Archivio categoria ‘Dervio’

Dervio: Dove Trovare…

mercoledì, Gennaio 11, 2012 @ 03:01 PM
aggiunto da admin

 Alloggi

 

 

Ristoranti – Pizzerie

 

  • Crotto Cech
    23824 Dervio (LC) -Via Duca d’Aosta, 55
    0341-804227
    Ristorante, Bar
  • L’Oasi
    23824 Dervio (LC) -Via alla Folla, 2
    0341-804241
    Pizzeria, Spaghetteria, Birreria
  • Le Vele
    23824 Dervio (LC) -Lungolago degli ulivi, 2
    0341-806120
    Pizzeria, Bar
    Terrazza a lago
  • Osteria Diaz
    23824 Dervio (LC) -Via Diaz, 68
    0341-806043
    Ristorante, Bar
  • Pizza Pace
    23824 Dervio (LC) -Via Martiri, 20
    0341-851178
    Pizza da asporto

 

Bar – Gelaterie

 

  • Breva e Tivan
    23824 Dervio (LC) -Località Santa Cecilia
  • Crotto Cech
    23824 Dervio (LC) -Via Duca d’Aosta, 55
    0341-804227
    Ristorante, Bar
  • Le Vele
    23824 Dervio (LC) -Lungolago degli ulivi, 2
    0341-806120
    Pizzeria, Bar
    Terrazza a lago
  • Osteria Diaz
    23824 Dervio (LC) -Via Diaz, 68
    0341-806043
    Ristorante, Bar

Dervio: Il Paradiso della Vela

mercoledì, Gennaio 11, 2012 @ 02:01 PM
aggiunto da admin
paradiso della vela

Dervio è uno dei luoghi migliori a livello europeo per la pratica degli sport velici sul lago, grazie all’ottima posizione geografica sempre ventilata, perciò è spesso sede di regate di livello internazionale.
La “Breva”, il vento costante da sud che spira nelle giornate di bel tempo è ideale per i velisti ed il “Tivano”, il vento da nord è la delizia di surfisti e kiters, con questi motori naturali sono garantite le condizioni ideali per veleggiare.
Sono presenti a Dervio tre club velici e scuole di vela di ottimo livello: il “Centro Vela Dervio”, la scuola di vela della “Lega Navale ltaliana” e l’”Orza l/linore”.
A queste vanno aggiunte la scuola di windsurf e kitesurf “Fun surf Center” e l’area kitesurf dell”associazione “Kitesurf Dervio’.
E’ quindi possibile l’apprendimento di questi sport, con corsi nei weekend o settimanali, oppure la pratica amatoriale e la partecipazione a regate di carattere da zonale a internazionale.

Per completare i servizi nautici vi sono due porti con circa 200 posti barca ed alcuni cantieri per il rimessaggio e la manutenzione dei natanti,

Grazie alle bellezze naturali ed artistiche, i recenti interventi infrastrutturali e gli insediamenti ricettivi, Dervio offre ai velisti i servizi necessari, ma anche relax e divertimento con la possibilità di bellissime gite sul Lago di Como.

Scarica la documentazione

Dervio: La Passione di Gesù

mercoledì, Gennaio 11, 2012 @ 02:01 PM
aggiunto da admin
passione di cristoManifestazione che negli anni é andata sempre più crescendo d’interesse coinvolgendo ben un centinaio di comparse, tutti con costumi molto curati e fedeli all’epoca in cui si fa risalire l’evento che attraverso le vie del paese, rappresentano la settimana di passione con la crocifissione di Gesù Cristo.
Il venerdì santo, partendo dalla piazza della chiesa parrocchiale, viene rappresentata la domenica delle palme con l’ingresso di Gesù a cavallo di un asino in Gerusalemme. Si prosegue poi fino al parco Boldona dove si svolge l’ultima cena con la distribuzione del pane e del vino ai dodici apostoli. Di seguito sul lungolago degli ulivi si assiste al tradimento di Giuda e l’arresto di Gesù nell’orto dei Getsemani. Si prosegue poi verso il palazzo comunale dove viene rappresentata la condanna da parte del popolo e la fustigazione di Gesù da parte dei soldati romani agli ordini di Pilato. Da qui,  spogliato, incatenato e caricato della croce, Gesù, seguito dagli altri personaggi, si avvia lungo un’impervia mulattiera che porta alla frazione Castello sopra  Dervio. E proprio questa parte della drammatizzazione catalizza l’attenzione del pubblico. Gli effetti sonori dei tuoni, il bagliore delle torce e la croce con il Cristo che si staglia nel cielo ormai scuro rendono appieno l’idea di un dramma che si rivive da almeno due millenni.
Alla serata partecipa un grande pubblico, non più ormai solo derviese e questo dimostra l’ottimo lavoro profuso da tutti i componenti della Proloco e dai volontari.

Dervio: Collegamenti

mercoledì, Gennaio 11, 2012 @ 02:01 PM
aggiunto da Dervio

Il territorio, fra i più interessanti dell’Alto Lario, è posto a ca. 30 Km a Nord di Lecco e a ca. 80 Km da Milano. Si raggiunge facilmente con la superstrada 36, da Lecco a Colico, uscendo allo svincolo di Dervio (apertura nel 2006) oppure, per gustarsi il paesaggio, seguendo la strada provinciale 72 che attraversa i centri abitati della riviera orientale del lago. Per raggiungere i paesi della Valvarrone si utilizza la provinciale 67 che partendo da Dervio raggiunge i comuni di Vestreno, Sueglio, Introzzo e Tremenico per poi proseguire sino a Pagnona e Premana nell’alta Valvarrone.Altro collegamento è ottenuto con i mezzi pubblici, tramite la ferrovia della linea Milano – Sondrio, la stazione ferroviaria si trova nel centro di Dervio e Dorio ed un servizio bus raggiunge i quattro paesi della Valvarrone.

Collegamenti verso Dervio

Statuto Pro Loco Dervio

mercoledì, Gennaio 11, 2012 @ 11:01 AM
aggiunto da admin

Statuto Pro Loco Dervio

 
L’anno duemiladue, addì 31 del mese di Ottobre, nella Sala Consigliare sita in Dervio piazza IV Novembre nr.6 alle h.21.00 – in seconda convocazione – si è svolta l’Assemblea Generale Straordinaria dei Soci della Pro Loco Dervio con all’ordine del giorno la variazione dello Statuto Sociale per l’adeguamento alla Legge Regionale 25 ottobre 2001 nr. 16. Qui di seguito si riporta l’atto che, così come letto, è stato approvato all’unanimità.

1) COSTITUZIONE

L’Associazione denominata “Pro Loco Dervio” è stata costituita il 15, Maggio 1972 avanti il Notalo Dott. Luigi Annoni del Collegio Notarile di Lecco (vds. Atto nr.13.965 di Repertorio, registrato a Lecco il 20-05-1972 al nr.69 ). La sua Sede Sociale è ubicata in piazza IV Novembre e l’eventuale trasferimento non comporta modifiche al presente Statuto.

2) CARATTERISTICHE

a) L’Associazione è apolitica, aconfessionale e non ha scopo di lucro;

b) si avvale in modo determinante e prevalente delle prestazioni personali, volontarie e gratuite del propri aderenti;

c) può assumere lavoratori dipendenti o avvalersi di prestazioni di lavoro autonomo esclusivamente nei limiti necessari al suo regolare funzionamento oppure a qualificare o specializzare l’attività da essa svolta;

d) svolge l’attività di volontariato mediante strutture proprie o, nelle forme e nei modi previsti dalla legge, nell’ambito di strutture pubbliche o con queste convenzionata.

3) DURATA E LIMITI GIURISDIZIONALI

La durata della Pro Loco Dervio è illimitata ed i limiti giurisdizionali coincidono con quelli del Comune di Dervio Comunque, esclusivamente per l’eventuale realizzazione di progetti e/o interventi sovracomunali, può operare anche fuori dal territorio comunale in cui è costituita, a condizione però che intercorrano preventivi accordi con le Pro Loco coinvolte nei progetti e/o Interventi, ovvero – ove trattasi di territori sprovvisti di Pro Loco – con i Comuni interessati.

4)SCOPI

Gli scopi istituzionali della Pro Loco Dervio sono di promuovere in ogni forma e con ogni mezzo la conoscenza, la tutela, la valorizzazione, la fruizione in termini di conservazione delle realtà e delle potenzialità turistiche, naturalistiche, culturali, artistiche, storiche, sociali ed enogastronomiche del territorio in cui opera e della comunità che su di esso risiede, onde promuovere la crescita sociale. In via esplicativa e non esaustiva rientrano quindi nei compiti della Pro Loco Dervio:

a) svolgere opera di aggregazione delle persone e degli Enti che, a titolo volontaristico, condividono i principi, e le finalità dell’Associazione e intendono impegnarsi per la loro realizzazione;

b) svolgere e/o promuovere ricerche atte ad approfondire la conoscenza e latutela delle risorse del territorio della collettività insediatavi, diffondendone i risultati per una loro rispettosa fruizione;

c) fare opera di educazione e di formazione sui temi della storia, della geografia, delle usanze, delle tradizioni, dell’arte, della cultura locale, ivi compresa la collaborazione alla crescita di idonee professionalità;

d) organizzare manifestazioni in genere e, in particolare, convegni, incontri, fiere, escursioni e gare sportive a livello amatoriale, il tutto finalizzato alla promozione della comunità e del suo sviluppo sociale, incentivando la consapevolezza a partecipare alla vita collettiva;

f) operare per la diffusione delle problematiche ambientali e per la formazione di una specifica sensibilità, con particolare riferimento alle realtà locali; tali azioni saranno rivolte specialmente ai giovani in collaborazione anche con le istituzioni scolastiche;

g) sensibilizzare la collettività verso lo sviluppo e la crescita dell’attività turistica, rivolta sia all’ambito locale che alle realtà esterne, soprattutto in termini di qualità, attivandosi anche per l’istituzione di Uffici Informazioni e Accoglienza Turistica;

h) promuovere e partecipare ad azioni di tutela in ogni sede e in ogni grado, ivi comprese le sedi amministrative e giudiziarie.

5) SOCI

a) L’iscrizione alla Pro Loco è aperta a tutti i cittadini residenti nel Comune ed a coloro che, non residenti, operino per il raggiungimento delle finalità di cui al precedente punto 4).

b) Si distinguono in “Soci Onorari”, “Soci Fondatori”, “Soci Vitalizi”, “Soci Benemeriti’, “Soci Effettivi” e “Soci Aggregati”.

SOCI ONORARI

La qualifica di “Socio Onorario” può essere conferita a quelle persone eminenti nelle discipline ambientali, architettoniche, urbanistiche, mediche, giuridiche ed economiche cui la Pro Loco Dervio, su delibera del Consiglio di Amministrazione, crede conveniente tributare tale investitura.

Possono essere “Soci Onorari”:

Ø alte personalità, insigniti per pubblico riconoscimento;

Ø persone che abbiano reso segnalati servigi alla Pro Loco Dervio

I “Soci Onorari” sono esenti dal pagamento di qualsiasi contributo, non hanno voto deliberativo nelle Assemblee e non sono eleggibili a cariche sociali.

SOCI FONDATORI

La qualifica di “Socio Fondatore” viene acquisita da chi si è fattivamente adoperato per la costituzione dell’Associazione, partecipando alla costituzione dell’originario fondo di dotazione della stessa. I “Soci Fondatori” risultano nell’elenco generale del Soci.

SOCI VITALIZI

La qualifica di ” Socio Vitalizio” viene acquisita da chi, intervenendo per gli oneri dell’Associazione in unica e relativa consistente erogazione, non è soggetto a qualsiasi altra forma di contribuzione facendone parte vita natural durante. I “Soci Vitalizi” risultano nell’elenco del Soci.

SOCI BENEMERITI

La qualifica di “Socio Benemerito” viene acquisita da coloro che effettuano versamenti ritenuti di particolare rilevanza dal Consiglio di Amministrazione. I “Soci Benemeriti” risultano nell’elenco generale dei Soci.

SOCI EFFETTIVI

La qualifica di “Socio Effettivo” viene acquisita all’atto del normale versamento della quota associativa stabilita annualmente dall’Assemblea dei Soci su proposta del Consiglio di Amministrazione. Detta quota deve essere versata – pena la decadenza dell’iscrizione – entro 30 (trenta) giorni dalla richiesta d’iscrizione all’Associazione o, per i rituali rinnovi, entro il 31 marzo di ogni anno sociale.

SOCI AGGREGATI

Gli studenti universitari e gli studenti delle scuole medie superiori, anche se minorenni, possono essere ammessi come “Soci Aggregati” ove dimostrino interesse agli scopi della Pro Loco Dervio. Essi fanno parte dell’Associazione sotto la diretta responsabilità di un “Socio Effettivo” presentatore, non hanno diritto di voto nelle Assemblee e non pagano alcun contributo, salvo quelli stabiliti in quanto frequentatori di lezioni, seminari e simili.

a) L’adesione all’Associazione è a tempo indeterminato e non può essere disposta per un periodo temporaneo.

b) Chi intende aderire all’Associazione deve rivolgere espressa domanda al Consiglio di Amministrazione recante la dichiarazione di condividere le finalità che l’Associazione si ripropone e l’impegno di approvarne e osservarne lo Statuto e Regolamenti.

c) Entro 60 (sessanta) giorni dal loro ricevimento, il Consiglio di Amministrazione deve provvedere in ordine alle domande di ammissione; in assenza di un provvedimento di accoglimento della domanda entro il termine predetto, si. intende che essa è stata respinta. In caso di diniego espresso, il Consiglio di Amministrazione non è tenuto ad esplicitare le motivazioni di detto diniego.

d) Chiunque aderisca all’Associazione può in qualsiasi momento notificare la sua volontà di recedere dal novero dei partecipanti all’Associazione stessa; tale recesso ha efficacia dall’inizio del secondo mese successivo a quello nel quale il Consiglio di Amministrazione riceva la notifica della volontà di recesso.

e) In presenza di gravi motivi, oltre che per mancato o ritardato pagamento della quota associativa, il Socio può essere escluso con deliberazione del Consiglio di Amministrazione. L’esclusione ha effetto dal trentesimo giorno successivo alla notifica del provvedimento di esclusione, il quale deve contenere le motivazioni per le quali l’esclusione sia stata deliberata. Nel caso che l’escluso non condivida la ragione dell’esclusione, egli ha diritto di far riesaminare la sua posizione dall’Assemblea Generale dei Soci. In tal caso l’efficacia della deliberazione di esclusione è sospesa fino alla pronuncia dell’Assemblea.

f) L’appartenenza alla Pro Loco Dervio ha carattere libero e volontario, incompatibile quindi con qualsiasi forma di lavoro subordinato, e autonomo; le prestazioni fornite dal Soci sono gratuite, gli stessi sono tenuti al rispetto del presente Statuto e delle risoluzioni prese dagli organi rappresentativi secondo, le competenze statutarie, oltre che da un comportamento corretto sia nelle relazioni interne che con altri Soci che con terzi.

6) ORGANI DELL’ASSOCIAZIONE

Sono organi della Pro Loco Dervio:

Ø l’Assemblea del Soci

Ø il Presidente

Ø il Vice Presidente

Ø il Segretario

Ø l’Economo Cassiere

Ø il Consiglio di Amministrazione

Ø il Collegio Revisore dei Conti.

7) L’ASSEMBLEA DEI SOCI

a) L’Assemblea dei Soci, organo sovrano dell’Associazione, è composta da tutti gli aderenti alla Pro Loco Dervio risultanti in regola con il pagamento della quota associativa relativa all’anno in cui l’Assemblea viene convocata.

b) Hanno diritto di partecipare all’Assemblea, sia “ordinaria” che “straordinaria”, i Soci “Effettivi”, “Onorari”, “Fondatori”, “Vitalizi”, “Benemeriti” e “Aggregati”.

c) Hanno diritto di voto e ad essere eletti: i “Soci Effettivi” a condizione che all’atto della convocazione dell’Assemblea abbiano almeno 6 (sei) mesi di anzianità di iscrizione e abbiano compiuto iI 18° anno di età; i “Soci Fondatori”, i “Soci Vitalizi” ed i “Soci Benemeriti”. Anche per i “Soci Fondatori”, i “Soci Vitalizi” ed i “Soci Benemeriti” vale la condizione che abbiano compiuto il 18° anno di età.

d) L’Assemblea si riunisce almeno una volta l’anno, entro il 31 gennaio, per l’approvazione del bilancio consuntivo e del bilancio preventivo. Inoltre, sia in sede “ordinaria” che “straordinaria” è convocata dal Presidente ogni qualvolta ne ravvisa la necessità o quando ne è fatta richiesta motivata da almeno un decimo degli associati, ovvero da almeno la metà più uno dei Consiglieri in carica, ovvero ancora dal Collegio dei Revisori dei Conti.

e) In sede “ordinaria” l’Assemblea è regolarmente costituita – in prima convocazione – con la presenza di almeno la metà più uno dei Soci aventi diritto di voto; in seconda convocazione, da tenersi almeno un’ora dopo, è valida qualunque sia il numero degli aventi diritto di voto. Sia in prima convocazione che in seconda convocazione, l’Assemblea delibera a maggioranza di voti.

f) In sede “straordinaria” l’Assemblea è regolarmente costituita – in prima convocazione – con la presenza di almeno la metà più uno dei Soci aventi diritto di voto e delibera a maggioranza di voti; in seconda convocazione, da tenersi almeno un’ora dopo, è valida la presenza di almeno un terzo dei Soci aventi diritto di voto e delibera con la metà più uno dei voti espressi.

g) Sono ammesse deleghe di voto da conferirsi per iscritto esclusivamente ad altro Socio; è vietato il cumulo delle deleghe nel numero superiore a due e non sono ammessi voti per corrispondenza.

h) Normalmente l’Assemblea vota per alzata di mano; su decisione del presidente e per argomenti dl particolare importanza, la votazione può essere effettuata a scrutinio segreto. In tal caso il Presidente può scegliere tre scrutatori tra i presenti.

i) All’Assemblea spettano i seguenti compiti:

Ø in sede “ordinaria” provvedere alla nomina del Consiglio di Amministrazione, e del Collegio dei Revisori dei Conti, ivi compresi quelli supplenti;

· fissare, su proposta del Consiglio di Amministrazione, l’entità delle annuali quote associative;

·delineare gli indirizzi generali dell’attività dell’Associazione;

· approvare i regolamenti che disciplinano lo svolgimento dell’attività dell’Associazione;

· deliberare sull’eventuale destinazione di utili o avanzi di gestione comunque denominati, nonché di fondi, riserve o capitale durante la vita dell’Associazione stessa, qualora ciò sia consentito dalla legge e dal presente Statuto;

· deliberare sui bilanci consuntivi e preventivi;

· deliberare ogni altro argomento di carattere ordinario sottoposto alla sua approvazione dal Consiglio di Amministrazione;

Ø in sede “straordinaria”

· deliberare sulle modifiche del presente Statuto;

· deliberare sullo scioglimento e la liquidazione dell’Associazione e la devoluzione del suo patrimonio;

· deliberare ogni altro argomento di carattere straordinario sottoposto alla sua approvazione dal Consiglio di Amministrazione.

j) Sia l’Assemblea “Ordinaria” quanto quella “Straordinaria” è convocata con un preavviso di almeno 20 (venti) giorni, mediante invito da inviarsi a tutti i Soci a mezzo del normale servizio postale: In caso di comprovata urgenza, il termine ai preavviso può essere ridotto a 10 (dieci) giorni.

k) Delle riunioni assembleari viene redatto verbale, debitamente firmato dal Presidente e dal Segretario, ed eventualmente dagli scrutatori qualora vi siano state votazioni a scrutinio segreto.

l) Le delibere assembleari saranno rese note a tutti gli associati previa affissione nella Sede Sociale.

8 ) IL PRESIDENTE

a) Il Presidente, eletto dal Consiglio di Amministrazione nel suo seno, rappresenta legalmente la Pro Loco Dervio di fronte a terzi e anche in giudizio. Dura in carica 4 (quattro) anni ed è rieleggibile. Su deliberazione del Consiglio di Amministrazione, conferisce sia a Soci che a terzi procure speciali o ad negotia per determinati atti o categorie di atti.

b) In caso di delega, assenza o impedimento è sostituito dal Vice Presidente o, in sua assenza o impedimento anche di quest’ultimo, dal Consigliere più anziano di associazione.

c) Al Presidente, sulla base delle direttive emanate dal Consiglio di Amministrazione, al quale comunque riferisce circa l’attività compiuta, compete l’ordinaria amministrazione dell’Associazione; in casi eccezionali di necessità e urgenza, il Presidente può anche compiere atti di straordinaria amministrazione, ma in tal caso deve contestualmente convocare il Consiglio di Amministrazione per la notifica del suo operato.

d) Il Presidente convoca e presiede l’Assemblea ed il Consiglio di Amministrazione, ne cura l’esecuzione delle relative deliberazioni, sorveglia sul buon andamento amministrativo dell’Associazione, verifica l’osservanza dello Statuto e dei Regolamenti, ne promuove la riforma ove se ne presenti la necessità.

e) Il Presidente cura la predisposizione del bilancio consuntivo e preventivo da sottoporre per l’approvazione al Consiglio di Amministrazione e poi all’Assemblea dei Soci, corredando detta documentazione di Idonee relazioni.

f) Ove in corso di mandato intenda rinunciare al proprio incarico dovrà darne – per iscritto – tempestiva comunicazione al Consiglio di Amministrazione competente ad esprimersi – a maggioranza – circa l’accettazione o meno. Detta rinuncia ha comunque effetto solo dopo l’ufficiale nomina del subentrante da parte dell’Assemblea dei Soci.

g) Pertanto, sino ad avvenuto avvicendamento e conseguente regolare consegna a mani del subentrato di tutta la documentazione sociale nonché di un rendiconto delle operazioni economico-finanziarie compiute nella frazione di esercizio di competenza, il Presidente dimissionario continuerà ad assolvere a tutte le incombenze di ordinaria amministrazione.

9) IL VICE PRESIDENTE

Il Vice Presidente, eletto dal Consiglio di Amministrazione nel suo seno, sostituisce il Presidente in ogni sua attribuzione ogni qualvolta questi sia impedito all’esercizio delle proprie funzioni. II solo intervento del Vice Presidente costituisce per i terzi prova dell’impedimento del Presidente.

10)IL SEGRETARIO

Il Segretario, eletto dal Consiglio di Amministrazione nel suo seno, svolge la funzione di verbalizzazione delle adunanze dell’Assemblea e del Consiglio di Amministrazione; coadiuva il Presidente ed il Consiglio di Amministrazione nell’espletamento delle attività esecutive che si rendano necessarie o opportune per il funzionamento dell’amministrazione dell’Associazione. Cura la tenuta del libro verbali dell’Assemblea, del Consiglio di Amministrazione, nonché del libro degli aderenti all’Associazione.

11)L’ECONOMO CASSIERE

L’Economo Cassiere, eletto dal Consiglio di Amministrazione nel suo seno, cura la gestione della cassa dell’Associazione e ne tiene la contabilità, effettua le relative verifiche, controlla la tenuta dei libri contabili, predispone – dal punto di vista contabile – il bilancio consuntivo e quello preventivo accompagnandoli con idonee relazioni contabili.

12)IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

a) La Pro Loco Dervio è amministrata da un Consiglio di Amministrazione composto, a scelta dell’Assemblea su proposta della stesso Consiglio di Amministrazione, da un minimo di 12 a un massimo di 20 membri, compreso il Presidente.

b) Dura in carica 4 (quattro) anni; i Consiglieri sono rieleggibili e da tale nomina non consegue alcun compenso, salvo il rimborso delle spese documentate per ragioni dell’ufficio ricoperto.

c) In caso di dimissioni o decesso di un membro del Consiglio di Amministrazione subentra il Socio che nell’ultima Assemblea elettiva ha riportato il maggior numero di voti. Nel caso di due o più Socl a parità di voti la scelta cadrà sul Socio che vanta maggiore anzianità di iscrizione all’Associazione. In mancanza di questo, il Consiglio di Amministrazione provvederà a cooptare un nuovo membro sottoponendo la decisione a ratifica della successiva Assemblea Ordinaria.

d) Il Consiglio di Amministrazione si riunisce, con sedute pubbliche e sempre in unica convocazione con la presenza di almeno la metà più uno dei facenti parte, possibilmente una volta al mese e comunque ogni qualvolta il Presidente lo ritenga necessario o quando lo richieda almeno un terzo dei componenti il Consiglio stesso.

e) Per quanto concerne le modalità per la convocazione del Consiglio, salvo che non sia prevista una determinata periodicità, si provvederà a darne avviso ai diretti interessati – con congruo anticipo – a mezzo del normale servizio postale.

f) Le sedute e le deliberazioni del Consiglio di Amministrazione sono fatte constare dal processo verbale sottoscritto dal Presidente e dal Segretario che lo redige.

13) IL COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI

a) Eletti dall’Assemblea e scelti anche tra i non Soci, il Collegio dei Revisori dei Conti si compone di 3 (tre) membri effettivi e di 2 (due) supplenti (questi ultimi subentrano in ogni caso di cessazione di un membro effettivo).

b) Nella seduta di insediamento, indetta dal Presidente della Pro Loco, il Collegio elegge nel suo seno il proprio Presidente.

c) Vigila sull’andamento della gestione economico-finanziaria dell’Associazione.

d) Esegue, anche da parte di singoli suoi membri, verifiche di cassa e contabili individuando tipi, destinatari e documenti giustificativi della spesa, nonché eventuali scostamenti dal budgets approvati.

e) Con apposite relazioni collegiali, riferisce al Consiglio di Amministrazione almeno in sede di approvazione dei bilanci.

f) Cura la tenuta del libro delle adunanze del Collegio stesso, partecipa di diritto alle adunanze dell’Assemblea e del Consiglio di Amministrazione con facoltà di parola ma senza diritto di voto.

g) L’incarico di Revisore dei Conti è incompatibile con la carica di Consigliere.

h) Per la durata in carica, la rieleggibilità e il compenso valgono le norme dettate nel presente Statuto per i membri del Consiglio di Amministrazione.

 

14) PATRIMONIO ED ENTRATE DELL’ASSOCIAZIONE

a) Il patrimonio della Pro Loco Dervio è costituito dai beni mobili e immobili che pervengono all’Associazione a qualsiasi titolo, dagli avanzi netti di gestione, dal ricavato dell’organizzazione di raccolte pubbliche di fondi effettuate occasionalmente.

b) La Pro Loco Dervio trae le risorse economiche per il suo funzionamento e per lo svolgimento della sua attività:

Ø dalle quote associative annualmente stabilite e/o dai contributi straordinari degli associati;

Ø dai contributi dei privati;

Ø dai contributi dello Stato, di Enti o di Istituzioni pubbliche;

Ø dai contributi di organismi internazionali;

Ø dai rimborsi derivanti da convenzioni;

Ø da entrate derivanti da attività commerciali e produttive marginali.

e) Fermo restando che l’adesione alla Pro Loco Dervio non comporta obblighi di finanziamento o di esborsi ulteriori rispetto alla prevista quota annua, è comunque facoltà dei Soci elargire contributi straordinari finalizzati alla realizzazione di eventuali particolari iniziative che richiedono disponibilità eccedenti quelle del bilancio ordinario.

f) Le quote associative e le elargizioni di cui al precedente punto b), ad eccezione dei trasferimenti a causa di morte, sono intrasmissibili, non rivalutabili ed a fondo perduto; in nessun caso, e quindi nemmeno in caso di scioglimento dell’Associazione ne di estinzione, di recesso o di esclusione dall’Associazione stessa, può pertanto farsi luogo alla ripetizione di quanto versato.

g) Il versamento non crea altri diritti di partecipazione e, segnatamente, non crea quote indivise di partecipazione trasmissibili a terzi, né successione a titolo particolare né per successione a titolo universale.

15) BILANCIO CONSUNTIVO E PREVENTIVO

a) Gli esercizi della Pro Loco Dervio chiudono il 31 dicembre di ogni anno.

b) In tempo utile, comunque nei termini previsti dal precedente art. 7 – lett.

c) il Consiglio di Amministrazione è convocato per la predisposizione del bilancio consuntivo dell’esercizio precedente e del bilancio preventivo del successivo esercizio, da sottoporre all’approvazione dell’Assemblea.

d) I bilanci, dai quali devono risultare i beni, i contributi e i lasciti ricevuti, debbono restare depositati presso la Sede dell’Associazione nei 15 (quindici) giorni che precedono l’Assemblea convocata per la loro approvazione, a disposizione di tutti coloro che abbiano motivato interesse alla loro lettura.

16) AVANZI DI GESTIONE

a) All’Associazione è vietato distribuire, anche in modo indiretto, utili o avanzi di gestione comunque denominati, nonché fondi, riserve o capitale durante la vita dell’Associazione stessa, a meno che la destinazione o la distribuzione non siano imposte per legge.

b) L’Associazione ha l’obbligo di impiegare gli utili o gli avanzi di gestione per la realizzazione delle attività istituzionali ovvero di qualunque altra attività eventualmente esercitata.

17) SCIOGLIMENTO E LIQUIDAZIONE

a) Lo scioglimento della Pro Loco Dervio non potrà essere pronunciato che dall’Assemblea Straordinaria dei Soci che delibera – in prima convocazione –

b) con la metà più uno dei Soci aventi diritto di voto e a maggioranza di voti; in seconda convocazione – trascorsa un’ora – con la presenza di almeno un terzo dei Soci aventi diritto di voto e la metà più uno dei voti espressi.

c) I beni acquisiti dall’Associazione con il concorso finanziario specifico e prevalentemente della Regione o di altro Ente Pubblico sono devoluti ad altra Associazione avente gli stessi fini, ovvero all’ente od organismo turistico eventualmente subentrante o – in difetto – alla civica Amministrazione Comunale.

18) REGOLAMENTO INTERNO

Particolari norme di funzionamento e di esecuzione del presente Statuto

verranno disposte con regolamento Interno da elaborarsi a cura del Consiglio di Amministrazione ed approvato dall’Assemblea dei Soci.

19) RINVIO

Per tutto quanto non espressamente previsto dal presente Statuto si fa rinvioalle norme di legge e ai principi dell’ordinamento giuridico italiano.

Dervio: Corenno Plinio
Il Castello

domenica, Gennaio 1, 2012 @ 03:01 PM
aggiunto da admin

Introduzione
Il castello di Corenno costituisce uno dei migliori esempi di fortificazione dello scacchiere lariano. Nonostante abbia subito vari assedi e assalti lungo i secoli, si caratterizza rispetto ad altri per il discreto grado di conservazione. Si tratta di un tipico castello-recinto a pianta irregolare, tendenzialmente quadrata, interamente costruito in pietra. Vi si accede dall’ingresso verso meridione protetto da una torre quadrata del tipo a vela. Presenta sul lato a monte un’altra torre quadrata più tozza con funzioni di avvistamento, di segnalazione di pericolo e di difesa.

Il castello-fortificazione di Corenno  è semplicemente una recinzione per l’estrema difesa della comunità e dei suoi beni più preziosi in caso di scorrerie, guerre e incursioni di popolazioni nemiche. In esso vi trovavano rifugio e protezione dai saccheggi la popolazione, il bestiame ed i generi di sopravvivenza della comunità. Il suo precedente storico è il castrum romano: cinta munita di torri dove si rifugia la popolazione civile in caso di attacco esterno. È spesso il risultato finale di due eventi edilizi non sempre contemporanei: la cortina muraria e le torri di avvistamento.

Il Castello di Corenno Plinio

Il Castello di Corenno Plinio

La posizione
La fortificazione di Corenno era considerata di grande importanza strategica per la difesa del milanese sia dal primo terziere della Valtellina sia della Val Chiavenna. Infatti, sulla strada che dal Trivio porta alla Valsassina non ci sono castelli medioevali di difesa se si eccettua le torri di avvistamento di Fontanedo a monte di Colico. Da Corenno partiva anche una strada che si inerpicava per salire a Vestreno, passando per il castello di Orezia.

Le mura
Castello di Corenno Plinio la torreL’area della fortificazione racchiusa nelle mura è modesta in quanto proporzionata al numero di abitanti del piccolo borgo. La muratura di recinzione, chiamata anche “cortina”, poggia in molte parti direttamente sulla roccia ed è coronata da merli a coda di rondine. Il fatto di avere i merli di tale fattura, non significa che Corenno fosse un comune ghibellino, i merli esistevano già prima della nascita delle irriducibili fazioni di parte. La muraglia presenta sottili e lunghe feritoie verticali per l’uso di balestre e  dalle sue sommità e dalle torri potevano essere lanciati ogni sorta di proiettili sugli assedianti.
Il sistema costruttivo è accurato e nel contempo robusto. Un dato è certo: l’edificio mostra differenti tecniche e materiali lapidei nelle tessiture murarie a testimonianza di un’evoluzione costruttiva nel corso del tempo. Interessanti le rare parti con pietre a spina di pesce, che si ritrovano simultaneamente nel muro esterno della sagrestia della chiesa prepositurale di Dervio (lato nord), nel Castelvedro sopra Dervio e in mura medioevali fra le case di Castello (D. Acerboni). Questa è una tecnica muraria capace di usare pietre anche piccole non lavorate sulle facce denominata opus gallicum. Nella fortificazione si è fatto anche largo uso del sistema costruttivo “opus quadratum”: blocchi di pietra squadrati a forma di parallelepipedi ed usati particolarmente per la formazione degli spigoli. Questo sistema si adattava perfettamente agli edifici di pianta geometricamente regolare e generava nel contempo una perfetta stabilità ed una emotività estetica data dall’armonia delle linee strutturali orizzontali e verticali. (cfr. approf. 1.)

Le due torri
Castello di Corenno - Torre SudVerso il Lario, a protezione dell’ingresso, svetta una torre a vela che si contrappone alla torre massiccia di pianta quadrata sita a monte. Questa possente torre quadrangolare che insiste su uno sperone roccioso non è immorsata al resto dell’edificio. Ciò denota palesemente che non è coeva delle mura. Alcuni studiosi come Luigi Mario Belloni[1] sostengono che sia anteriore alle attuali mura e che sia un avanzo della fortificazione del borgo di epoca comunale inglobata nella fortificazione signorile trecentesca. Fonda questa affermazione sul fatto che la sua altezza fu certamente ridotta quando le furono sovrapposte i merli e che la tipologia della muratura e le piccole finestre quadrate disassate, una per lato che vi si aprono a circa metà altezza, denotano chiaramente questa anteriorità. Anche altri studiosi[2] affermano che la torre sia anteriore all’attuale cortina muraria e la fanno risalire al secolo XI. La presenza di ampie aperture quadrangolari per postazioni di arcieri con arco e la mancanza di feritoie strette per le balestre potrebbe far propendere per una sua anteriorità rispetto alle attuali mura. Non mancano però altri studiosi che affermano che sia posteriore all’attuale cortina muraria. Per la sua ubicazione ha svolto la funzione di avvistamento e difesa dalle soldataglie provenienti da nord che attraverso la mulattiera che sale in Valvarrone passavano in Valsassina per scendere a Lecco e proseguire verso la pianura.

La torre a valle, pure merlata e tangente all’ingresso, è coeva alle mura di cinta perché presenta lo stesso sistema costruttivo ed è immorsata alla struttura laterale della muratura. La torre è stata costruita a difesa dagli attacchi provenienti dal lago, per l’avvistamento e la comunicazione su ampia zona lacustre, in modo particolare con la torre del castello-recinto di Rezzonico. L’entrata a cui si accede salendo una breve pendenza a gradini, è costituita da un gran portone ad arco tondo sormontato da uno stemma in marmo bianco dei conti Andreani.

Finalità della fortificazione
La fortificazione di Corenno era analoga a quella di Bellano andata distrutta e più volte citata nel poema anonimo sulla guerra decennale tra Milano e Como tra 1118-1127. Nello scacchiere orientale del Lario sorgevano similari difese a Lierna e a Mandello del Lario, mentre in quello occidentale a  Gravedona, Bellagio e  Menaggio. A Lierna il castello si ergeva sulla penisoletta chiamata ancor oggi “Castello”. Mandello invece possedeva una grossa torre a lago cinta da mura e fossato che ancora nel settecento era destinata alla sede della Pretura.

La scelta a Corenno di una fortificazione isolata a fianco dell’abitato invece di mura che circondano tutto il borgo si deve soprattutto a motivi economici e strategici. Infatti il perimetro del castello-recinto era molto inferiore a quello dell’abitato per cui richiedeva di minor tempo e materiali per edificarlo. Questo tipo di fortificazione consentiva il salvataggio delle persone e degli animali a discapito delle casupole e dei pochi beni abbandonati perché gli eserciti di passaggio depredavano i borghi e le coltivazioni, ma non avevano interesse ad uccidere gli abitanti. Spesso al saccheggio dell’abitato seguiva l’incendio: in questo caso, il fumo e le fiamme sarebbero rimaste lontano dal fortilizio. Le case del borgo, se vicine alle mura, sarebbero servite al nemico per assaltare il fortilizio o per difendersi. Il castello recinto era più facile da controllare a vista onde evitare tradimenti o penetrazioni occulte. Inoltre, sorgendo fuori dall’abitato, poteva svolgere la funzione di controllo delle vie di comunicazione e segnalare il pericolo incombente. In un certo senso il castello-recinto è una cassaforte d’emergenza per gli abitanti, il bestiame, le derrate alimentari  al servizio della comunità.

A completare la difesa del borgo dove ora corre la strada provinciale vi era un fossato con acqua come segnalano anche gli Statuti Medioevali del 1389. Questo vallo è stato riempito nel 1830 quando venne costruita dagli austriaci la strada militare dello Stelvio fino a Milano. Inoltre, ancora nel 1860, esistevano, all’angolo del palazzo degli Andreani, i cardini della porta che chiudeva il borgo e la mensola di sostegno dell’arco che la sovrasta

Anche le strette e ripide scalinate scavate direttamente nella roccia su cui è adagiato tutto il paese che scendono al lago, anticamente dette callogge, in caso di pericolo venivano chiuse da porte di cui rimangono tracce. A difesa di eventuali attacchi esistevano agli incroci delle vie alcune porte massicce da chiudere in caso di necessità. È ancora visibile qualche loro cardine

La datazione
La Zecchinelli fa risalire il manufatto al XIV secolo anche se si può ipotizzare che, almeno le mura, risalgano al secolo precedente in quanto dovevano giocoforza, esistere o in corso di costruzione quando il castello venne infeudato a Fossato Andreani nel 1271 dall’arcivescovo di Milano Ottone Visconti. Negli atti di un convegno sulle fortificazioni del lago di Como, tenutosi a Varenna nel maggio del 1970, anche Carlo Perogalli presenta la struttura di Corenno come “castello-recinto attribuibile al XIV secolo.

Roberto Pozzi

Approfondimenti
Il sistema costruttivo delle fortificazioni
Il termine “Castello”
Indagine Archelogica dell’Area

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[1]  L.M. Belloni, et alii, Castelli, basiliche e ville, pg.80, La Provincia s.p.a. editoriale, 1991
[2]
 Cfr. Dervio. Archeologia nel castello di Corenno di R. Caimi, S. Lincetto, M. Redaelli, in carta archeologica della provincia di Lecco, Aggiornamento 2009.

Dervio: Corenno Plinio
Inquadramento Storico

domenica, Gennaio 1, 2012 @ 02:01 PM
aggiunto da admin

Il periodo tra la fine  Duecento e il Trecento, è il più glorioso della storia di Corenno e di tutti i comuni della Riviera, e in genere di tutta la Lombardia e dell’Italia settentrionale. È il secolo di Dante, Petrarca, Boccaccio e Giotto. È infatti in questo periodo che giungono a maturazione  l’identità sociale, il senso di appartenenza collettivo, la memoria comunitaria, e, soprattutto la fiducia nelle istituzioni che caratterizzano questa parte d’Italia e che spiegano lo sviluppo e il progresso successivo fino ai nostri giorni. Allora non esisteva l’idea di nazione, che verrà imposta solo successivamente per interesse delle classi dirigenti. Esisteva la comunità locale autonoma con:

  • le istituzioni, (il Consiglio comunale), le leggi (gli Statuti), e l’amministrazione della giustizia che parte dall’obbligo per tutti gli abitanti di denuncia dei reati
  • le proprietà comunitarie: terreni, boschi, rive e lago
  • gli edifici comunitari: la casa della giustizia, la chiesa, i moli, le strade, le fontane, il lavatoio
  • il lavoro comunitario come la soccida, la vendemmia, il mantenimento del molo e delle strade, e probabilmente, la latteria comune nell’alpeggio
  • la difesa collettiva con il castello recinto e i portoni che chiudevano le vie d’accesso al borgo dal lago.
  • gli obblighi/impegni religiosi: il riposo festivo dal sabato sera, la partecipazione ai funerali e ai riti delle rogazioni, l’attività giornaliera scandita dal suono della campana e dal calendario strutturato sulle feste religiose.
  • I servizi pubblici appaltati come il trasporto sul lago, con tariffe stabilite dalla comunità. Qui è da notare un’attenzione sociale o welfare, in caso di funerali e matrimonio il servizio era gratuito.

I segni e i simboli del borgo medioevale sono oggi visibili nella chiesa e nella raffigurazione dei santi, cioè il collante simbolico religioso e nelle fortificazioni, il collante civile-simbolico della comunità.

La chiesa conserva l’affresco quale segno di identificazione legato al patrono, alla confraternita con il suo santo protettore, come i club sportivi di oggi. La gente si definisce come devota di san Rocco, di san Sebastiano o di sant’Apollonia. Il santo diventa l’occasione della festa e della celebrazione e un punto di riferimento nei momenti di crisi. Per questo si fanno i voti collettivi e le processioni comunitarie per impetrare, per esempio, l’acqua per le coltivazioni oppure l’allontanamento della peste.

Chiesa e fortificazioni fanno riferimento alle due anime che hanno costituito la storia del Medioevo locale. Esse diventano i simboli di questa rete di sostegno che garantisce la convivenza civile e disciplina i rapporti sociali definendo diritti e doveri dei cittadini e delle famiglie, prima ancora della loro incolumità fisica. Vita religiosa e vita civile si intrecciano: per motivi religiosi si facevano anche le guerre (basti pensare alla famosa Guerra decennale tra Milano e Como dal 1118 al 1127 che scoppia anche per dissensi religiosi), ma anche per motivi politici si erigono le chiese o si consacrano a un certo santo (la prova è la chiesa a S. Tommaso Becket dedicata proprio a lui perché si era opposto al re Enrico II, nemico del papa).

Sono in molti oggi a riconoscere che alla base del maggior sviluppo delle regioni del Centro Nord ci sia la maggior dotazione di risorse di capitale sociale che comincia a costituirsi in questi secoli. Per capitale sociale si intende la fiducia, le norme che regolano la convivenza, le reti di associazionismo che facilitano la cooperazione spontanea. Questo capitale sociale è una risorsa che innesca il processo di sviluppo economico di una comunità, che forte della sua identità, si apre allo scambio con le comunità vicine e lontane.

È interessante ripercorrere lo statuto del 300/400 per evidenziare questo aspetto, cioè la fiducia nelle persone e nelle istituzioni e la collaborazione tra tutti i cittadini come base della comunità.

Gli aspetti economici e culturali
Sfogliando lo Statuto del comune di Dervio e di Corenno del 1389 e gli atti notarili di questo periodo, ci si rende conto del discreto sviluppo economico e culturale di queste piccole comunità: non si trattava più un’economia di sussistenza, ma una moderna economia fondata sull’agricoltura, sull’allevamento, sullo sfruttamento del bosco, sulla pesca, sulla caccia e sull’artigianato e sul commercio.

Un aspetto importante della vita della comunità era l’appalto dei beni comunitari a beneficio del Comune: il lago per la pesca, il bosco per il legname, le tense per la caccia agli uccelli, il trasporto pubblico sul lago e alcune cariche e servizi pubblici. È sufficiente scorrere l’elenco delle merci che erano imbarcate nei cinque moli tra Dervio e Corenno per comprendere la solidità di questa economia. Si commerciavano bestie di ogni tipo (cavalli, mucche, volpi, pecore, pollame, sparvieri), cereali, (frumento, segale, miglio, panico), legumi, castagne, noci, nocciole, lino, canapa e lana. Per i metalli si parla di stagno, di ferro, di rame; di carbone ottenuto con la legna, di mattoni, legnami, piode.
Oltre a queste materie prime vi erano i manufatti dell’artigianato: stoffe di lino, di fustagno, di lana, vino, olio, miele, prodotti lattei e pelli.

Roberto Pozzi

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Sulle Orme del Viandante 2011 – le foto

domenica, Novembre 27, 2011 @ 12:11 PM
aggiunto da admin

Le immagini della manifestazione “Sulle Orme del Viandante” edizione 2011

DERVIO – PERCORSI

martedì, Novembre 1, 2011 @ 10:11 PM
aggiunto da Dervio

panorama dervio
Il territorio derviese è molto adatto a tutti coloro che vogliono divertirsi, immergersi nella natura e godersi affascinanti panorami.
A tale scopo sono stati individuati una serie di percorsi adatti a tutte le esigenze che permettono al turista di  percorrere e conoscere il territorio in totale autonomia.

La relativa facilità dei percorsi non prescinde il fatto che si debbano affrontare in condizioni minime di sicurezza: effettuare le escursioni sempre in compagnia, verificare le previsioni meteo prima della partenza, utilizzare abbigliamento adeguato e affrontare i tratti più impegnativi con estrema attenzione.

PERCORSI
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A – Sentiero del Viandante Dervio – Bellano   [Dettagli]
B – Sentiero del Viandante Dervio – Dorio – Colico   [Dettagli]
C – Linea Cadorna da Corenno Plinio   [Dettagli]
D – Monte Legnoncino   [Dettagli]
E – Monti di Dorio e Bassa Valvarrone   [Dettagli]
F – Monte Legnone   [Dettagli]
G – Monti di Dervio   [Dettagli]
H – Anello del Monte Muggio   [Dettagli]

 

Scarica la cartina delle escursioni di DervioCartina Escursioni Dervio

Coordinamento: Angelo Colombo
Itinerari: Ivano Acerboni – Elio Beni – Luca Fiorucci – Dario Geronimi
Foto: Angelo Colombo – Luca Fiorucci

DERVIO – TURISMO

martedì, Novembre 1, 2011 @ 04:11 PM
aggiunto da Dervio

DERVIO – TURISMO     ItalianoEnglish

DERVIO è adagiato sulla penisola derviese, che si protende nelle acque del Lario, posta allo sbocco della Valvarrone e solcata  dal fiume Varrone.

Di origini molto antiche è stato un borgo importante e fortificato sin dall’epoca romana, per la sua posizione strategica. Grazie alle sue bellezze naturali ed artistiche ed i recenti interventi infrastrutturali, Dervio è una delle località importanti per il turismo del lago di Como ed è considerato il “Paradiso della vela”, con la sua posizione ideale protesa nel lago sempre ventilata e le quattro scuole veliche. Il lungo lago di notevole estensione, con numerose spiagge ed il bel percorso attrezzato immerso nel verde, offre un paesaggio elegante e naturale, dove passeggiare diventa relax e divertimento. Le montagne che circondano Dervio, permettono escursioni in ambienti incontaminati con panorami incantevoli. E’ un paese molto attivo, con parecchie manifestazioni ed iniziative per lo svago di  abitanti e turisti.

paradiso della vela

DA  VEDERE:

Ai piedi della montagna troviamo la chiesetta di S.Quirico e Giulitta, uno degli edifici religiosi più antichi della zona, già  menzionata in documenti dell’anno 814, con il campanile in pietra a vista in stile romanico edificato attorno al 1080. Nella zona del ‘Borgo’, affacciata sul lago, sorge la chiesa parrocchiale di SS.Pietro e Paolo ( XI secolo ), con il suo campanile di origine romanica.

Accampato su una rupe che domina il paese, il “Castello di Orezia” venne costruito nel tardo medioevo per sbarrare la strada della Valvarrone. Attualmente rimane
un torrione ben conservato, fiancheggiato da avanzi di antiche case. La prima citazione risale al 1039, quando subì un lungo assedio ad opera delle armate
delle tre Pievi lariane.

In località Mai, a 400 metrislm. sul promontorio che sovrasta la parte sud di Dervio, si trovano i ruderi del Castelvedro V-VI sec. La fortificazione sorge in posizione
dominante e dai resti dei muraglioni si può immaginare quanto fossero notevoli le dimensioni del castello. Fu parte del sistema di difesa creato sulle sponde
del Lario a causa delle scorrerie di barbari dalla Rezia.

La frazione di Corenno Plinio rappresenta uno degli angoli più caratteristici del Lago di Como, un luogo dove è ancora possibile provare una forte suggestione storica ed
immaginare le vicende del lago durante il Medioevo. Il borgo medievale si sviluppa attorno al castello ed alla chiesa situati in cima al promontorio. Le antiche case, i particolari uniformi con i portici e le decorazioni, fanno di Corenno un ambiente unico ed irripetibile. E’ venendo dal lago che si gode la vista più suggestiva, con le antiche ville patrizie che dominano la rupe e le ripide “scalotte” che salgono, con i caratteristici gradini intagliati nella roccia, alla piazza in acciottolato.  Anche se la sua storia è molto più antica, le sorti di
Corenno sono legate alla famiglia dei conti Andreani, feudatari dal 1271 dell’Arcivescovo di Milano Ottone Visconti. Nel 1863 aggiunse al suo nome l’appellativo di “Plinio”, in onore del console romano Caio Plinio Cecilio Secondo.
Innalzato nel X secolo sui ruderi di un’antica rocca, sorge il Castello di Corenno; la sua destinazione non era quella di abitazione, ma di fortezza – recinto che dovette sopportare numerosi attacchi soprattutto nel XIV secolo, quando Corenno fu incendiata e distrutta nella parte verso il lago. La fortezza, un tempo avamposto dei Visconti, signori di Milano, ora è di proprietà della famiglia Marietti, successori degli Andreani. Con i muri perimetrali a quadrilatero ben conservati, una torre d’ingresso del tipo “a vela” rivolta verso la piazza ed una torre quadrata realizzata in epoca successiva sul lato a monte, consentiva il controllo dell’antico “Sentiero del Viandante”.   Sulla piazza a ridosso del castello si trova la chiesa di San Tommaso di Canterbury, XII secolo. Inizialmente era una cappella privata; venne poi consacrata come chiesa effettiva nel 1327, e fu ordinata Parrocchia nel 1566 dall’arcivescovo, Carlo Borromeo. All’interno si trovano resti di antichi affreschi di scuola lombarda del XIV – XVI secolo. Sulla facciata, ai lati dell’ingresso, si possono ammirare i Monumenti tombali dei conti Andreani, feudatari di Corenno. Opere del XIII – XIV secolo, ricchi di elementi scultorei di particolare interesse.

Strutture Ricettive

Numeri Utili

Cartina di Dervio

DERVIO is located on the derviese peninsula jutting out into the waters of Lake Como, is positioned at the mouth of Valvarrone Valley and is marked by the Varrone River.

It’s origins are very old as it was once an important fortified village due to its strategic position dating back to the Roman period. Thanks to its natural and artistic attractions and to recent interventions on its infrastructures, Dervio has become an important tourist destination on Lake Como and is considered a “Sailing Paradise” due its outstretched and constantly airy position on the lake and its four sailing schools. The significantly long lake, numerous beaches and beautiful equipped exercise course surrounded by nature offer an elegant and natural landscape where walking becomes a moment for fun and relaxation. The mountains surrounding Dervio are perfect for hiking in uncontaminated environments and offer charming views. This town is very active and has many entertaining events and initiatives for its inhabitants and tourists.

 TO SEE :

At the foot of the mountain is the small Church of St. Quirico and Giulitta, one of the oldest religious buildings in the area and mentioned in documents as early as 814. Its Romanesque stone bell tower was built about 1080. The parish Church of St. Peter and St. Paul (11th century) and its Romanesque bell tower are in the Borgo district overlooking the lake. The Orezia Castle is perched on a cliff dominating the town. It was built in the late Middle Ages to block the road to Valvarrone Valley. This tower is still in good condition and is flanked by the ruins of ancient dwellings. The first mention of it dates back to 1039 when it sustained a long period of siege by the armies of the Three Larian Parishes.

The ruins of Castelvedro (5-6th centuries) are located in Mai (400m ASL) on the headland dominating the southern part of Dervio. The fortification is in a dominating position and the ruins of its massive walls are an indication of its significant size.It was part of a defence system created on the shores of Lake Como due to the raids by the barbarians of Rhaetia.

The hamlet of Corenno Plinio is one of the most characteristic corners of Lake Como, a place where it is still possible to feel a strong presence of history and imagine the vicissitudes of the lake during the Middle Ages. This medieval village is positioned around the castle and church on top of the headland. The old houses and uniform details with the
porticoes and decorations make Corenno a unique, one-of-a-kind place. The most charming panorama is offered when arriving from the lake, with the old patrician homes dominating the cliff, steep stairways and their characteristic steps eroded in the rock climbing up to the cobblestone square. Although its history is much older, the fate of Corenno is tied to the family of counts Andreani, feudal lords of the Archbishop of Milan Ottone Visconti starting in 1271. The name Plinio was added in 1863 in honour of Roman consul Caio Plinio
Cecilio Secondo. The Corenno Castle was built in the 10th century on the ruins of an ancient fortress; it wasn’t meant to be inhabited but to be used as a fortress-enclosure against the
numerous attacks, especially in the 14th century when the part of Corenno towards the lake was destroyed by fire. Once an outpost for the Visconti family
(lords of Milan), the fortress is now the property of the Marietti family, successors to the Andreani family. Its outer quadrilateral walls (still in good
condition), a sail-type entrance tower facing the piazza and a square tower added later (on the mountain side) allowed the old “Sentiero del Viandante” to be controlled.

A church (initially a private chapel) dedicated to St. Thomas Canterbury (12th century) overlooks the piazza behind the castle. Consecrated as a true church in 1327, it was ordained parish in 1566 by Archbishop Carlo Borromeo. It houses ancient remnants of frescoes from the Lombard school (14-16th centuries). Grave monuments of counts Andreani, feudal lords of Corenno, are on the façade on the sides to the entrance. These are works from the 13-14th centuries enhanced with sculptural elements of particular interest.

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