Archivio categoria ‘Sentiero del Viandante’

“IL SENTIERO DEL VIANDANTE”
di Giovanna Virgilio

mercoledì, Maggio 23, 2012 @ 02:05 PM
aggiunto da admin

Le proloco della Sponda Orientale del Lago di Como sono liete di pubblicare la recensione del libro “Il Sentiero del Viandante” di Giovanna Virgilio, corredata da una bellissima documentazione fotografica di Giuseppe Giudici: una preziosa testimonianza sull’antica via che collegava Lecco con Colico e che ora è utilizzata a scopo turistico (ulteriori informazioni).

Copertina Libro "Il Sentiero del Viandante" di Giovanna Virgilio

Il libro propone al lettore una selezione ragionata delle più significative  testimonianze artistiche e architettoniche disseminate tra Abbadia Lariana e l’imbocco della Valtellina, nello ‘spazio’ compreso «tra lago e montagna» lungo il Sentiero del Viandante. Non si prefigge, dunque, una trattazione completa né tantomeno esaustiva del tema (cosa che avrebbe richiesto competenze multidisciplinari  e la pubblicazione di più volumi) e neppure una puntuale descrizione di tutto ciò che si ‘incontra’ percorrendo l’antica mulattiera. Un’attenzione particolare è stata peraltro rivolta alle testimonianze artistiche, pur senza trascurare altre emergenze di forte valenza storica, paesaggistica e, più latamente, culturale, rappresentate da antiche strutture fortificate e da moderne realtà museali.

 Al capitolo iniziale, di inquadramento storico, segue il secondo, dedicato ai  «Luoghi fortificati»: la segnalazione di torri e castelli − soprattutto di quelli più integri e meglio riconoscibili − è articolata secondo una scansione cronologica che procede dall’Alto Medioevo all’inizio del XVII secolo.

Al terzo capitolo, dei  «Luoghi della fede», è dedicato più ampio spazio. Una prima sezione è riservata ai siti originariamente destinati all’accoglienza dei pellegrini, oggi per lo più scomparsi o trasformati, che erano affidati alle congregazioni e agli ordini religiosi.  Per quanto riguarda le testimonianze artistiche è stata privilegiata la ‘categoria’ degli affreschi realizzati con intenti edificanti negli oratori campestri tra il Quattro e il Cinquecento. Relativamente agli autori è stato, invece, fatto il punto delle conoscenze acquisite su alcuni fra gli artisti maggiormente operosi, nello stesso periodo, in area lariana.

I capitoli sono accompagnati da brevi appendici con approfondimenti su temi di particolare interesse. Fa eccezione l’ultimo, intitolato «Luoghi della cultura: musei e collezioni»,  formato da schede relative ai musei situati tra Abbadia Lariana e Colico.

Il libro si conclude con una sezione dedicata alle fonti e alla bibliografia consultata.

Giovanna Virgilio

Approfondimenti
Capitolo 1 – inquadramento storico
Capitolo 2 – le fortificazioni
Capitolo 3 – i luoghi dell’ospitalità – la fede dipinta
Capitolo 4 – Luoghi della cultura: Musei e collezioni

Il libro è acquistabile presso le seguenti librerie:
– Mondolibri, Via Bovara, 5 -angolo Piazza XX Settembre – 23900 LECCO
– Libreria Einaudi, Via Bovara – 23900 LECCO
– Libreria Cattaneo,  C. Cattaneo – 23900 LECCO

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IL SENTIERO DEL VIANDANTE
Introduzione

venerdì, Marzo 23, 2012 @ 10:03 PM
aggiunto da admin

sentiero viandanteLa sponda orientale del Lago di Como, in analogia con quella occidentale percorsa dalla strada Regina, era interessata fin dall’antichità da una serie di sentieri  che servivano ai collegamenti tra Milano e i passi alpini. Nei primi decenni dell’Ottocento, l’apertura dí una nuova strada militare diretta al passo dello Stelvio (realizzata tra 1817 e 1834) provocò il progressivo abbandono del precedente sistema viario, che solo in anni recenti è stata riscoperto e valorizzato dall’Azienda di Promozione Turistica del Lecchese e denominato “Sentiero del Viandante”.
Impercorribile il primo tratto, dove oggi insiste la nuova strada statale 36, il sentiero ha inizio poco prima di Abbadia Lariana, nelle adiacenze della chiesa di S. Martino, e si mantiene a poca distanza dalla riva del lago fino alla chiesa di S. Giorgio nei pressi di Mandello del Lario.
Qui si porta più all’interno, raggiungendo gli antichi nuclei di Maggiana, Rongio e Sonvico; da Génico l’itinerario si divide: si può proseguire verso Lierna, seguendo probabilmente il tracciato di epoca medievale, oppure dirigersi verso l’interno, passando dall’antica chiesetta di S. Pietro di Ortanella. Entrambi i percorsi si riuniscono al castello di Vezio, uno dei fondamentali nuclei fortificati del Lario orientale.
Da Vezio si prosegue verso Gittana e poi verso Bellano dove, superato il torrente Pioverna e il famoso orrido, si incontra il Santuario di Lezzeno.
A nord di Bellano si raggiunge il castello di Dervio, poi Corenno Plinio, si costeggia il laghetto di Piona, fino a raggiungere nei pressi di Piantedo, quasi all’imbocco  della Valtellina, la Madonna di Val Pozzo.

Recentemente il sentiero è stato allungato fino alle porte di Morbegno.

Ciò che trionfa in questo sentiero è il sapiente equilibrio tra l’attività umana e la natura. Molti appassionati di escursionismo la percorrono a tappe, assaporando momenti di evasione, immersi in un ambiente con bellissimi panorami che uniscono il lago al cielo. Lungo l’itinerario si scoprono agglomerati di case rustiche in pietra, i ruderi dei vecchi mulini, i castelli, le innumerevoli cappelle e le chiesette montane, i terrazzi coltivati a vigna e ad olivo. L’antica via di collegamento, che unisce i comuni e le valli del nostro territorio, è segnalata da cartelli indicatori arancioni.

 

APPROFONDIMENTI

Cenni storici
Il fascino del Sentiero del Viandante
Percorso da Abbadia a Lierna

IL SENTIERO DEL VIANDANTE
Cenni Storici

domenica, Gennaio 1, 2012 @ 10:01 PM
aggiunto da admin

sdv gradini scavati nella rocciaL’attuale denominazione è stata coniata nel 1992 dall’Azienda di Promozione Turistica del Lecchese che ha riscoperto e sistemato, a uso turistico ed escursionistico, l’antico percorso che univa Lecco all’inizio della Valtellina utilizzando una dizione presente ad Abbadia e Mandello almeno dal 1859.
Quello che oggi chiamiamo Sentiero del Viandante era infatti originariamente un sistema viario non univoco, formato da sentieri chiamati con nomi diversi (via Ducale, via Regia, Strada dei Cavalli, via dei Viandanti, Napoleona) che collegavano localmente tra loro i vari borghi senza nessuna velleità di sviluppo viario unitario: i grandi traffici commerciali avvenivano infatti utilizzando la più comoda via lago, sfruttando i venti costanti che alla mattina spirano da nord verso sud e al pomeriggio in senso contrario.
Questo sistema di sentieri veniva invece usato dai viandanti, dal piccolo commercio locale, per piccoli spostamenti, come collegamento tra le varie roccaforti e torri di avvistamento dislocate a mezzacosta lungo il lago: infatti, fino all’inizio dell’Ottocento, la via migliore per raggiungere la Valtellina era considerata quella che da Lecco saliva a Ballabio, percorreva la Valsassina e raggiungeva Bellano, dove si ricollegava al percorso lungo la sponda del lago.

Nel 1606 l’ingegner Tolomeo Rinaldi fu incaricato dal governatore spagnolo del Ducato di Milano, il duca di Fuentes, di progettare una strada che unisse Milano al Forte di Fuentes, appena costruito vicino a Colico a difesa del confine con i Grigioni. L’ingegnere scartò l’ipotesi di sistemare la strada sulla sponda occidentale, ritenendola disastrata e troppo costosa da allargare per consentire il passaggio di un cavallo someggiato; scartò anche, a causa delle difficoltà dovute alla complessa orografia, l’idea di proseguire oltre Bellano lungo il percorso rivierasco e propose di seguire la via della Valsassina: che questa, tra Lecco e Bellano, fosse la via più facile, anche se non la più corta, è attestato anche dal fatto che fu scelta nell’autunno del 1629 dai Lanzichenecchi (28.000 uomini) al servizio dell’imperatore Ferdinando II d’Asburgo diretti, attraverso il Ducato di Milano, all’assedio di Mantova .
Il loro passaggio per queste terre è ricordato da Manzoni alla fine del capitolo XXVIII dei Promessi sposi: “Colico fu la prima terra del ducato, che invasero que’ demoni; si gettarono poi sopra Bellano; di là entrarono e si sparsero nella Valsassina, da dove sboccarono nel territorio di Lecco”.

Anche se non era considerata la migliore e  frutto di un progetto non unitario, una via di terra lungo la sponda orientale del lago di Como doveva esistere: lo storico Pietro Pensa la fa risalire all’epoca romana, ma secondo altri (ad esempio secondo Albano Marcarini) si tratta solo di una congettura. Nei documenti medievali dei comuni di Bellano, Dervio e Lecco (fine del XIV secolo) si fa riferimento a una strada pubblica costiera, ma si tratta, come dice ancora Albano Marcarini, di “citazioni frammentarie anche se interessanti”. Al 1606 risale il mai attuato progetto di sistemazione dell’ingegner Rinaldi. In alcuni documenti notarili del Settecento si fa riferimento, per un lungo tratto del percorso, a una via Regia o Ducale ma tale strada non è menzionata sui documenti cartografici dello stesso secolo (che però trascurano anche la Strada Regina). Durante l’epoca napoleonica (1796-1815) alcuni tratti dell’itinerario verranno sistemati o migliorati (da questo deriva il nome di Napoleona con cui la via è nominata in alcuni tratti).

Dopo la costruzione della strada militare lungo la riva del lago, inaugurata nel 1832, i vecchi percorsi perdono di importanza e cadono nell’oblio, per essere in seguito riscoperti, nella seconda metà del 1900, a scopo turistico.

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Fonti
Albano Marcarini, “Il Sentiero del Viandante”
APT Lecco, “Sentiero del Viandante”

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