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Dervio: Collegamenti

mercoledì, Gennaio 11, 2012 @ 02:01 PM
aggiunto da Dervio

Il territorio, fra i più interessanti dell’Alto Lario, è posto a ca. 30 Km a Nord di Lecco e a ca. 80 Km da Milano. Si raggiunge facilmente con la superstrada 36, da Lecco a Colico, uscendo allo svincolo di Dervio (apertura nel 2006) oppure, per gustarsi il paesaggio, seguendo la strada provinciale 72 che attraversa i centri abitati della riviera orientale del lago. Per raggiungere i paesi della Valvarrone si utilizza la provinciale 67 che partendo da Dervio raggiunge i comuni di Vestreno, Sueglio, Introzzo e Tremenico per poi proseguire sino a Pagnona e Premana nell’alta Valvarrone.Altro collegamento è ottenuto con i mezzi pubblici, tramite la ferrovia della linea Milano – Sondrio, la stazione ferroviaria si trova nel centro di Dervio e Dorio ed un servizio bus raggiunge i quattro paesi della Valvarrone.

Collegamenti verso Dervio

DERVIO – PERCORSI

martedì, Novembre 1, 2011 @ 10:11 PM
aggiunto da Dervio

panorama dervio
Il territorio derviese è molto adatto a tutti coloro che vogliono divertirsi, immergersi nella natura e godersi affascinanti panorami.
A tale scopo sono stati individuati una serie di percorsi adatti a tutte le esigenze che permettono al turista di  percorrere e conoscere il territorio in totale autonomia.

La relativa facilità dei percorsi non prescinde il fatto che si debbano affrontare in condizioni minime di sicurezza: effettuare le escursioni sempre in compagnia, verificare le previsioni meteo prima della partenza, utilizzare abbigliamento adeguato e affrontare i tratti più impegnativi con estrema attenzione.

PERCORSI
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A – Sentiero del Viandante Dervio – Bellano   [Dettagli]
B – Sentiero del Viandante Dervio – Dorio – Colico   [Dettagli]
C – Linea Cadorna da Corenno Plinio   [Dettagli]
D – Monte Legnoncino   [Dettagli]
E – Monti di Dorio e Bassa Valvarrone   [Dettagli]
F – Monte Legnone   [Dettagli]
G – Monti di Dervio   [Dettagli]
H – Anello del Monte Muggio   [Dettagli]

 

Scarica la cartina delle escursioni di DervioCartina Escursioni Dervio

Coordinamento: Angelo Colombo
Itinerari: Ivano Acerboni – Elio Beni – Luca Fiorucci – Dario Geronimi
Foto: Angelo Colombo – Luca Fiorucci

Chiesa di San Giorgio a Mandonico

martedì, Novembre 1, 2011 @ 07:11 PM
aggiunto da Dervio

L’ambiente
La chiesa si trova appena oltre la orrida Valle dei Mulini e a monte del nucleo di Dorio, da cui ugualmente si può giungere in pochi minuti.
Sorge biancheggiante su una piazzuola erbosa poco sotto un gruppo di splendidi edifici rustici in grezza pietra locale costruiti fra il sec. XVI e il XIX, i quali costituivano il luogo di Mandònico, ora disabitato.

L’architettura
La chiesa esisteva nel 1412 ed era munita di un portico antistante dove si radunava la comunità di Dorio.
Era retta da un beneficiale della comunità che nel 1506 ottenne la dignità parrocchiale, durata fino al 1677 quando venne trasferita in Dorio.
La veste attuale risale appunto alla seconda metà del Seicento, con ulteriori modifiche del 1804 concernenti la facciata, nella quale si osservano fenestrature di diversa epoca e l’elegante portale di inizio Seicento.
La piccola navata di circa 5 m per 12,5 ha un soffitto piano e, dopo gli arconi dello stretto presbiterio con volta a botte, mantiene l’abside semicircolare della più antica struttura, risalente probabilmente al sec. XIII.

Gli affreschi del 1492
Un tempo l’interno era riccamente dipinto, ma ora rimangono solo alcuni freschissimi riquadri affrescati sulla parete settentrionale, restaurati nel 1983, racchiusi da un raffinato fregio laterale a clipei circolari e ramificazioni foglia-te. Nel registro superiore un S. Giorgio a cavallo soccorre una fanciulla e trafigge il drago nello sfondo di un paesaggio di lago, colline, rocce, castelli; accanto una Vergine sta assisa in trono col Bimbo il quale stringe un uccellino. Inferiormente sono ritratte le figure stanti di S. Michele in armatura che calpesta il demonio e con la tradizionale bilancia per la pesature del bene delle anime; S. Antonio abate accompagnato dal maialino; la Madonna che in trono mostra un fiore; S. Gottardo patrono dei mercanti, dei febbricitanti e dei viandanti. Nelle iscrizioni frammentarie delle fasce orizzontali bianche si legge la data 1492. Le opere parlano con alta qualità dell’incantevole mondo tardogotico lombardo, in evidente richiamo all’atmosfera del Bergognone; vengono avvicinate alla produzione di Bernardino de Rossi, attivo a Milano e Pavia, oppure di Battista da Musso, attestato più tardi in dipinti di Crémia, Garzeno e Gravedona. Sull’altare si trova un curioso globo marmoreo col serpe demoniaco, probabile resto di una statua, e un Crocifisso emergente da un secco Calvario ligneo.

DERVIO – TURISMO

martedì, Novembre 1, 2011 @ 04:11 PM
aggiunto da Dervio

DERVIO – TURISMO     ItalianoEnglish

DERVIO è adagiato sulla penisola derviese, che si protende nelle acque del Lario, posta allo sbocco della Valvarrone e solcata  dal fiume Varrone.

Di origini molto antiche è stato un borgo importante e fortificato sin dall’epoca romana, per la sua posizione strategica. Grazie alle sue bellezze naturali ed artistiche ed i recenti interventi infrastrutturali, Dervio è una delle località importanti per il turismo del lago di Como ed è considerato il “Paradiso della vela”, con la sua posizione ideale protesa nel lago sempre ventilata e le quattro scuole veliche. Il lungo lago di notevole estensione, con numerose spiagge ed il bel percorso attrezzato immerso nel verde, offre un paesaggio elegante e naturale, dove passeggiare diventa relax e divertimento. Le montagne che circondano Dervio, permettono escursioni in ambienti incontaminati con panorami incantevoli. E’ un paese molto attivo, con parecchie manifestazioni ed iniziative per lo svago di  abitanti e turisti.

paradiso della vela

DA  VEDERE:

Ai piedi della montagna troviamo la chiesetta di S.Quirico e Giulitta, uno degli edifici religiosi più antichi della zona, già  menzionata in documenti dell’anno 814, con il campanile in pietra a vista in stile romanico edificato attorno al 1080. Nella zona del ‘Borgo’, affacciata sul lago, sorge la chiesa parrocchiale di SS.Pietro e Paolo ( XI secolo ), con il suo campanile di origine romanica.

Accampato su una rupe che domina il paese, il “Castello di Orezia” venne costruito nel tardo medioevo per sbarrare la strada della Valvarrone. Attualmente rimane
un torrione ben conservato, fiancheggiato da avanzi di antiche case. La prima citazione risale al 1039, quando subì un lungo assedio ad opera delle armate
delle tre Pievi lariane.

In località Mai, a 400 metrislm. sul promontorio che sovrasta la parte sud di Dervio, si trovano i ruderi del Castelvedro V-VI sec. La fortificazione sorge in posizione
dominante e dai resti dei muraglioni si può immaginare quanto fossero notevoli le dimensioni del castello. Fu parte del sistema di difesa creato sulle sponde
del Lario a causa delle scorrerie di barbari dalla Rezia.

La frazione di Corenno Plinio rappresenta uno degli angoli più caratteristici del Lago di Como, un luogo dove è ancora possibile provare una forte suggestione storica ed
immaginare le vicende del lago durante il Medioevo. Il borgo medievale si sviluppa attorno al castello ed alla chiesa situati in cima al promontorio. Le antiche case, i particolari uniformi con i portici e le decorazioni, fanno di Corenno un ambiente unico ed irripetibile. E’ venendo dal lago che si gode la vista più suggestiva, con le antiche ville patrizie che dominano la rupe e le ripide “scalotte” che salgono, con i caratteristici gradini intagliati nella roccia, alla piazza in acciottolato.  Anche se la sua storia è molto più antica, le sorti di
Corenno sono legate alla famiglia dei conti Andreani, feudatari dal 1271 dell’Arcivescovo di Milano Ottone Visconti. Nel 1863 aggiunse al suo nome l’appellativo di “Plinio”, in onore del console romano Caio Plinio Cecilio Secondo.
Innalzato nel X secolo sui ruderi di un’antica rocca, sorge il Castello di Corenno; la sua destinazione non era quella di abitazione, ma di fortezza – recinto che dovette sopportare numerosi attacchi soprattutto nel XIV secolo, quando Corenno fu incendiata e distrutta nella parte verso il lago. La fortezza, un tempo avamposto dei Visconti, signori di Milano, ora è di proprietà della famiglia Marietti, successori degli Andreani. Con i muri perimetrali a quadrilatero ben conservati, una torre d’ingresso del tipo “a vela” rivolta verso la piazza ed una torre quadrata realizzata in epoca successiva sul lato a monte, consentiva il controllo dell’antico “Sentiero del Viandante”.   Sulla piazza a ridosso del castello si trova la chiesa di San Tommaso di Canterbury, XII secolo. Inizialmente era una cappella privata; venne poi consacrata come chiesa effettiva nel 1327, e fu ordinata Parrocchia nel 1566 dall’arcivescovo, Carlo Borromeo. All’interno si trovano resti di antichi affreschi di scuola lombarda del XIV – XVI secolo. Sulla facciata, ai lati dell’ingresso, si possono ammirare i Monumenti tombali dei conti Andreani, feudatari di Corenno. Opere del XIII – XIV secolo, ricchi di elementi scultorei di particolare interesse.

Strutture Ricettive

Numeri Utili

Cartina di Dervio

DERVIO is located on the derviese peninsula jutting out into the waters of Lake Como, is positioned at the mouth of Valvarrone Valley and is marked by the Varrone River.

It’s origins are very old as it was once an important fortified village due to its strategic position dating back to the Roman period. Thanks to its natural and artistic attractions and to recent interventions on its infrastructures, Dervio has become an important tourist destination on Lake Como and is considered a “Sailing Paradise” due its outstretched and constantly airy position on the lake and its four sailing schools. The significantly long lake, numerous beaches and beautiful equipped exercise course surrounded by nature offer an elegant and natural landscape where walking becomes a moment for fun and relaxation. The mountains surrounding Dervio are perfect for hiking in uncontaminated environments and offer charming views. This town is very active and has many entertaining events and initiatives for its inhabitants and tourists.

 TO SEE :

At the foot of the mountain is the small Church of St. Quirico and Giulitta, one of the oldest religious buildings in the area and mentioned in documents as early as 814. Its Romanesque stone bell tower was built about 1080. The parish Church of St. Peter and St. Paul (11th century) and its Romanesque bell tower are in the Borgo district overlooking the lake. The Orezia Castle is perched on a cliff dominating the town. It was built in the late Middle Ages to block the road to Valvarrone Valley. This tower is still in good condition and is flanked by the ruins of ancient dwellings. The first mention of it dates back to 1039 when it sustained a long period of siege by the armies of the Three Larian Parishes.

The ruins of Castelvedro (5-6th centuries) are located in Mai (400m ASL) on the headland dominating the southern part of Dervio. The fortification is in a dominating position and the ruins of its massive walls are an indication of its significant size.It was part of a defence system created on the shores of Lake Como due to the raids by the barbarians of Rhaetia.

The hamlet of Corenno Plinio is one of the most characteristic corners of Lake Como, a place where it is still possible to feel a strong presence of history and imagine the vicissitudes of the lake during the Middle Ages. This medieval village is positioned around the castle and church on top of the headland. The old houses and uniform details with the
porticoes and decorations make Corenno a unique, one-of-a-kind place. The most charming panorama is offered when arriving from the lake, with the old patrician homes dominating the cliff, steep stairways and their characteristic steps eroded in the rock climbing up to the cobblestone square. Although its history is much older, the fate of Corenno is tied to the family of counts Andreani, feudal lords of the Archbishop of Milan Ottone Visconti starting in 1271. The name Plinio was added in 1863 in honour of Roman consul Caio Plinio
Cecilio Secondo. The Corenno Castle was built in the 10th century on the ruins of an ancient fortress; it wasn’t meant to be inhabited but to be used as a fortress-enclosure against the
numerous attacks, especially in the 14th century when the part of Corenno towards the lake was destroyed by fire. Once an outpost for the Visconti family
(lords of Milan), the fortress is now the property of the Marietti family, successors to the Andreani family. Its outer quadrilateral walls (still in good
condition), a sail-type entrance tower facing the piazza and a square tower added later (on the mountain side) allowed the old “Sentiero del Viandante” to be controlled.

A church (initially a private chapel) dedicated to St. Thomas Canterbury (12th century) overlooks the piazza behind the castle. Consecrated as a true church in 1327, it was ordained parish in 1566 by Archbishop Carlo Borromeo. It houses ancient remnants of frescoes from the Lombard school (14-16th centuries). Grave monuments of counts Andreani, feudal lords of Corenno, are on the façade on the sides to the entrance. These are works from the 13-14th centuries enhanced with sculptural elements of particular interest.

DERVIO – MONUMENTI

martedì, Novembre 1, 2011 @ 04:11 PM
aggiunto da Dervio

Corenno Plinio
Corenno Plinio - panorama dal lagoFrazione del Comune di Dervio, si trova sulla sponda orientale del Lario ai piedi del monte Legnoncino, adagiato su una balsa rocciosa, in posizione dominante sul centro lago.
Fin dai primi documenti medioevali il borgo è denominato Corenno o Coreno: l’origine del toponimo è ignota, probabilmente celtica, anche se in passato gli Umanisti hanno voluto scorgere la radice greca corintum, pensando ai coloni greci inviati da Giulio Cesare sul lago.
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Castello di Dervio
Su uno sperone di roccia che domina la piana di Dervio, è ben visibile la torre del Castello di Orezia, anche se sarebbe più esatto chiamarlo mastio, dato che la fortificazione attorno alla torre era data dalle mura degli edifici circostanti.
Non si conosce l’origine del nome di Orezia, ma con tale nome la località era già citata alla fine del ’200 insieme alla vicina Chiesa di san Leonardo (In plebe deruio loco castrum goleza ecclesia sancti leonardi [2]). Nei documenti latini il nome aveva alcune varianti: orezia, oretia, horetia, holetia, olletia.
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Castelvedro
Dorio - CastelvedroIn località Mai (detta ad Mayum già nel ‘400), in posizione dominante su Dervio e il Lago di Como, sono ancora visibili i resti di un antico recinto (V-VI sec.).
Viene considerato parte del sistema di difesa creato sulle sponde del Lario a causa delle scorrerie di barbari dalla Rezia: tramite numerosi castelli, erano trasmesse segnalazioni da Colico a Como o a Lecco.
La fortificazione già all’epoca dello Statuto era considerata antica: in un atto di vendita del 1405 è indicato un bosco con molte piante di castagno posto ad castrum vetus. La storpiatura di questa dizione latina portò al nome di Castelvedro.
Si stima che coprisse circa 1500 metri quadrati, con a sud una muratura arrotondata, base di una torre da avvistamento. In alcuni tratti sono ancora visibili murature alte anche 4 metri.

Chiesa SS Pietro e Paolo
Dorio -  Chiesa SS Pietro e PaoloLa Chiesa dedicata agli apostoli Pietro e Paolo si trova nel Borgo di Dervio proprio di fronte alle sponde del lago di Como. La parrocchia risale al XI secolo, anche se la primitiva costruzione potrebbe risalire al VI secolo.
L’edificio attuale, di epoca romanica, è una basilica composta da tre navate e cinque campate, con tre absidi. Attorno al 1665 fu rinnovato l’altare della Madonna del Rosario, fu inserita la vasca battesimale e un confessionale entrambi in marmo nero.
All’esterno della chiesa rimangono tracce degli archetti e delle tre monofore a doppia strombatura; nel sopralzo è incisa la data 1613.
Le forme romaniche sono ancora evidenti nel campanile e nella cella campanaria.
Ai lati dell’altare si trovano due grandi tele del ‘600, opera dei pittori bergamaschi Giovanni e Francesco Cavagna, i quadri rappresentano il martirio di San Pietro e la conversione di San Paolo.
Di particolare pregio e interesse, il pulpito di legno intagliato e dorato, molto simile a quello che si trova nella chiesa di San Giacomo a Bellagio.
Nel 1670 e 1672 le famiglie Rubini e De Magni ottennero dalla Curia, il permesso di sepoltura in chiesa, furono predisposte solo semplici lapidi ancora visibili nelle navate laterali.
Riconducibile all’ XVI secolo la statua della Madonna col bambino.

Chiesa dei SS Quirico e Giuditta
Dervio - Chiesa SS Quirico e GiudittaCostruita a Dervio ai piedi della montagna sulla riva sinistra del Varrone, è dedicato ai due martiri del IV secolo ed è delle chiese più antiche della zona tanto che è menzionata in documenti risalenti all’anno 814.
L’interno presenta l’altare in marmo rosso di Varenna ed una pala del Settecento raffigurante il martirio dei due Santi.
Il campanile è di origine romanica (XI-XII secolo) ed è arricchito alla sommità da un piano di bifore, con un tipo di architettura non usuale per la zona lariana, attribuito al XI sec. e perfettamente conservato.
La Chiesa è stata dichiarata monumento nazionale per il pregevole campanile, fu invece ingrandita e trasformata successivamente e venne riconsacrata il 3 luglio 1628 dal vescovo di Bobbio, delegato dal Cardinale.
Normalmente viene associato alla presenza dei Franchi, dato che le parrocchie e le chiese della diocesi di Milano dedicate a questi santi sono concentrate sull’antica via francigena. A Dervio i santi Quirico e Giulitta erano festeggiati il 16 luglio; non si hanno informazioni precise sulla loro storia, ma circolò a lungo una leggenda che vedeva Quirico come un bambino di 3 anni e Giulitta come sua madre, martirizzati per non aver rinnegato la fede cristiana. Questa storia si ritrova anche nell’immagine presso l’altare della Chiesa: in primo piano S. Quirico e Giulitta come figlio e madre; alle loro spalle san Sebastiano e san Rocco.

Tomba di Avello
PDervio - Tomba di Avellooco discosta dalla strada che da Villa porta al Castello, venne rinvenuta nel 1968 una tomba scavata in una roccia affiorante dal terreno.
A questa antica testimonianza è stata falsamente attribuita una origine celtica, ma è da ritenersi di epoca successiva, tardo-romana o barbarica (attorno al V sec.).
E’ disposta tendenzialmente in direzione nord-sud (circa 10° verso est la parte settentrionale) con un bordo di circa 8-10 cm.
Non esiste più il coperchio, probabilmente rimosso da molto tempo.
Si notano sette incisioni di coppelle presso la parte meridionale.


Dorio: Monumenti e Luoghi

 

DERVIO – STORIA

martedì, Novembre 1, 2011 @ 04:11 PM
aggiunto da Dervio

Coordinate: 46°04′00″N 9°18′00″E
Altitudine: 220 m s.l.m.
Superficie: 11 km²
Abitanti: 2.774[1] (31-12-2010)
Densità: 252,18 ab./km²
Frazioni: Corenno Plinio
Comuni confinanti: Bellano, Cremia (CO), Dorio, Introzzo, Pianello del Lario (CO), San Siro (CO), Sueglio, Tremenico, Vendrogno, Vestreno

CENNI STORICI
Alle origini la nostra terra era abitata da piccoli nuclei di capanne adibite a riparo per i popoli nomadi, inizialmente i liguri e poi quelli di origine celtica, che si muovevano alla ricerca di fonti naturali di sopravvivenza, finché non decisero di fermarsi fondando dei villaggi (gau).
Ciò è testimoniato dai ritrovamenti a Dorio di un “Paalstab” (scure) dell’età del bronzo, conservato nel museo di Como e dei “massi cupelliformi” riconducibili ai popoli celti.
In seguito con la conquista romana nel II secolo a. C. si andò sviluppando una civiltà abbastanza evoluta detta gallo-romana, i cui centri di comando divennero “pagi” innestandosi nella costituzione giuridica dello stato romano. Successivamente i romani fortificarono i passaggi obbligati delle valli, tra cui si poteva comunicare con segnalazioni a vista, speculari di giorno e con fuochi la notte. Si ritiene risalgano a questo periodo imperiale (V-VI sec. d.C.) il “Castelvedro” in località Mai di Dervio, come il castello di Vezio e quello di Esino. Dopo la caduta dell’impero, le migrazioni barbariche dei Goti e dei Longobardi rafforzarono il sistema difensivo romano e la diffusione del cristianesimo trasformò poi in “pievi” gli antichi centri di comando, tra cui quella di Dervio sottoposta alla chiesa di Milano. I Longobardi avviarono la politica feudale che ebbe poi il suo pieno sviluppo sotto i Franchi, le terre della Valvarrone e Valsassina appartennero ai conti di Lecco finché la politica degli imperatori tedeschi (Ottoni) cominciò a contrastare lo strapotere dei feudatari con la concessione dei feudi ai vescovi.
Attorno all’anno Mille il territorio divenne diritto dell’arcivescovo di Milano. Fu poi teatro della guerra contro le “tre pievi” (Dongo, Gravedona e Sorico) e quella decennale tra Como e Milano con numerose battaglie navali sul lago. Nel Medioevo Dervio e Corenno assunsero il titolo di “borgo”, in quanto cinte da mura e rette come liberi comuni.
Negli anni 1384-1389 vennero redatti gli Statuti di Dervio, che dettavano regole precise sulla vita civile e sociale; questo documento tuttora esistente è stato tradotto in italiano e pubblicato dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Dervio. La comunità di Dervio era allora composta anche dalle terre di Corenno, Dorio, Introzzo, Sueglio, Tremenico e Vestreno, ma risulta che i paesi della Valvarrone si separarono a partire almeno dal 1367. Nel 1410 Dorio e nel 1520 Corenno si separarono da Dervio, poi ritornarono a farne parte nel 1928, ma Dorio si staccò nuovamente nel 1950.
Agli arcivescovi seguirono i Ducati milanesi dei Visconti e degli Sforza, fino alla dominazione spagnola che portò ad un periodo di decadenza. La tranquillità della vita quotidiana era spesso infranta dalle scorrerie di eserciti delle grandi potenze, che transitavano sul territorio avendo come salario il diritto di saccheggio. Due nomi sono rimasti famosi: il Medeghino (1530-1532), che percorreva con la sua flotta le acque del lago razziando ovunque e rifugiandosi poi nell’imprendibile castello di Musso, ed i Lanzichenecchi (1629), che lasciarono dietro di loro la tragica peste ricordata da Manzoni ne “I Promessi Sposi” e che a Dorio fece una strage portando gli abitanti da 300 a 84; le ricorrenti epidemie di peste sono testimoniate dalla chiesetta di Santa Cecilia di Dervio che fu utilizzata come lazzaretto.
Con la successiva dominazione austriaca fiorì l’industria del ferro e lo sfruttamento delle miniere dell’alto Varrone portò lo sviluppo industriale in un’economia fondata sull’agricoltura. Nacquero a Dervio industrie come la “Redaelli”, quattro cartiere all’avanguardia, cantieri nautici e laboratori artigiani, in Valvarrone le cave minerarie, a Dorio la filanda (1840-42), che assorbivano manodopera anche dai paesi circostanti. I collegamenti migliorarono con la conclusione della strada dello Spluga (1834) e l’apertura del tratto ferroviario Bellano-Colico (1894), la costruzione della strada carrabile per la Valvarrone (1916-1917). Tutto questo ha determinato un notevole sviluppo, che grazie alla tenacia ed all’operosità degli abitanti ha portato al benessere attuale, che vede gradatamente l’economia del nostro territorio trasformarsi da industriale a turistica, grazie a quelle risorse naturali che avevano favorito i primi insediamenti abitativi delle nostre terre.

Per approfondire la storia di Dervio visitate i Quaderni Derviesi

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martedì, Novembre 1, 2011 @ 11:11 AM
aggiunto da Dervio

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