Archivio categoria ‘Turismo’

IL SENTIERO DEL VIANDANTE
Cenni Storici

domenica, Gennaio 1, 2012 @ 10:01 PM
aggiunto da admin

sdv gradini scavati nella rocciaL’attuale denominazione è stata coniata nel 1992 dall’Azienda di Promozione Turistica del Lecchese che ha riscoperto e sistemato, a uso turistico ed escursionistico, l’antico percorso che univa Lecco all’inizio della Valtellina utilizzando una dizione presente ad Abbadia e Mandello almeno dal 1859.
Quello che oggi chiamiamo Sentiero del Viandante era infatti originariamente un sistema viario non univoco, formato da sentieri chiamati con nomi diversi (via Ducale, via Regia, Strada dei Cavalli, via dei Viandanti, Napoleona) che collegavano localmente tra loro i vari borghi senza nessuna velleità di sviluppo viario unitario: i grandi traffici commerciali avvenivano infatti utilizzando la più comoda via lago, sfruttando i venti costanti che alla mattina spirano da nord verso sud e al pomeriggio in senso contrario.
Questo sistema di sentieri veniva invece usato dai viandanti, dal piccolo commercio locale, per piccoli spostamenti, come collegamento tra le varie roccaforti e torri di avvistamento dislocate a mezzacosta lungo il lago: infatti, fino all’inizio dell’Ottocento, la via migliore per raggiungere la Valtellina era considerata quella che da Lecco saliva a Ballabio, percorreva la Valsassina e raggiungeva Bellano, dove si ricollegava al percorso lungo la sponda del lago.

Nel 1606 l’ingegner Tolomeo Rinaldi fu incaricato dal governatore spagnolo del Ducato di Milano, il duca di Fuentes, di progettare una strada che unisse Milano al Forte di Fuentes, appena costruito vicino a Colico a difesa del confine con i Grigioni. L’ingegnere scartò l’ipotesi di sistemare la strada sulla sponda occidentale, ritenendola disastrata e troppo costosa da allargare per consentire il passaggio di un cavallo someggiato; scartò anche, a causa delle difficoltà dovute alla complessa orografia, l’idea di proseguire oltre Bellano lungo il percorso rivierasco e propose di seguire la via della Valsassina: che questa, tra Lecco e Bellano, fosse la via più facile, anche se non la più corta, è attestato anche dal fatto che fu scelta nell’autunno del 1629 dai Lanzichenecchi (28.000 uomini) al servizio dell’imperatore Ferdinando II d’Asburgo diretti, attraverso il Ducato di Milano, all’assedio di Mantova .
Il loro passaggio per queste terre è ricordato da Manzoni alla fine del capitolo XXVIII dei Promessi sposi: “Colico fu la prima terra del ducato, che invasero que’ demoni; si gettarono poi sopra Bellano; di là entrarono e si sparsero nella Valsassina, da dove sboccarono nel territorio di Lecco”.

Anche se non era considerata la migliore e  frutto di un progetto non unitario, una via di terra lungo la sponda orientale del lago di Como doveva esistere: lo storico Pietro Pensa la fa risalire all’epoca romana, ma secondo altri (ad esempio secondo Albano Marcarini) si tratta solo di una congettura. Nei documenti medievali dei comuni di Bellano, Dervio e Lecco (fine del XIV secolo) si fa riferimento a una strada pubblica costiera, ma si tratta, come dice ancora Albano Marcarini, di “citazioni frammentarie anche se interessanti”. Al 1606 risale il mai attuato progetto di sistemazione dell’ingegner Rinaldi. In alcuni documenti notarili del Settecento si fa riferimento, per un lungo tratto del percorso, a una via Regia o Ducale ma tale strada non è menzionata sui documenti cartografici dello stesso secolo (che però trascurano anche la Strada Regina). Durante l’epoca napoleonica (1796-1815) alcuni tratti dell’itinerario verranno sistemati o migliorati (da questo deriva il nome di Napoleona con cui la via è nominata in alcuni tratti).

Dopo la costruzione della strada militare lungo la riva del lago, inaugurata nel 1832, i vecchi percorsi perdono di importanza e cadono nell’oblio, per essere in seguito riscoperti, nella seconda metà del 1900, a scopo turistico.

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Fonti
Albano Marcarini, “Il Sentiero del Viandante”
APT Lecco, “Sentiero del Viandante”

Altri itinerari: Rifugio Rosalba

martedì, Novembre 1, 2011 @ 11:11 PM
aggiunto da Mandello

RIFUGIO ROSALBA

Il Rifugio Rosalba è situato presso il Colle del Pertusio, sulla dorsale erbosa che scende dalla Grignetta verso il Lago di Lecco, circondato da curiosi monoliti calcarei che sbucano come funghi dall’erba e da torrioni dalle ripidissime pareti.
Qui sono nati e cresciuti alcuni gruppi alpinistici famosi in tutto il mondo come i Ragni di Lecco.

DATI RIFUGIO
Gestore:
Mauro Cariboni
Telefono gestore: 0341 732793/339 1344559
Telefono rifugio: 0341 202383
Posti letto:43
Apertura: estiva e week end
Partenza (quota): Maggiana (380 mt)
Arrivo (quota): Rif. Rosalba (1730 mt)
Tempo indicativo: 3:30 ore
Difficoltà: E
Equipaggiamento: Escursionismo leggero
Periodo consigliato: Aprile – Ottobre
Caratteristiche: E’ il sentiero che delimita a SUD la zona mandellese delle Grigne; offre la possibilità di raggiungere i Piani Resinelli

 Come raggiungere il rifugio:
da Maggiana (parcheggio presso la Chiesa di San Rocco, oppure a Crebbio – Frazione di Abbadia Larina – presso la chiesa di S. Antonio), segnavia n. 12, si sale su un sentiero selciato fino ai “Colonghei”, passando dalla zona “Tri foö” (raggiungibile anche da Rongio) e dal “Zuc de la Rocca” (antica cisterna romana).

Si abbandona il sentiero che prosegue verso i Piani Resinelli e, piegando a sinistra, si inizia una salita un po’ ripida e si incontra il largo sentiero che sale sul vecchio Rif. Alippi (non più funzionante).

Proseguendo si giunge in vista del Rifugio e, con una serie di tornanti, si giunge sul pianoro dove sorge lo storico rifugio.

Altri itinerari: Rifugio Elisa

martedì, Novembre 1, 2011 @ 11:11 PM
aggiunto da Mandello

RIFUGIO ELISA

DATI RIFUGIO
Partenza (quota): Rongio (400 mt)
Arrivo (quota):
Rif. Elisa (1515 mt)
Tempo indicativo:
3:00 ore
Difficoltà:
E
Equipaggiamento:
Escursionismo leggero
Periodo consigliato:
Aprile – Ottobre
Caratteristiche:
Sentiero storico per Mandello perché, fino a cinquant’anni fa, le zone alte erano ancora falciate per ricavare il fieno per gli animali che vivevano allevati in paese e nelle frazioni

Come raggiungere il rifugio:
Da Rongio (parcheggio in piazza oppure presso il complesso delle case popolari), segnavia n. 14, per comoda mulattiera si arriva al “Punt de Fer”, poi un comodo sentiero conduce alla “Grotta dell’Acqua Bianca” (Ferera – bivio per Gardata); da qui una serie di tornanti porta prima alla “Prima pösa”, poi alla “seconda pösa”, e infine al “casel del l’aser” (subito prima bivio per Val Cassina e Rif. Bietti – Buzzi); da qui in falsopiano alla “Val del Dragon”, rapida salita e finalmente il rifugio.

Altri itinerari: Rifugio Bietti – Buzzi

martedì, Novembre 1, 2011 @ 11:11 PM
aggiunto da Mandello

RIFUGIO BIETTI – BUZZI

Il Bietti-Buzzi recentemente restaurato e riaperto al pubblico, è punto di partenza per salite di vario livello che ti portano in vetta fino al rifugio Brioschi, attraverso il Canale Guzzi (che conduce alla Cresta Piancaformia), di facile salita (circa 1.30 h); il Caminetto (di circa 1.30 h di media difficoltà) e tramite la Ferrata dei Carbonari (circa 3 ore e di maggiore difficoltà).
Nei pressi del rifugio sono inoltre collocate le più famose vie di arrampicate storiche come quelle del Sasso Cavallo, del Sasso dei Carbonari, ma anche le Falesie della cresta di Pancaformia, appena aperte e attrezzate da giovani alpinisti! Per i meno temerari che non desiderano avventurarsi sui sentieri delle Grigne è possibile invece vedere in comodità una gran quantità di selvaggina che abitualmente si aggira nei pressi del rifugio Bietti-Buzzi: stambecchi, camosci e il gallo forcello.

DATI RIFUGIO
Gestore: Fausto Nogara  
Telefono gestore
: 0341 732169  
Telefono rifugio
: 0341 735741/338 1309920
Posti letto
: 30   
Apertura
: tutto agosto e week end da maggio a novembre
Partenza (quota): Somana (400 mt)
Arrivo (quota): Rif. Bietti – Buzzi (1730 mt)
Tempo indicativo: 3:30 ore
Difficoltà:
E
Equipaggiamento:
Escursionismo leggero
Periodo consigliato:
Aprile – Ottobre
Caratteristiche: Questo sentiero consente si visitare il santuario di S. Maria e l’alpeggio dell’Alpe di Era, attualmente abitato nei mesi estivi.

Come raggiungere il rifugio:
da Somana (parcheggio sulla strada del cimitero, oppure a Sonvico dopo la centrale Enel), segnavia n. 15, per un’agevole mulattiera si raggiunge la Cappelletta di S. Preda (Brigida), il santuario di Santa Maria (subito dopo bivio per sentiero alpinistico allo Zucco di Sileccio) e infine l’alpe di Era dopo aver superato il bivio per Calivazzo e Prada. Dall’alpe di Era, tenendosi sulla destra, si sale all’alpe Cetra (bivio per Gardata) e si continua passando per le “Termopili” e si raggiunge il rifugio.

 

DERVIO – PERCORSI

martedì, Novembre 1, 2011 @ 10:11 PM
aggiunto da Dervio

panorama dervio
Il territorio derviese è molto adatto a tutti coloro che vogliono divertirsi, immergersi nella natura e godersi affascinanti panorami.
A tale scopo sono stati individuati una serie di percorsi adatti a tutte le esigenze che permettono al turista di  percorrere e conoscere il territorio in totale autonomia.

La relativa facilità dei percorsi non prescinde il fatto che si debbano affrontare in condizioni minime di sicurezza: effettuare le escursioni sempre in compagnia, verificare le previsioni meteo prima della partenza, utilizzare abbigliamento adeguato e affrontare i tratti più impegnativi con estrema attenzione.

PERCORSI
.
A – Sentiero del Viandante Dervio – Bellano   [Dettagli]
B – Sentiero del Viandante Dervio – Dorio – Colico   [Dettagli]
C – Linea Cadorna da Corenno Plinio   [Dettagli]
D – Monte Legnoncino   [Dettagli]
E – Monti di Dorio e Bassa Valvarrone   [Dettagli]
F – Monte Legnone   [Dettagli]
G – Monti di Dervio   [Dettagli]
H – Anello del Monte Muggio   [Dettagli]

 

Scarica la cartina delle escursioni di DervioCartina Escursioni Dervio

Coordinamento: Angelo Colombo
Itinerari: Ivano Acerboni – Elio Beni – Luca Fiorucci – Dario Geronimi
Foto: Angelo Colombo – Luca Fiorucci

VARENNA – TURISMO

martedì, Novembre 1, 2011 @ 04:11 PM
aggiunto da Varenna

VARENNA – TURISMO

MANDELLO – SPORT E TURISMO

martedì, Novembre 1, 2011 @ 04:11 PM
aggiunto da Mandello

Panorama Mandello

MANGIARE A MANDELLO
Ristorante “Il Giardinetto”
Rist. Riva Granda

Albergo Ristorante “Grigna”
Rist. Pizzeria Rosalba
Rist. Mamma Ciccia
Villa Confalonieri
Albergo Ristorante “Al Verde”
Agriturismo “La Selvaggia”
Rist. Pizzeria “La Tavernetta”
Osteria “Sali e Tabacchi”
Pizzeria “Al Ghezz”
Paninoteca “Bar Roma” – tel. 0341/732350
Ristorante Pizzeria “2184” (Piani Resinelli)- tel. 0341/590077

 

DORMIRE A MANDELLO
Hotel in Mandello
Albergo Ristorante “Grigna”
Albergo Ristorante “Al Verde”

B&B in Mandello
B&B La Tartaruga
B&B Antica Officina
B&B Lago Blu
B&B Acqua Bianca
B&B Mammamia
B&B Frontelago
B&B MammaCiccia
B&B Le Ortensie
B&B Alla Torre del Barbarossa
B&B Guzzi-Inn – tel/fax 0341/730861 e-mail

Camping in Mandello
Camping “Continental”

Altre strutture
Casa Vacanza Gelsomino – tel. 338/6578280
Motel “Nautilus” – tel. 0341/581373
“Residence Giardinetto” (case vacanze) – tel. 0341/731125
Agriturismo Crotto di Somana – cell. +39 338 4519777 – cell. +39 349 6887791

 

MUOVERSI A MANDELLO
In treno
In autobus
In battello

Se non ti vedi in questo elenco, vuoi aggiungere altre informazioni o vuoi modificare quelle presenti mandaci una mail cliccando qui

LIERNA – TURISMO

martedì, Novembre 1, 2011 @ 04:11 PM
aggiunto da Lierna

LIERNA – TURISMO

ESINO LARIO – TURISMO

martedì, Novembre 1, 2011 @ 04:11 PM
aggiunto da Esino Lario

Esino Piantina

Esino Lario, una perla alle pendici della Grigna Settentrionale, sovrasta la sponda orientale del Lago di Como, dominandone l’intero corso e regalando panorami ineguagliabili.
Interamente inserito nel Parco della Grigna Settentrionale, il territorio di Esino Lario gode di una favorevole posizione che ne rende il clima mite ed asciutto e l’aria pura e salubre.
Sorto in una posizione dominante ed al contempo protetto dalle invasioni esterne, Esino è sempre stato crocevia di incontri e scambi, grazie a cui ha saputo svilupparsi nei secoli, pur mantenendo intatti cultura, riti e tradizioni tramandate sino ad oggi.

Tracce tangibili dello scorrere del tempo sono i segni del passato che ancora oggi caratterizzano il paese: dai numerosi massi erratici disseminati in tutto il territorio ai fossili e minerali della Grigna – già studiati da Antonio Stoppani; dai reperti archeologici celtici e romani ai centri storici di Esino Superiore o Crès (di origine celtica) e di Esino Inferiore o Psciach (romana); dalla Torre di avvistamento alle antiche vie di comunicazione ancora oggi praticabili che collegano Esino agli abitati di Lierna e di Varenna.

Esino Lario - Panorama
Esemplari naturali e reperti archeologici sono ammirabili nel “Museo delle Grigne”, un piccolo gioiello etnografico che ripercorre lo sviluppo millenario del territorio esinese dalle sue origini sino alla storia locale più recente.
Esino Lario, un paese che “non sente il suono di altre campane”, nei secoli ha saputo svilupparsi ed essere autosufficiente, costruendo comunque solidi rapporti sociali, economici e culturali con i paesi limitrofi.
Tipico esempio è la Scuola di Arazzeria di Esino, creata da don Giovanni Battista Rocca negli anni ’30 ed attiva sino agli anni ’60, che raggiunse alti livelli di qualità sia in termini di produzione che di fattura.

E’ oggi possibile ammirare alcuni arazzi nella Chiesa Parrocchiale di San Vittore e presso il Teatro della Scuola Materna Pietro Pensa.
La Scuola di arazzeria ha plasmato una tradizione artistica locale, ancora oggi viva in molte famiglie esinesi. Anche la religiosità ha da sempre avuto un ruolo fondamentale, come testimoniano la Chiesa Parrocchiale di San Vittore e la sua sacristia, le chiesette di Sant’Antonio, di San Giovanni, di San Pietro e le innumerevoli edicole – gisoei – dislocate in tutto il territorio.
Devozione, cultura e folklore caratterizzano fortemente ancora oggi usi e tradizioni locali.
La localizzazione ed il forte attaccamento alle radici degli abitanti ha portato alla creazione dell’“Ecomuseo delle Grigne”, ufficialmente riconosciuto dalla Regione Lombardia nel giugno 2009.

Documentazione:
Opuscolo Esino Lario – La Perla delle Grigne
Opuscolo Esino Lario – Sentiero Viandante

DERVIO – TURISMO

martedì, Novembre 1, 2011 @ 04:11 PM
aggiunto da Dervio

DERVIO – TURISMO     ItalianoEnglish

DERVIO è adagiato sulla penisola derviese, che si protende nelle acque del Lario, posta allo sbocco della Valvarrone e solcata  dal fiume Varrone.

Di origini molto antiche è stato un borgo importante e fortificato sin dall’epoca romana, per la sua posizione strategica. Grazie alle sue bellezze naturali ed artistiche ed i recenti interventi infrastrutturali, Dervio è una delle località importanti per il turismo del lago di Como ed è considerato il “Paradiso della vela”, con la sua posizione ideale protesa nel lago sempre ventilata e le quattro scuole veliche. Il lungo lago di notevole estensione, con numerose spiagge ed il bel percorso attrezzato immerso nel verde, offre un paesaggio elegante e naturale, dove passeggiare diventa relax e divertimento. Le montagne che circondano Dervio, permettono escursioni in ambienti incontaminati con panorami incantevoli. E’ un paese molto attivo, con parecchie manifestazioni ed iniziative per lo svago di  abitanti e turisti.

paradiso della vela

DA  VEDERE:

Ai piedi della montagna troviamo la chiesetta di S.Quirico e Giulitta, uno degli edifici religiosi più antichi della zona, già  menzionata in documenti dell’anno 814, con il campanile in pietra a vista in stile romanico edificato attorno al 1080. Nella zona del ‘Borgo’, affacciata sul lago, sorge la chiesa parrocchiale di SS.Pietro e Paolo ( XI secolo ), con il suo campanile di origine romanica.

Accampato su una rupe che domina il paese, il “Castello di Orezia” venne costruito nel tardo medioevo per sbarrare la strada della Valvarrone. Attualmente rimane
un torrione ben conservato, fiancheggiato da avanzi di antiche case. La prima citazione risale al 1039, quando subì un lungo assedio ad opera delle armate
delle tre Pievi lariane.

In località Mai, a 400 metrislm. sul promontorio che sovrasta la parte sud di Dervio, si trovano i ruderi del Castelvedro V-VI sec. La fortificazione sorge in posizione
dominante e dai resti dei muraglioni si può immaginare quanto fossero notevoli le dimensioni del castello. Fu parte del sistema di difesa creato sulle sponde
del Lario a causa delle scorrerie di barbari dalla Rezia.

La frazione di Corenno Plinio rappresenta uno degli angoli più caratteristici del Lago di Como, un luogo dove è ancora possibile provare una forte suggestione storica ed
immaginare le vicende del lago durante il Medioevo. Il borgo medievale si sviluppa attorno al castello ed alla chiesa situati in cima al promontorio. Le antiche case, i particolari uniformi con i portici e le decorazioni, fanno di Corenno un ambiente unico ed irripetibile. E’ venendo dal lago che si gode la vista più suggestiva, con le antiche ville patrizie che dominano la rupe e le ripide “scalotte” che salgono, con i caratteristici gradini intagliati nella roccia, alla piazza in acciottolato.  Anche se la sua storia è molto più antica, le sorti di
Corenno sono legate alla famiglia dei conti Andreani, feudatari dal 1271 dell’Arcivescovo di Milano Ottone Visconti. Nel 1863 aggiunse al suo nome l’appellativo di “Plinio”, in onore del console romano Caio Plinio Cecilio Secondo.
Innalzato nel X secolo sui ruderi di un’antica rocca, sorge il Castello di Corenno; la sua destinazione non era quella di abitazione, ma di fortezza – recinto che dovette sopportare numerosi attacchi soprattutto nel XIV secolo, quando Corenno fu incendiata e distrutta nella parte verso il lago. La fortezza, un tempo avamposto dei Visconti, signori di Milano, ora è di proprietà della famiglia Marietti, successori degli Andreani. Con i muri perimetrali a quadrilatero ben conservati, una torre d’ingresso del tipo “a vela” rivolta verso la piazza ed una torre quadrata realizzata in epoca successiva sul lato a monte, consentiva il controllo dell’antico “Sentiero del Viandante”.   Sulla piazza a ridosso del castello si trova la chiesa di San Tommaso di Canterbury, XII secolo. Inizialmente era una cappella privata; venne poi consacrata come chiesa effettiva nel 1327, e fu ordinata Parrocchia nel 1566 dall’arcivescovo, Carlo Borromeo. All’interno si trovano resti di antichi affreschi di scuola lombarda del XIV – XVI secolo. Sulla facciata, ai lati dell’ingresso, si possono ammirare i Monumenti tombali dei conti Andreani, feudatari di Corenno. Opere del XIII – XIV secolo, ricchi di elementi scultorei di particolare interesse.

Strutture Ricettive

Numeri Utili

Cartina di Dervio

DERVIO is located on the derviese peninsula jutting out into the waters of Lake Como, is positioned at the mouth of Valvarrone Valley and is marked by the Varrone River.

It’s origins are very old as it was once an important fortified village due to its strategic position dating back to the Roman period. Thanks to its natural and artistic attractions and to recent interventions on its infrastructures, Dervio has become an important tourist destination on Lake Como and is considered a “Sailing Paradise” due its outstretched and constantly airy position on the lake and its four sailing schools. The significantly long lake, numerous beaches and beautiful equipped exercise course surrounded by nature offer an elegant and natural landscape where walking becomes a moment for fun and relaxation. The mountains surrounding Dervio are perfect for hiking in uncontaminated environments and offer charming views. This town is very active and has many entertaining events and initiatives for its inhabitants and tourists.

 TO SEE :

At the foot of the mountain is the small Church of St. Quirico and Giulitta, one of the oldest religious buildings in the area and mentioned in documents as early as 814. Its Romanesque stone bell tower was built about 1080. The parish Church of St. Peter and St. Paul (11th century) and its Romanesque bell tower are in the Borgo district overlooking the lake. The Orezia Castle is perched on a cliff dominating the town. It was built in the late Middle Ages to block the road to Valvarrone Valley. This tower is still in good condition and is flanked by the ruins of ancient dwellings. The first mention of it dates back to 1039 when it sustained a long period of siege by the armies of the Three Larian Parishes.

The ruins of Castelvedro (5-6th centuries) are located in Mai (400m ASL) on the headland dominating the southern part of Dervio. The fortification is in a dominating position and the ruins of its massive walls are an indication of its significant size.It was part of a defence system created on the shores of Lake Como due to the raids by the barbarians of Rhaetia.

The hamlet of Corenno Plinio is one of the most characteristic corners of Lake Como, a place where it is still possible to feel a strong presence of history and imagine the vicissitudes of the lake during the Middle Ages. This medieval village is positioned around the castle and church on top of the headland. The old houses and uniform details with the
porticoes and decorations make Corenno a unique, one-of-a-kind place. The most charming panorama is offered when arriving from the lake, with the old patrician homes dominating the cliff, steep stairways and their characteristic steps eroded in the rock climbing up to the cobblestone square. Although its history is much older, the fate of Corenno is tied to the family of counts Andreani, feudal lords of the Archbishop of Milan Ottone Visconti starting in 1271. The name Plinio was added in 1863 in honour of Roman consul Caio Plinio
Cecilio Secondo. The Corenno Castle was built in the 10th century on the ruins of an ancient fortress; it wasn’t meant to be inhabited but to be used as a fortress-enclosure against the
numerous attacks, especially in the 14th century when the part of Corenno towards the lake was destroyed by fire. Once an outpost for the Visconti family
(lords of Milan), the fortress is now the property of the Marietti family, successors to the Andreani family. Its outer quadrilateral walls (still in good
condition), a sail-type entrance tower facing the piazza and a square tower added later (on the mountain side) allowed the old “Sentiero del Viandante” to be controlled.

A church (initially a private chapel) dedicated to St. Thomas Canterbury (12th century) overlooks the piazza behind the castle. Consecrated as a true church in 1327, it was ordained parish in 1566 by Archbishop Carlo Borromeo. It houses ancient remnants of frescoes from the Lombard school (14-16th centuries). Grave monuments of counts Andreani, feudal lords of Corenno, are on the façade on the sides to the entrance. These are works from the 13-14th centuries enhanced with sculptural elements of particular interest.

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notizie storiche e geografiche del territorio

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