novembre 1, 2011 @ 08:11 PM
aggiunto da Mandello

La cascata più alta del gruppo delle Grigne
In generale: Percorso facile, per la maggior parte su mulattiere e carrarecce ben tenute. L’itinerario si estende nel comune di Abbadia Lariana. La principale segnaletica è quella dell’Alta Via delle Grigne (AV): rettangolo rosso con cerchio azzurro al centro.
Tempo totale: Circa 3 ore.
Difficoltà: Percorso facile, per tutti.
Pendenze: Massimo dislivello circa 300 mt. Presenta salite di media difficoltà.
Fondo: Carrarecce e mulattiere ben tenute.
Punti di ristoro:
Somana: bar, la domenica aperto.
Olcio, zona a lago: bar – gelateria.
Mandello: bar sul percorso.
Attrezzatura: Scarpe comode, con suole antiscivolo. Zainetto e borraccia. Indumenti secondo la stagione e giacca a vento.

Raggiunta la Piazza della Chiesa di Maggiana (vedi itinerari pedonali per le frazioni) si imbocca la stradina sulla destra, la si segue per poche decine di metri quindi si imbocca a sinistra la larga mulattiera (Alta Via) che sale verso l’abitato di Lombrino (via Benvenuto).
Si attraversa parte del paese, poi si prosegue lungo una stradina pianeggiante che si apre sulla destra, evidenziata dal segnavia N°5, dove si trova la cappelletta dedicata alla Madonna “Madre di Grazie”.
Si supera una piazzetta con un lavatoio e, poco oltre, in corrispondenza di una casa con una fontana, si lascia la mulattiera n. 5 che sale ai Piani dei Resinelli e si continua verso destra (Alta Via), girando dietro la casa.
Il sentiero si mantiene pianeggiante e attraversa vari poggi ridenti, in direzione di Lecco, con belle viste sul lago e sui prospicienti Corni di Canzo e Moregallo.
Si entra nel bel castagneto di Perla, si incrocia la mulattiera che sale da Linzanico (fraz. di Abbadia Lariana) e, dopo una breve salita, si imbocca la Val Monastero.
Superato Caleggio, baita con fonte e vasca abbeveratoio, si sale per ca. 300 m e all’inizio del piano, sulla destra sotto la strada, si può vedere “l’Acqua de la Famm” un tempo meta di pic-nic.
Si giunge così al ponte in muratura sul torrente Zerbo. Al ponte, utilizzato come riferimento, si lascia l’Alta Via, si retrocede di una trentina di metri fino al primo bivio, ove si prende, verso monte, per un sentiero non segnalato che sale ripido e quasi parallelo al torrente. Lo si segue per pochi minuti per imboccare poi un sentierino che si apre sulla destra e che attraversa verso il letto del torrente raggiungendolo proprio in corrispondenza della cascata.
Con il suo salto di circa 50 metri, questa è la cascata più alta del Gruppo delle Grigne ed è particolarmente suggestiva. In inverni molto freddi è possibile vederla interamente trasformata in una leggiadra colata di ghiaccio.
Al ritorno si ripete il percorso dell’andata fino all’inizio di Perla, prendendo poi a sinistra il sentiero che porta a Linzanico, metà a gradini e metà acciottolato. Si sbocca nella piazzetta dove sorge l’ex municipio di Linzanico, con il vecchio lavatoio.
Si prosegue nella Contrada della Fontana attraversando Linzanico, fino ad un quadrivio con vecchie indicazioni stradali incise su colonne di granito.
Si prosegue diritto in direzione Mandello fino al sottopasso della super strada (SS.36).
Si ritorna così a S. Giorgio.

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8 Passi per Mandello: Percorso F
San Giorgio – Maggiana – Rongio

martedì, Novembre 1, 2011 @ 08:11 PM
aggiunto da Mandello

In generale: Itinerario con salite di media difficoltà e tratti su sentiero stretto e sconnesso, soprattutto nel primo tratto Maggiana – Rongio. Percorribile in tutte le stagioni. Parzialmente ombreggiato.
Tempo totale: Circa 2 ore.
Difficoltà: Percorso abbastanza facile.
Pendenze: Massimo dislivello circa 200 mt. Presenta salite di media difficoltà.
Fondo: Strade urbane, mulattiere, sentieri anche stretti.
Punti di ristoro:
Maggiana, piazza della chiesa: fontanella.
Rongio: bar – gelateria e fonte del lavatoio.
Attrezzatura: Scarpe comode, con suole antiscivolo, tipo damezza montagna. Zainetto e borraccia. Indumenti secondo la stagione.

Si raggiunge la frazione di Maggiana (vedi itinerari pedonali per le frazioni) che merita una visita per ammirare la torre del Barbarossa, le vecchie case in sasso e per godere una bellissima vista di Mandello e dei paesi della sponda opposta del lago.
Si continua sul Sentiero del Viandante che, appena fuori dal nucleo abitato, si inerpica a destra verso Rongio: inizia il tratto meno facile su un sentierino stretto e dal fondo sconnesso che si inoltra in un fitto bosco di castagni, noccioli e querce fino ad arrivare a dei terrazzamenti coltivati all’ingresso di Rongio, a lato della chiesa di S. Giacomo.
La chiesetta secentesca (interno classicheggiante con altare barocco in marmo) chiude una bella piazza con fabbricati antichi e lavatoio in pietra del 1798.
Percorrendo la contrada dei Ronchi si può osservare a sinistra una rara raffigurazione popolare di S. Abbondio a cavallo, dipinta sotto l’androne di un edificio cinquecentesco.
Si arriva così alla piazzetta dove sorge l’oratorio dedicato, nel 1654, a S. Antonio da Padova.
Da Rongio, per un’antica mulattiera, si ridiscende a Mandello.

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8 Passi per Mandello: Percorso F
Rongio – Zucco della Rocca – Maggiana

martedì, Novembre 1, 2011 @ 08:11 PM
aggiunto da Mandello

Ruderi di cisterna romana
In generale: Tracciato ripido. Richiede un buon allenamento. Percorribile in tutte le stagioni. Particolare attenzione al tratto di sentiero 12A che porta alla cisterna.
Tempo totale: Circa 4 ore.
Difficoltà: Percorso impegnativo, con alcuni tratti impervi.
Pendenze: Massimo dislivello circa 600 mt.
Fondo: Mulattiere e sentieri stretti.
Punti di ristoro:
Rongio: bar-gelateria.
Maggiana: fontana in piazza della chiesa.
Attrezzatura: Scarpe comode, con suole antiscivolo, tipo da mezza montagna. Zainetto e borraccia. Indumenti secondo la stagione.

 

Raggiunta la frazione di Rongio (vedi itinerari pedonali per le frazioni) si imbocca la mulattiera in salita lasciando sulla destra la “Casa Torre” dei Lafranconi e seguendo l’indicazione “Piani Resinelli” – sentiero n° 12.
Per il primo tratto il sentiero è in forte salita ma agevole e si inoltra in un folto bosco, dal quale però si intravede a tratti il panorama su Mandello, Somana e lo Zucco Sileggio.
Proseguendo il sentiero si fa più stretto e diventa a tratti quasi pianeggiante, poi riprende a salire. Si incontra ad un certo punto la deviazione a destra verso Maggiana (sempre sentiero n°12) in località “Tri Foo”.
Si prosegue nella salita e si arriva in circa 15 minuti alla Costa della Rocca.
Prendendo il sentiero 12A, stretto ed impervio ma breve, si arriva allo Zucco della Rocca dove, a pochi metri dal culmine, si trovano i resti ben conservati di una cisterna di origine romana.
Si può ammirare il panorama della costa sottostante da Mandello ad Abbadia Lariana e dell’altra sponda del lago.

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