Archivio categoria ‘Percorsi’

8 Passi per Mandello – Itinerari Pedonali per le Frazioni

martedì, Novembre 1, 2011 @ 06:11 PM
aggiunto da Mandello

Sono i percorsi per raggiungere le frazioni da cui partono gli itinerari de scritti nelle pagine seguenti pertendo dalla stazione ferroviaria e richiedono ognuno circa 1/2 ora.
Sono tutti estremamente facili.
Questi percorsi sono indicati in giallo sulla cartina di riferimento.
Vi ricordiamo di portare con voi una fotocamera o una cinepresa e di seguire i consigli per le attrezzature e l’abbigliamento necessario per le escursioni.
Buona strada!

BIBLIOGRAFIA:
«Camminare* – ed. Rotary – Lecco
«Sentiero del Viandante* – Azienda Promozione Turistica del Lecchese e Comunità Montana del Lario Orientale «Il Leggicittà* – ed. Weka s.p.a. – Milano
«Carta Turistica e Stradale* – Comune, Pro Loco e A.N.A. di Mandello «Carta Gruppo delle Grigne* – Touring Club Italiano

MANDELLO – SOMANA
Lasciando alle spalle la stazione ferroviaria, si scende a destra e si attraversa il sottopassaggio ferroviario.
Si prosegue diritto attraversan¬do via Parodi e si segue via Eritrea fino a piazza della Vittoria dove sorge l’antica chiesa di S.Zeno. Si prose¬gue per via S. Zenone (con¬trada Motteno), via Dan te, piazza IV Novembre (con¬trada Mo lina) e, dopo aver attraversato il ponte sul fiume Me ria, si sale per la stretta via Colombo che porta in piazza della Fontana.
Percorrendo la con-trada Palanzo si in- crocia via dei Parti- giani di fronte ad una antica mulattiera a
gradini (strada del Sasso – indicazioni alpinistiche su un palo) che porta aSomana, alla chiesa di S. Abbondio.

MANDELLO – S.GIORGIO – MAGGIANA
Dalla stazione si costeggia la strada provinciale in direzione Lecco sino ad uno slargo in corrispondenza del Centro Sportivo.
Si imbocca a sinistra una ripida strada selciata sino alla chiesetta di S. Giorgio, piccolo gioiello del ‘200 a picco sul lago, con interessanti affreschi del XV secolo (per la visita rivolgersi al Parroco di Crebbio – Tel. 73.02.78).
Si sale a sinistra per un sentiero fra i giardini seguendo l’indicazione “Sentiero del Viandante” sino ad incrociare la superstrada 36, che si attraversa su un cavalcavia.
Dopo il ponte si svolta subito a sinistra e, dopo 20 metri, a destra, su un sentiero che conduce al cimitero di Maggiana, dove si esce sulla strada asfaltata.
A sinistra si scende verso il nucleo di Maggiana e la piazza della chiesa.

MANDELLO – RONGIO
Arrivati in contrada di Molina (vedi percorso per Somana), non si attraversa il ponte sul Meria, ma si imbocca, a destra, la strada per Luzzeno, all’inizio larga ed asfaltata, poi larga mulattiera acciottolata.
A Luzzeno si incrocia la strada asfaltata per Rongio, la si percorre fino al primo tornante, dove si prende a sinistra la vecchia mulattiera che conduce alla piazza di Rongio (chiesa di S. Abbondio).

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VARENNA – PERCORSI

martedì, Novembre 1, 2011 @ 04:11 PM
aggiunto da Varenna

VARENNA – PERCORSI

ANELLO DEL CASTELLO DI VEZIO

Giunti nel centro di Varenna dirigersi oltre la Piazza San Giorgio fino ad arrivare davanti alla splendida Villa Monastero, celebre per il bellissimo giardino ricco di fiori e piante grasse. Imboccare via Roma, la strada asfaltata ad una sola corsia che conduce al Cimitero. Durante la salita, dove si potrà godere di una vista mozzafiato sul paesaggio circostante, si trovano le indicazioni per il percorso panoramico “Scabium”, che inizia dal parcheggio dell’ex Hotel Eremo Gaudio.  Si tratta di un antico itinerario che collega Varenna a Vezio di Perledo della durata di circa 30 minuti, e che fa parte del più noto Sentiero del Viandante.  Dislivello di circa 160 mt.  Questo percorso conduce alla piazzetta nel borgo di Vezio su cui si affaccia la Chiesa di S. Antonio Abate di Perledo. Passeggiando troverete un viottolo che conduce al cimitero e sale al colle fino al Castello di Vezio, dalla quale si accederà oltrepassando il cancello. Una volta terminata la visita al Castello, potete fare rientro in paese percorrendo una strada alternativa a quella dell’andata, solitamente usata per la salita, ma più ripida e meno panoramica. In meno di 30 minuti giungerete nuovamente a Varenna camminando su una mulattiera di ciottoli ombreggiata accanto all’Hotel Montecodeno (zona Olivedo), punto comodo per raggiungere l’imbarcadero o la stazione.  Nei pressi dell’imbarcadero trovate un piccolo parco giochi con altalena, scivolo e panchine vista lago. Da lì si imbocca la Passeggiata degli Innamorati di Varenna: una passerella ancorata alla roccia, a sbalzo sul lago, con la fotografatissima ringhiera rossa. Proseguire per il centro di Varenna, dove ritornerete in Piazza San Giorgio con le sue bellissime chiese- Chiesa di San Giorgio, Chiesa di San Giovanni Battista e Chiesa Santa Madonna delle Grazie.

SENTIERO DEL VIANDANTE VARENNA- BELLANO

Passeggiata breve ma molto suggestiva, che raccoglie nello spazio di poche ore il meglio dei caratteri paesaggistici di questa parte della Lombardia: panorami di prima grandezza, singolarità botaniche e geologiche, testimonianze della fede, luoghi dell’immaginario popolare, ritagli di campi, case contadine, vigne e oliveti. Il sentiero parte dal Castello di Vezio e durante il percorso potrete ammirare: le cave di marmo nero di Varenna, i muri a secco, la funicolare di Regoledo, i cippi confinari, un confine litologico e infine l’orrido di Bellano.

Tempo di percorrenza: 2h – 3h (considerando le possibili soste)
Periodo consigliato: autunno, primavera

SENTIERO DEL VIANDANTE VARENNA- LIERNA

Salendo dalla scala accanto al Cimitero di Varenna, conosciuto anche come il “Cimitero degli inglesi”, si imbocca un sentiero parallelo al lago che procede a mezza costa fino a superare la valle dove vi sono le sorgenti del Fiumelatte, il fiume più corto d’Italia. Il sentiero del Viandante procede in mezzo al bosco costeggiando la superstrada per poi inerpicarsi deciso fino alle baite Roslina e Coria, il punto più alto del percorso. Da qui inizia la ripida discesa che si conclude sulle rive del lago a Lierna.

Tempo di percorrenza: mezza giornata
Dislivello massimo in salita: 563 mt (tratto Varenna – Coria)
Periodo consigliato: inverno, primavera

SENTIERO DEL VIANDANTE VARENNA- LIERNA (variante alta)

Dal Castello di Vezio saliamo lungo lo stretto crinale del Monte Fopp fino alla Croce del Fopp e al Sass da Poo. Superata un’area di sosta il sentiero spiana e, lungo una strada bianca che costeggia le pendici del Monte Fopp, raggiungiamo Ortanella. Superiamo lo stagno del Pozzal e seguiamo la strada forestale fino alla chiesetta di San Pietro, punto panoramico con area sosta attrezzata. Da qui il sentiero inizia a scendere verso l’Alpe di Mezzedo e la Croce di Brentalone, oltre la quale percorriamo la discesa a scaloni fino a raggiungere la superstrada. Superiamo l’abitato di Genico ed entriamo a Lierna scendendo in breve fino alla stazione.

Tempo di percorrenza: una giornata (tenendo conto delle varie soste)
Periodo consigliato: autunno, primavera

SORGENTE DEL FIUMELATTE

Il Fiumelatte va annoverato tra i più brevi corsi d’acqua d’Italia con i soli 250 m. circa di sviluppo, dal punto di origine al suo tuffo nel lago. Le sue fragorose acque sono così spumeggianti da conferirgli un incredibile color bianco-latte, fenomeno da cui trae appunto il proprio nome. È un torrente temporaneo: compare rapidamente verso fine marzo per poi scomparire ad ottobre. Questa sua particolare singolarità ha condotto gli studiosi ad ipotizzare che il Fiumelatte rappresenti un “troppopieno” di un imponente bacino situato nelle viscere del retrostante circo glaciale di Moncodeno, nella Grigna Settentrionale. Il fiume ha suscitato nei secoli la curiosità di molti; fra i tanti Leonardo, che al “Fiumelaccio” accenna nel foglio 214 del Codice Atlantico. Per raggiungere la Sorgente da Piazza San Giorgio, a Varenna, si prosegue verso sud, imboccando in leggera salita Via Roma, adiacente il parcheggio multipiano. Raggiunto il cimitero, si prosegue sulla scalinata che si incontra a sinistra, al termine della quale ha inizio il vero e proprio sentiero che, correndo a mezza costa parallelo al lago, porta al Fiumelatte. Consigliamo di indossare scarpe comode, per percorrere agevolmente il sentiero, seppur non presenti grosse difficoltà. Per chi volesse sostare nei pressi della sorgente, una piccola ma ben attrezzata area pic-nic è situata proprio a bordo del fiume.

GREENWAY DEI PATRIARCHI

A passo lento, attraversando Varenna ed alcune delle sue più belle frazioni, lungo viuzze, sentieri o brevi tratti su rotabile per gustare scorci e panorami deliziosi, immersi in un contesto pieno di vita e bellezza: ecco a voi la Greenway dei Patriarchi. Ma chi sono i Patriarchi, innanzitutto? Da tempo immemore, i varennesi sono soprannominati “Patriarchitt” (ossia “i Patriarchini”, perché a suo tempo praticanti il rito religioso patriarchino di Aquileia); oggi i “Patriarchi” rappresentano le persone anziane di Varenna, quelle longeve e sagge. Ogni anno li si festeggia tutti assieme in una giornata dedicata totalmente a loro (che vivano o siano solo nati a Varenna, poco importa: in una bellissima giornata, ci si ritrova tutti assieme a festeggiare!) che si svolge a fine autunno nei saloni addobbati di Villa Cipressi. É pensando a loro – e volendoli ringraziare per la ricchezza che rappresentano per il nostro paese – che con gratitudine e affetto si è dedicato a loro questo nuovo percorso di mobilità dolce.

Tempo di percorrenza: 2 ore ca (sola andata)
Lunghezza totale: Km. 6,00 (sola andata)
Altitudine di partenza: metri 200,00
Altitudine Massima: metri 320,00

MANDELLO – PERCORSI

martedì, Novembre 1, 2011 @ 04:11 PM
aggiunto da Mandello

Viandanti.....

Vengono presentati 8 itinerari che permettono di effettuare alcune semplici e brevi escursioni all’aria aperta nei dintorni di Mandello. Sono in genere molto facili, adatti a tutti e si svolgono su sentieri larghi, ben tenuti e senza forti pendenze.

8 passi per Mandello – Carta di Riferimento

PERCORSI CONSIGLIATI CON DETTAGLI:

INTRODUZIONE AI PERCORSI

A – SOMANA – OLCIO
B – SOMANA – ACQUA DEL GESS
C – SOMANA – SANTA MARIA (ERA E GARDATA)
D – SOMANA – TORRENTE MERIA – RONGIO
E – RONGIO – PONTE DI FERRO – GROTTE ACQUA BIANCA
F – RONGIO – ZUCCO DELLA ROCCA – MAGGIANA
G – SAN GIORGIO – MAGGIANA – RONGIO
H – SAN GIORGIO – MAGGIANA – CASCATA DEL TORRENTE ZERBO

 

PERCORSI PER I RIFUGI CON DETTAGLI:

Rifugio

A – RIFUGIO BIETTI – BUZZI
B – RIFUGIO ELISA
C – RIFUGIO ROSALBA
D – RIFUGIO BRIOSCHI

 

ALTRI PERCORSI CONSIGLIATI:

A – ANELLO DI OLCIO

 

LIERNA – PERCORSI

martedì, Novembre 1, 2011 @ 04:11 PM
aggiunto da Lierna

Cartina Sentieri Lierna


SENTIERO n° 71 – GENICO-MEZZEDO-ALPE DI LIERNA-B. CALIVAZZO

Quota 1420 m. dislivello 1200 m. difficoltà = E percorrenza : ore 3
Itinerario lungo ma vario, panoramico e caratteristico, non troppo faticoso e di notevole soddisfazione.

Dall’Ufficio Turistico (Stazione FS) si scende, e si risale a sinistra passando sotto il ponte della ferrovia. Si segue la strada asfaltata, ad un bivio (Uff. postale) , prendere a sin. (direzione Genico) e dopo una grande curva, a sin. Cartelli indicatori. Si segue un viottolo, e dopo una larga scalinata ed un tratto asfaltato si giunge ad un bivio, con una fontanella e cartelli indicatori. (a sin. variante n° 71a – più diretta e ripida), e si sale per boschi fino alla suggestiva forra del Fosso Brentalone, e poco più sopra si giunge alla Croce di Brentalone (punto panoramico e tavolo pic-nic-653 m).
Proseguendo in costa, si giunge ai soleggiati prati dell’Alpe Mezzedo (868 m).
Si incontra poco dopo il bivio per la deliziosa chiesetta romanica di San Pietro e orfanella, e si continua sulla destra lungo la costa della montagna, per giungere alla Forcella dell’Alpe (1132 m).
Il sentiero prosegue nei boschi, incontrando dopo poco la strada sterrata di servizio che sale all’alpe (1249 m-ore 2, 30). Si continua in leggera salita lungo tracce attraverso i prati e ci si addentra poi più ripidamente a destra in un bosco di larici.
Ad un bivio poco marcato (ometto) si lascia a destra il sentiero che sale ripido alla Bocca Palagia (dove arriva il sentiero n°73) e si sale con pendenza meno accentuata alla Bocca di Calivazzo.
Qui grandioso panorama della Grigna Settentrionale. Cartelli segnaletici. Da qui si dipartono numerosi sentieri, sia verso l’alto (Monte Pilastro, Bocca di Prada), sia verso il basso (Alpe di Calivazzo, Bocca di Verdascia).

SENTIERO  n° 72 – SOMACA-CALANCA-B.PALAGIA-ALPE DI LIERNA
Quota 1378 m    dislivello 1153 m    difficoltà = EE   percorrenza : ore 2,30
Questo sentiero, panoramico ed interessante, nella parte superiore è soggetto alla caduta di sassi. Pur non presentando particolari difficoltà , data la severità del luogo ed i pericoli oggettivi è da considerarsi riservato ad escursionisti esperti.
Si raccomanda la massima prudenza (evitare in giornate di forte vento, nelle ore di disgelo, durante o subito dopo le precipitazioni piovose ed in presenza di animali.)

Dall’Uff. Turistico come per l’ it.n° 71 fino al bivio con la fontanella. Qui a ds. Salire fino ad una curva. Sulla ds. per un ripido viottolo acciottolato che passa presso il vecchio torchio (visibile la ruota a pale), si passa sotto la superstrada e giunge a un crocicchio (fontanella con acqua della Fonte di Val Onedo). Qui cartelli indicatori, bacheca con cartina ed inizio segnalazioni con bandierine. Su dritti per una bella mulattiera badando alle segnalazioni che deviano due volte verso sin. Proseguire per bei boschi fino ad una teleferica nei pressi di una baracca. Qui il bosco va diradandosi, e dopo un tratto ripido si sbuca sui prati alti, con suggestiva visione delle pareti sovrastanti. Il sentiero continua in debole pendenza fino ad un bivio, dove riprende a salire verso ds. (ore 1,00). (Proseguendo invece dritti in falsopiano ci si trova sul sent. n° 72b che con un percorso piacevole in ambiente selvaggio superando Val Camosci e Val Pì scende per cenge panoramiche, boschi e canali alla Croce di Brentalone, sul sentiero n° 71 (v.).
Il sentiero della “calanca” prosegue costeggiando il fianco della montagna, tra un susseguirsi di canali e cenge in un panorama mozzafiato, con sopra immani pareti dolomitiche che lo sovrastano e sotto ripidissimi prati, balze di rocce, e verdi boschi che scendono fino all’azzurro lago. Proseguendo la salita, continua ma mai ripida, si incontra, al riparo di uno sperone di roccia il “casel del Bais” : un minuscolo ricovero, memoria di tempi non troppo lontani in cui questi ripidissimi prati venivano tagliati per ricavare fieno. (ore 1,50). Di proprietà privata, è stato recentemente recuperato dal duro lavoro di numerosi volontari (tutto è stato portato in loco a spalla!). E’ aperto ed accessibile in caso di bisogno (si raccomanda la massima cura e pulizia, e di non lasciare rifiuti di ogni genere!). Si prosegue la salita lungo un costone erboso e poco dopo ci si raccorda al sent. n° 73 che giunge da ds. e per esso (v.) lungo i ripidi prati finali raggiunge Bocca Palagia (ore 2, 30).

SENTIERO  n° 73 – SORNICO-PREDANE’-GARZE’-BOCCA PALAGIA
Quota 1378 m    dislivello 1153 m    difficoltà = E    ore : 2, 15
Salita diretta, ripida e faticosa, ideale per raggiungere gli itinerari verso la Grigna Settentrionale e ottimo allenamento per fare gambe e fiato.

Dall’Uff. Turistico scendere a sinistra e risalire, passando sotto il ponte della ferrovia e proseguire dritti fino alla chiesa. Dietro di essa prendere una strada che sale ripida, passando a fianco del campo sportivo, e proseguire fino al caratteristico nucleo di Olcianico. Mantenendo la sinistra si passa sotto un arco e lungo una strada acciottolata attraversare il nucleo di Sornico fino ad una cappelletta. Cartelli indicatori. (poco oltre è visibile la chiesetta di San Michele).
L’ itinerario inizia con una bella mulattiera lastricata, che diventa presto un sentiero profondamente incassato che raggiunge le case di Predanè. Qui il sentiero prosegue tra fitti boschi sino ad un costone che porta ad imboccare un largo canalone con a destra la vista su una impressionante parete di rocce rossastre. Con pendenza sempre crescente il sentiero si inerpica per il canalone, lungamente e faticosamente, su fino ad un delizioso belvedere con vista su Lierna, al cospetto delle dirupate balze della vetta e di una cresta rocciosa che il sentiero contorna sulla destra. (poco dopo da sin. sbuca il sentiero che sale dalla “Calanca”n° 72). Si prosegue su ripidi prati (massima attenzione con neve e ghiaccio), con qualche betulla e cespugli, e per tracce e sentiero sempre ripido si sale zigzagando fino a raggiungere la larga ed erbosa Bocca Palagia. (cartelli con segnalazioni vedi sent. n° 71).
Da qui è possibile salire a sin. al Monte Cucco, e a ds. in lieve salita un sentiero porta alla Bocca di Calivazzo (v. sent. 71)

SENTIERO  n° 74 – GIUSSANA-NERO-CORIA-ORTANELLA
Quota 958 m    dislivello 733 m    difficoltà = E    ore : 1, 45
Sentiero in parte tra i boschi ed in parte panoramico, che ben ricompensa lo sforzo che richiede. Fa parte del Sentiero del Viandante. (segnaletica)

Dall’Uff. Turistico scendere e prendere la strada a destra (via Ducale) fino ad un crocicchio con cappelletta. Voltare a destra risalendo la stradetta asfaltata, fino ad incrociare una larga strada (belvedere con cartelli segnaletici). Attraversarla in salita e al bivio immediatamente successivo salire il viottolo a sinistra (inizio bandierine segnaletiche), costeggiare in lieve discesa un muro di cemento, e ruderi dei cantieri della superstrada, e ad una ringhiera in legno troviamo l’inizio del sentiero, che prosegue quasi piano. (Dal crocicchio con cappelletta si può proseguire diritti fino alla strada provinciale- località Castello di Lierna, che avendo tempo è raccomandabile visitare- e costeggiando una villa con una fonte di acqua ferruginosa giungere alla cappelletta di S. Anna.
Da qui salire a destra per una lunga e caratteristica scalinata di pietra fino all’itinerario precedente.).
Si prosegue fino ad un masso che segna il confine tra il comune di Lierna e quello di Varenna. Qui il sentiero si impenna, e si perviene in breve ad un suggestivo belvedere sul Castello. Si continua incontrando poi l’Alpe di “Nero” e i suoi bei prati, e dopo un tratto quasi piano, il sentiero riprende a salire ripido e panoramico. Dopo qualche serpentina si supera un vallone e si entra in un bosco che porta rapidamente all’Alpe Coria. Lasciamo a sinistra il sentiero che scende a Fiumelatte (sentiero del Viandante basso) e proseguiamo sulla destra sempre in salita fino ai soleggiati prati di Ortanella. E’ consigliabile raggiungere la deliziosa chiesetta romanica di S.Pietro ai bordi di un vasto prato con ampio panorama sul centro lago.
(da qui è possibile raggiungere il sentiero 71 all’ Alpe Mezzedo, oppure risalire la Val Ontragno e raggiungere l’Alpe di Lierna. Sentieri evidenti ma non segnalati.)

Presso l’Uff. Turistico è disponibile una dettagliata relazione di questo itinerario sia nella variante bassa (Nero-Coria-Fiumelatte-Varenna) che nella variante alta (Nero-Coria-Ortanella-Vezio-Varenna)

SENTIERO  n° 75 – SORNICO-SAIOLI
difficoltà = T          percorrenza : ore 0, 30
Piacevole passeggiata in quota, mai faticosa, facente parte del Sentiero del Viandante, che dopo la località Saioli prosegue per Somana e Mandello.

Dall’Uff. Turistico (stazione FS) scendere a sinistra, risalire passando sotto il ponte della ferrovia e proseguire lungo un viale alberato fino alla chiesa. Dietro ad essa prendere una strada che sale ripida, passando a fianco del campo sportivo, e proseguire fino al nucleo di Olcianico. Mantenendo la sin. si passa sotto un arco e lungo una strada acciottolata si attraversa il caratteristico nucleo di Sornico fino ad una cappelletta (da qui si diparte a sin. il sent. 73). Proseguire passando presso la chiesetta di San Michele, superare un ponte e quindi in salita lungo la stretta strada carrozzabile, prima di acciottolato, poi sterrata o in cemento, che si affaccia di tanto in tanto sulla superstrada, fino a giungere un crocicchio in località Saioli dove sorge una cappelletta ed il caratteristico “albero del poeta”, un albero dove il poeta Elio Cantoni appende i suoi versi ora poetici, ora satirici, all’attenzione del viandante, che con la loro lettura e sedendo presso una panca sotto la cappelletta potrà ristorare il corpo, la mente e lo spirito. Da qui (cartelli) l’ itinerario diventa sentiero e prosegue un po’ panoramico ed un po’ tra boschi fino a sbucare su una strada asfaltata che scende a Somana. (Mandello)

DIFFICOLTA’ ESCURSIONISTICHE
T = TURISTICO : itinerario su stradine, mulattiere o larghi sentieri con percorsi ben evidenti e segnalati, generalmente non lunghi. Richiede comunque conoscenza dell’ ambiente montano e preparazione fisica alla camminata.
E = ESCURSIONISTICO : itinerario che si svolge su sentieri di ogni genere oppure su evidenti tracce di passaggio, di solito con segnalazioni. Richiede senso dell’orientamento, conoscenza dell’ambiente alpino, allenamento alla camminata, calzature ed equipaggiamento adeguati.
EE = PER ESCURSIONISTI ESPERTI : si tratta di un itinerario segnalato, ma che implica la capacità di muoversi su qualsiasi terreno, sentieri o tracce in zone infide ed impervie ed in ambiente severo. Necessitano esperienza di montagna, passo sicuro ed assenza di vertigini, oltre ad equipaggiamento, attrezzatura e preparazione fisica adeguate.
TEMPI DI PERCORRENZA : Si intendono con buone condizioni atmosferiche e di terreno (senza neve o ghiaccio) al netto delle soste, per escursionisti allenati e con normale equipaggiamento.

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ESINO LARIO – PERCORSI

martedì, Novembre 1, 2011 @ 04:11 PM
aggiunto da Esino Lario

Esino - Veduta 1

Dal centro di Esino si diramano le strade e i sentieri che portano agli alpeggi ed alle vette delle montagne che fanno da corona al paese.
I sentieri, di facile percorrenza si fanno via via più impegnativi verso le vette: Grigna Settentrionale 2409 m slm, Monte Croce 1779 m slm, Monte S.Defendente 1323 m slm …
Per gli alpinisti esperti la Grigna offre pareti attrezzate per l’arrampicata sportiva e nei mesi invernali le cascate di ghiaccio da risalire.
Da Esino si può arrivare ad Ortanella, Cainallo, Agueglio per panoramiche strade asfaltate che si snodano tra boschi di faggi e castagni.
Le stesse località possono essere raggiunte a piedi, in circa 20-30 minuti, per le vecchie, romantiche mulattiere acciottolate.

DAL PASSO CAINALLO partono i sentieri – dal più facile alla ferrata – per la Grigna Settentrionale uno dei più famosi complessi dolomitici della Lombardia.
Le rocce di sedimentazione marina racchiudono numerosi fossili tanto che alcuni pinnacoli ne portano il nome “Sass di Lumach”.
Al tramonto la bianca dolomia assume la tipica colorazione rosa.
Nella parte bassa, vicino ai rifugi Bietti e Bogani sono numerose le varietà botaniche: sassifraghe, viole, stelle alpine oltre a muschi, licheni, rododendri e aconiti. …e là volano le aquile.
Unica la ghiacciaia di Moncodeno (o Giazzera del Moncoden) già descritta da Leonardo Da Vinci; entrando, alcuni scalini permettono di scendere in un pozzo verticale per una decina di metri e giungere in una vasta sala con formazioni di stalattiti e stalagmiti di ghiaccio.

Esino Veduta 2

DA ORTANELLA, partendo dal “pratone” e passando per “la piantagione” di pini mughi, abeti, faggi, betulle, agrifogli, si aggira il “Monte Foppe” (splendido balcone sul centro lago) dove non è raro incontrare cervi, caprioli, fagiani, lepri ed altri piccoli esemplari di fauna montana.
Sempre da Ortanella, per una bella e comoda strada (in terra battuta) nel bosco, si raggiunge la chiesetta romanica di S. Pietro.
Attraversato il prato che è davanti la chiesa, si giunge al “belvedere”.
Qui lo sguardo spazia da Mandello a Bellagio, dall’isola Comacina a Menaggio e ad altri paesini sparsi “come pecore pascenti” (a detta del Manzoni).
Interessante è anche seguire il “percorso vita”; frecce rosse segnalano le sedici stazioni con esercizi di varie difficoltà.
In ogni stazione grandi cartelli indicano come affrontare le attrezzature (assi d’equilibrio, scale, anelli, parallele…..).
Ancora da Ortanella, o direttamente da Esino per due diverse strade, in terra battuta una, acciottolata l’altra, è raggiungibile l’Alpe di Esino dove è possibile soggiornare, anche in gruppi, durante tutto l’anno, in una baita ben attrezzata (previa prenotazione al CAI di Esino).

DAL PASSO DI AGUEGLIO la panoramica strada provinciale porta in Valsassina.
Uno stretto ripido sentiero ci permette di giungere a S. Defendente, una cima da cui si ammira, oltre il lago, le Prealpi, le alpi con il Monte Rosa e tutta la catena che circonda Esino: dai Pizzi di Parlasco all’anfiteatro della Grigna, al Monte Croce, all’Alpe fino ad Ortanella.

Esino Veduta 3

IL MONTE CROCE, più alto di S. Defendente offre lo stesso panorama, ma ampliato, tanto che nelle giornate di vento è possibile scorgere la “Madonnina” del Duomo di Milano.
Appena sotto la Croce, nel versante di Esino, il “Baitello dell’amicizia” – voluto dagli alpini e costruito dagli esinesi – offre rifugio agli escursionisti.
Seguendo la cresta si arriva al monte Pilastro.
Un panorama mozzafiato si apre sulla Grigna, la Piancaformia e la Porta di Prada.
La vegetazione offre rifugio e nutrimento a coturnici e galli forcelli.
Tutti i percorsi, ben segnalati e numerati sulla cartina del CAI “Esino Lario”, sono ancor più suggestivi se effettuati in autunno per i colori smaglianti che assumono le piante, o in inverno con la neve.
A Cainallo 2 facili piste permettono ai bambini di provare il ”brivido” delle prime discese sulla neve.
Si possono noleggiare scarponi, sci, slittini, bob, ciaspole o anche solo una sedia sdraio per rilassarsi al sole.
L’associazione Esino 2000 organizza giornate di divertimento sulla neve: la fiaccolata del 31 dicembre, il carnevale sugli sci per i bambini…

Esino - vedute

DA ESINO scendendo sulla provinciale 65, dopo circa 3 Km, sulla destra, un piccolo sentiero sale ai Monti Benedetti e al Gesuolo del Crocefisso con gli affreschi di San Martino e San Vittore.
Continuando per l’antica mulattiera, in direzione Perledo, si arriva al piccolo Gesuolo con l’affresco della Madonna.
Altri percorsi, non meno interessanti, sono da scoprire individualmente girovagando anche senza meta, trovando luoghi dove acquistare prodotti tipici: burro, formaggi, e la “Biancona di Esino” (la patata bianca di Esino).

COLICO – PERCORSI

martedì, Novembre 1, 2011 @ 03:11 PM
aggiunto da Colico

Colico Outdoor

TREKKING – Percorsi a piedi

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01 ANELLO DI VILLATICO Facile – 5 km cerca
02 RUSICO E FONTANEDO Facile – 5 km cerca
03 MONTECCHIO SUD Facile – 7 km cerca
04 ABBAZIA DI PIONA Facile – 7 km cerca
05 I FORTI DI COLICO Facile – 11 km cerca
06 SAN FEDELINO Impegnativo – 10 km cerca
07 ALPE ROSSA Impegnativo – 12 km cerca

BYKE – Percorsi in bicicletta

………….. ………. …………………………………. ………………………………. ……….
08 PIAN DI SPAGNA SUD Facile – 23 km cerca
09 PIAN DI SPAGNA Facile – 23 km cerca
10 IN GIRO PER COLICO Medio – 26 km cerca
11 SAN PIETRO IN VALLATE Medio – 28 km cerca
12 VALCHIAVENNA Medio – 31 km cerca
13 STAGNI DI PESCHIERA Impegnativo – 35 km cerca
14 COLICO – VESTRENO Impegnativo – 26 km cerca
15 IN BICI ALL’ALPE ROSSA Impegnativo – 21 km cerca

 Legenda

legenda
Al fine di prevenire qualsivoglia inconveniente, è consigliabile acquisire sempre informazioni aggiornate sulle condizioni di un percorso, sulle condizioni metereologiche ed utilizzare abbigliamento ed attrezzature adeguate.
Si declina qualsiasi responsabilità riguardo eventuali incidenti o inconvenienti che potrebbero accadere percorrendo gli itinerari descritti.

L’opuscolo COLICO OUTDOOR è disponibile presso l’Ufficio Turistico

Scarica la Cartina di Colico Scarica la cartina

BELLANO – PERCORSI

martedì, Novembre 1, 2011 @ 03:11 PM
aggiunto da Bellano

BELLANO – PERCORSI

Altri itinerari: Rifugio Brioschi

martedì, Novembre 1, 2011 @ 12:11 AM
aggiunto da Mandello

RIFUGIO BRIOSCHI

Il Rifugio Brioschi è situato presso la vetta della Grigna Settentrionale o Grignone.
E’ punto di arrivo di molte escursioni e gode di uno splendido panorama sulle Alpi e Prealpi lombarde.

DATI RIFUGIO
Altezza
: m.2403 
Gestore
: Alex Torricini
Telefono rifugio
: 0341 910498
Posti letto
: 27
Dislivello
: +1027 -70 mt
Tempo indicativo: 3:30 ore
Apertura:
estate: sempre aperto
inverno: tutti i mercoledì, sabato e domenica
– sempre dal 26/12 al 7/1
– chiuso in caso di maltempo o pericolo valanghe
– è comunque opportuno telefonare prima

Come raggiungere il rifugio
Questo è il percorso più frequentato durante il periodo estivo.
Da Varenna sul lago di Lecco imbocchiamo la tortuosa e panoramica provinciale 65 che sale al Passo di Agueglio.
Dopo Esino prendiamo la deviazione che passa per il Rifugio Cainallo e proseguendo, con un ultimo tratto sterrato, arriva fino in fondo alla Val di Cino (m. 1440).

Lasciata l’auto nel vasto parcheggio ci avviamo verso la vicina cresta spartiacque ma, prima di raggiungerla, prendiamo il sentiero sulla destra segnalato come: Bogani-Brioschi n. 25; Bietti-Brioschi n. 24; Monte Croce n. 23.
Ci incamminiamo nel bosco in salita.
Subito dopo la prima curva lasciamo a destra il sentiero n. 23 per il Monte Croce e il Bivacco Baitello dell’Amicizia.
Passiamo poi accanto ad una santella con un immagine della madonna (m. 1470). Il sentiero si fa quasi pianeggiante.
Contorniamo il fianco del Grumellone avendo alla nostra sinistra la profonda voragine che scende ripida nella Valle dei Mulini.
Ci troviamo in un bosco di faggi e percorriamo un tratto in salita che termina, dopo alcuni gradini di legno, con un intaglio nella roccia (m. 1485).
Proseguiamo alternando due tratti in piano ad altri in lieve salita.
Attraversato un altro passaggio tra due rocce (m. 1520), continuiamo dapprima in piano e poi in salita.
Superiamo una passerella di assi ricoperti di terra (m. 1535) e percorriamo ancora tre tratti alternati di salita e piano.

Arriviamo ad un bivio (m. 1590). Lasciamo sulla destra il sentiero n. 24 per il Rifugio Bietti e la Cresta di Piancaformia e proseguiamo diritto.
Più avanti ci abbassiamo di 70 metri, scendendo sul fondo della Val delle Lavinie. Riprendiamo in ripida ascesa, passiamo su due tronchi che fanno da passerella e poi continuiamo con un tratto in piano.
Superiamo un cancello di legno e riprendiamo a salire.
Il sentiero ora si divide in due e prendiamo a sinistra perché sembra più agevole.
Poi ci ricongiungiamo all’altro ramo, dopo aver lasciato sulla sinistra il sentiero n. 39 per Prato San Pietro e la Valle dei Mulini.
Il bosco è terminato; ora proseguiamo per prati contornati da qualche larice.
Arriviamo all’Alpe Moncodeno (m. 1700) dove troviamo una baita con stalla e fontana e, poco dopo, una pozza coperta da tronchi che serve come abbeveratoio per le mucche.
Ignoriamo un paio di sentierini sulla sinistra e proseguiamo diritti come ci indica un cartello su un larice.
Già in vista del Rifugio Bogani (m. 1816) si stacca sulla destra un sentiero segnalato come 19 rosso per la Cresta di Piancaformia, Rifugio Bietti e Rifugio Brioschi e come 19 blu per la discesa verso la bocchetta di Prada, Esino o Mandello.
Proseguiamo invece diritto e arriviamo al rifugio.

Una palina segnavia ci indica i vari percorsi: n. 25 via della Ganda, Rifugio Brioschi; n. 37 Bregai, via del Nevaio, Rifugio Brioschi; n. 36 Zapel, passo della Stanga, Rifugio Riva; n. 38 palone Vallori.
Percorreremo il sentiero n. 25 seguendo vari segnavia a bandierina che riportano questo numero oppure tre bolli rossi disposti a triangolo. Inoltre alcune paline segnalano il percorso migliore in caso di neve.
Al primo bivio continuiamo diritti mentre tutti gli altri percorsi sono segnalati a sinistra.
Saliamo tra radi larici e superiamo un tratto in piano ove incrociano alcuni sentieri.
Sempre seguendo i segnavia saliamo verso destra, percorriamo pochi metri su fondo roccioso e, dopo alcuni passi in piano risaliamo tra sfasciumi.
Il sentiero si divide e si riunisce diverse volte.
Risaliamo un dosso, a sinistra di una piccola conca, e dopo un breve passaggio su fondo roccioso continuiamo con pendenza più lieve tra i prati. Lassù in cima già si vede la croce.
Riprendiamo a salire e superiamo due conche, una per parte, mentre in basso a destra si vede il Rifugio Bogani.
A quota 2045 troviamo una madonnina bronzea sulla destra e un profondo buco carsico sulla sinistra.

Pochi passi in piano e riprendiamo a salire. Superiamo in piano un tratto un poco esposto ove una catena passamano ci assicura il cammino (m. 2150) e poi riprendiamo a salire.
Poco dopo (m. 2165) un’altra catena passamano ci accompagna in un facile passaggio a fianco di una foiba.
Subito dopo dobbiamo risalire in verticale una breve parete di tre metri e in questo caso la fune di acciaio ci è sicuramente di aiuto.
Tutti questi passaggi sono da considerarsi facili anche se sono da percorrere con un po’ di prudenza.
Arriviamo ad un bivio (m. 2230); da destra si innesta il sentiero segnalato con il n. 28 (via del Guzzi – Rifugio Bietti) e n. 19 (bocchetta di Prada, Mandello, Esino).
Proseguendo il nostro cammino troviamo un altro tratto assicurato da una lunga catena passamano che inizia con una facile cengia e prosegue fino a contornare una buca (m. 2270).
A questo punto dobbiamo affrontare un faticoso tratto che sale ripidissimo attraverso il gerone, un sentiero di ghiaia e sabbia.
Con ripide serpentine saliamo verso la parete rocciosa. L’ultimo tratto, lungo una quarantina di metri, lo superiamo aggrappandoci ad una serie di catene collegate tra loro e fissate alla montagna.
È davvero l’ultimo sforzo; finalmente sbuchiamo in cima nei pressi dalla cappellina di vetro che precede il Rifugio Brioschi, a pochi passi dalla cima sulla quale svetta una croce di metallo.

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