Archivio categoria ‘Abbadia Lariana’

Abbadia: Le decorazioni di Tagliaferri nella Chiesa di San Lorenzo

domenica, Gennaio 1, 2012 @ 06:01 PM
aggiunto da admin

Chi entra nella chiesa parrocchiale di S. Lorenzo in Abbadia è colpito subito dalla ricchezza dei festoni, degli ornamenti, delle statuine, delle dorature che brillano sull’altare ligneo barocco al centro dell’abside.
Lo sguardo, poi, si innalza quasi spontaneamente verso la volta della chiesa decorata da Luigi Tagliaferri, pittore di origine valsassinese (Pagnona), ma cresciuto a Mandello del Lario, in una famiglia di decoratori. E’ sepolto proprio nel cimitero di questo paese, nella cappella di famiglia: la lapide riporta la data di nascita e di morte: 14 novembre 1841 – 12 giugno 1927, e la sua fotografia, un busto venerando con barba e capelli fluenti, lo sguardo profondo e penetrante. Nessuno finora ha scritto su di lui o ha elencato le sue opere nonostante abbia avuto una produzione molto vasta: nella nostra zona ha decorato la chiesa arcipretale del suo paese, il battistero di S. Antonio a Crebbio, la chiesa di S. Rocco a Maggiana, la chiesa di S. Giovanni a Bellagio, ed altri edifici sacri del lago e della Valtellina.
E’ stato un uomo animato da profonda fede e conoscenze teologiche, sicuro nell’usare il pennello, con reminiscenze classiche e barocche, che, tuttavia, non risultano stucchevoli, nè danno fastidio, perchè usate con sobrietà, gusto, senso dell’equilibrio e proporzione.

tagliaferri abside san lorenzo
La composizione che possiamo ammirare nel catino dell’abside della nostra chiesa, prende spunto dal libro dell’Apocalisse: si tratta della gloria dell’Agnello descritta da S. Giovanni.
Al centro spicca l’Agnello, simbolo di Cristo immolato, con la scritta “Agno honor et gloria”.
Ai suoi piedi rotolano verso il basso le potenze infernali, sospinte nel castigo dagli angeli fedeli a Dio, mentre lo slancio verso l’alto è dato dalle schiere angeliche, che, sostenute da nuvole leggere, fanno intravvedere, quasi dietro a un velo, la gioia del Paradiso.
Sulla sinistra dell’affresco sono raffigurati i santi: vergini, dottori, martiri, che, con al centro la croce, rendono onore all’agnello, mentre sulla destra sono rappresentati tutti i popoli della terra (europei, africani, indiani) convertiti a Cristo dall’opera dei missionari. In un angolo del catino (in basso a sinsitra) si può leggere la sua firma: “Tagliaferri L. pinse 1915”.
Nelle tre fasce trasversali, che congiungono i pilastri di sostegno della volta, egli ha raffigurato in medaglioni i dodici apostoli, divisi in gruppi di quattro ciascuno, con in mano i simboli caratteristici di ciascuno, che permettono di individuarli, mentre, nell’ultima fascia sovrastante l’organo, quattro graziosi putti portano dei cartigli con la scritta “Laudate Deo in cordis et organo”.

tagliaferri 2 san lorenzoAl centro della volta spicca la gloria di S. Lorenzo a cui è dedicata la chiesa, con la palma del martirio in mano, vestito con le insegne di diacono, è portato in Paradiso dagli angeli, e ai suoi piedi sono raffigurati gli strumenti tradizionali del martirio, con la graticola su cui venne bruciato. La firma e la data sono ripetute anche in questo affresco.
Di fianco alla gloria di S. Lorenzo, sopra la finestra di destra, un angelo regge un cartiglio con la scritta: “In graticola te Deum non negavi”, mentre sopra la finestra di sinistra si legge: “Gratias tibi quia ianuas tuas ingredi merui”. Nei vani soprastanti le altre quattro finestre sono raffigurate, secondo uno schema tradizionale, le quattro virtù cardinali; partendo da sinistra, vicino al coro, la giustizia, una giovane donna con in mano la bilancia da una parte e la spada dall’altra, la prudenza, una vergine con in mano la lampda accesa, come quella del vangelo, che si guarda allo specchio, la temperanza, un giovane che versa del vino in una coppa, la fortezza, una giovane, seduta su un leone, con l’elmo alato della vittoria, e, in una mano, un fascio littorio da cui spunta l’ascia.

Fonte: Abbadia Oggi Anno V – N. 4 – 21 Luglio 1986

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Abbadia: L’Altare della chiesa di San Lorenzo

domenica, Gennaio 1, 2012 @ 06:01 PM
aggiunto da admin

altare  - san lorenzoAnche oggi, come un tempo, l’Altare Maggiore della Parrocchiale di Abbadia, più che una mensa eucaristica, si presenta come un grande monumento ligneo, dai molteplici significati.
Nella relazione della visita pastorale del 1685 viene definito “un grande tabernacolo di legno dipinto e dorato, di nobile struttura, forma ed altezza”.
Si trovava allora nella vecchia chiesa di San Lorenzo, là dove si dice Chiesa Rotta, abbandonata poi per riutilizzare l’edificio già dedicato ai Santi Vincenzo ed Anastasio, lasciato libero dai Padri Serviti per la soppressione del convento del 1789.
Pure con qualche modifica, forse anteriore al ripristino voluto dal parroco Carlo Raspini, l’altare appartiene chiaramente alla seconda metà del Seicento e si apparenta ad una serie di esempi superstiti nella zona lecchese.
Ne conosciamo della stessa epoca a Bellagio, a Rezzago in Valassina, a Maisano di Valbrona, ad Asso, nella chiesetta francescana di Montebarro, a Mandello, a Crebbio e a San Martino di Introzzo in Valvarrone, datato al 1660.
altare particolare 1 san lorenzoQuesto di Abbadia ha struttura simile all’eccezionale pezzo di Introzzo, ma anche a quelli minori di Maisano e Mandello. Nell’arcipretale vicina, molte opere scultoree del momento, pulpito, architrave e Crocefisso, stalli del coro, attorniano l’ara preziosa, attribuibile forse all’intagliatore Giulio Tencalla che lavorò all’Ancona tra il 1674 e 1676, circa gli stessi anni cui appartiene l’altare di Abbadia.
Dietro la mensa rielaborata, dal basamento che si svolge in due gradini sovrapposti, sorretti da putti telamoni, sorge il ciborio o tempietto, formato da due ordini ottagonali, coronati dalla cupoletta che svetta nella figura di Cristo risorto. Ai lati dell’ordine inferiore del ciborio, si sviluppano due brevi bracci quadrangolari, quasi reliquiari che sorreggono le statuine dei Santi protettori della parrocchia, secondo l’uso riscontrabile in tutti gli altari ricordati: San Lorenzo con la graticola, San Vincenzo patrono dell’abbazia medioevale. I tempietti sopra l’altare maggiore sembrano originare dal quello che papa Pio IV (fratello del conte di Lecco, il Medeghino, che molti guasti compì con le sue guerre anche alla terra di Abbadia) inviò circa il 1560 al nipote Carlo Borromeo, il quale accolse il suggerimento tridentino di offrire un particolare spazio all’esposizione del Santissimo, che prima si usava riporre in un apposito scurolo dell’abside o in una cappella. altare particolare 2 san lorenzoL’idea che presiede al ciborio del Duomo di Milano, eretto dall’architetto Pellegrini, si collega alla biblica arca, la tenda-dimora di Dio sulla terra, nel mezzo del suo popolo eletto. L’Eucaristia non era più solo un elemento di comunione, ma veniva considerata come una presenza meravigliosa, che distingueva un popolo che aveva il suo Dio tanto vicino. I Gesuiti del Seicento potevano appunto parlare del tempio come di un “piccolo paradiso”.  Il grande altare di Abbadia, col ciborio alto m. 3,20, rappresenta la sintesi di secolari concezioni, riprese finanche nei colori dell’azzurro e dell’oro, distintivi del cielo temporale e del cielo paradisiaco dell’eterno. Il tabernacolo doveva probabilmente recare la scena della “Imago Pietatis”, cioè del Cristo sofferente sopra il sepolcro: ora questa tavoletta è stata trasferita superiormente, dove invece – secondo le tipiche espressioni – si apriva una nicchia per l’esposizione dell’Eucaristia. Ai suoi lati, nel primo piano della torre, stavano in nicchie le statuette di San Francesco ostendente le stimmate e di San Filippo Benizi fondatore del convento dei Serviti; le ali laterali recano invece S. Antonio abate, cui era dedicato in antico un altare, e un altro santo, Martino o Bartolomeo. Sui due fastigi dormivano fra angeli i protettori della chiesa locale, Lorenzo e Vincenzo. Nel secondo piano, Eurosia e Caterina d’Alessandria, con la ruota del martirio, affiancano la figura centrale dell’Immacolata. I Santi che circondano il risorto sono appunto emblema della proiezione della comunità umana nel divino, elementi di imitazione ma anche tramiti della supplica a Dio. E’ perciò privilegiata la presenza della Vergine, che precorre il futuro dell’umanità (anche se la festa dell’Immacolata verrà stabilita solo nel 1708). Al di sopra della balaustrina intervallata dagli angeli che recano i segni della Passione (lancia, colonna, croce e spugna), l’apparato costruttivo e concettuale si riassume nel Cristo risorto. Sui piedistalli laterali, due Angeli ceroferari alti un metro confermano la luce che emana dal simbolico paradiso. In altri casi, come ad Asso, gli Angeli omaggiano invece la divinità col turibolo.

altare particolare 3 san lorenzo
Al di là quindi della “macchina” barocca e della sua meraviglia scultorea, i concetti sono ancora oggi comprensibili. L’elemento decorativo diventa quindi un valore, anche nei termini artistici, dove un oscuro artefice, probabilmente locale (e ricordiamo proprio a Mandello l’abile intagliatore Francesco Micheli – dal diffuso cognome anche abbadiese – che scolpì Crocefisso e architrave nel 1677-1678) raggiunge importanti effetti espressivi, nel realismo delle statuine, nelle colonnine tortili, nei timpani spezzati, nei fregi, nei mascheroni diabolici calpestati in basso dagli angioli: tutto segno dei complessi moti dell’animo dei nostri antenati del Seicento, che in modo particolarmente intenso alternavano slanci e dubbi verso l’intuizione sensibile dell’infinito.

Fonti: Angelo Borghi da Abbadia Oggi Anno VI – N. 6 – 21 Novembre 1987

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Abbadia Lariana – monumenti sul territorio

venerdì, Dicembre 2, 2011 @ 12:12 AM
aggiunto da Abbadia

La Proloco di Abbadia Lariana ha inserito, nella propria sezione, un elenco dei principali monumenti presenti sul suo territorio.

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Sulle Orme del Viandante 2011 – le foto

domenica, Novembre 27, 2011 @ 12:11 PM
aggiunto da admin

Le immagini della manifestazione “Sulle Orme del Viandante” edizione 2011

La Chiesa di San Giorgio

venerdì, Novembre 11, 2011 @ 09:11 PM
aggiunto da Mandello

La struttura architettonica

L’origine dell’edificio è molto antica, come dimostra la piccola acquasantiera in marmo dell’ingresso laterale, scolpita a nastri intrecciati e croci greche e attribuita al sec. IX-X.
S. Giorgio è di probabile fondazione altomedioevale, e la tradizione l’ha sempre considerata come la chiesa di Crebbio, ora frazione del Comune di Abbadia Lariana, e come tale mantenne per secoli la funzione cimiteriale.
La struttura a capanna, con belle capriate lignee a vista, nelle murature e nelle monofore appartiene al sec. XIII; l’ampio arco trionfale ad ogiva e il presbiterio a volta con costoloni rappresentano un adattamento dei primi decenni del Quattrocento. Si tratta di una architettura molto essenziale che si rintraccia su tutta la Riviera del lago nei tempietti medioevali.
La chiesa è ricordata dal 1461 e fu legata per lungo tempo alla plebana di Mandello del Lario, al cui territorio comunale ancora appartiene, benchè parte della parrocchia di S. Antonio di Crebbio, fondata net 1621 da Filippo Archinti vescovo di Como.

I cicli degli affreschi

Rende particolarmente incantevole l’ambiente l’ampio e unitario apparato decorativo ad affresco, che copre gran parte delle pareti, l’arco trionfale e il fondo del presbiterio. Il raro ciclo, che copre precedenti composizioni affioranti sulla parete dell’arco trionfale e sulla parete destra, si muove entro la matrice culturale dell’Osservanza promossa da San Bernardino, e formula in modo alto ed efficace la concezione che, al momento escatologico, si perviene attraverso le opere e soprattutto la carità. Sull’arco trionfale è dipinto il Cristo nel giudizio finale, affiancato dai profeti Ezechiele e Isaia, cui sottostanno in terne le nove schiere angeliche e patriarchi, inferiormente raccolte da una parte con le sante Brigida, Maria, Agata, a destra con i santi Biagio, Bernardino, Michele: un tempo vi antistavano piccoli altari votivi alle donne e agli uomini.
Sulla parete sinistra si delinea, oltre al Limbo, la risurrezione dei buoni che salgono in gerarchie entro un castello, accolti dai santi Pietro e Paolo e dalla Vergine che si protende verso i riquadri, deliziosamente trattati, delle Opere di Misericordia.
Sull’opposta parete sono incatenati i vizi al giudizio di Minosse; i dannati, intorno all’enorme re dell’lnferno, subiscono le pene del contrappasso dantesco; sulle spine di un singolare albero dai morti rami infruttiferi, sono infilzati i corpi nudi dei viziosi di ogni ordine sociale dai pescatori ai duchi. Questi affreschi vengono collocati negli anni 1475-1485 e riferiti a maestri dell’area piemontese di Mondovi, che attingono però alle esperienze lombarde, in particolare del Foppa, riscontrabili soprattutto sull’arco trionfale.
Nel sotto-arco sono dipinti busti di profeti, decorati sono i costoloni con la bella chiave di volta col Cristo benedicente, mentre sulla parete fondo si vede una Crocifissione stilisticamente diversa, forse opera di un maestro della zona.
Si aggiungono a questo ciclo sulla parete nord alcuni riquadri molto freschi: Madonna in trono con S. Bernardino, i santi Nicola Tolentino e Antonio abate, i santi Bernardo e Rocco, il peccato primordiale di Adamo ed Eva.

TOUR VIRTUALE: http://virtours.onlypositivenrg.eu/sangiorgio/

APPROFONDIMENTI:
Oleg Zastrow, La Chiesa di San Giorgio a Mandello del Lario
Archivi di Lecco, VII, 1984, f.4, p.871

ABBADIA LARIANA – PERCORSI

venerdì, Novembre 11, 2011 @ 02:11 PM
aggiunto da Abbadia

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Il territorio di Abbadia Lariana è ricco di percorsi  di facile e media fruizione, che invitano alla conoscenza del territorio montano e del tratto lacustre.
E’ un’area che conserva testimonianze storiche legate alle attivita agrosilvo-pastorali e alla coltivazione del gelso per il baco da seta.
Sentieri, mulattiere e piste sterrate che si snodano attorno alla Val Monastero condurranno alla scoperta dei nuclei rurali, alla spettacolare cascata, alle chiese campestri e al Piano dei Resinelli.

Sentiero del Viandante
Il sentiero del Viandante è stato per secoli la strada che costeggiava la sponda orientale del Lario; di antiche origini, probabilmente già esistente all’epoca romana come ripresa di un percorso precedente, collegava Lecco con Colico, la Valtellina coi passi alpini. Il sentiero fu attivo fino al 1834, anno in cui divenne percorribile il tratto a lato della strada dello Stelvio e dello Spluga, costruita dagli Austriaci.
Attualmente ha inizio presso la chiesa di San Martino e attraversa da sud a nord tutto il paese, proseguendo per Mandello e continuando fino a Colico. Nel suo percorso (sempre segnalato) talvolta interrotto da nuove strade, si possono ammirare punti caratteristici e singolari del paese, nonché vedute panoramiche sulla Grignetta
Nel tratto fino a Mandello, il percorso è completamente pianeggiante ed è adatto a persone di tutte le età.
Ulteriori informazioni

Si allega cartina del percorso (corredata anche di vie alternative atte ad esplorare alcuni luoghi caratteristici del nostro comune.
Abbadia Lariana – Sentiero del Viandante

Dettagli percorso da Abbadia a Lierna

 

Da Abbadia Lariana al Rifugio Soldanella per il Sentiero dei Campelli
Dalla Stazione Ferroviaria di Abbadìa Lariana 214m, si raggiunge via Onedo, si oltrepassa la ferrovia, e si arriva poco dopo a Borbino. Raggiunta la chiesa e il successivo lavatoio, si prosegue diritto e indi a sinistra per un viottolo e una mulattiera. Abbandonata quest’ultima si imbocca a destra una scalinata in pietra e si continua lungamente per la Val Monastero, oltrepassando il bivio per Navegno.
Si continua nel bosco per la carrareccia e ad un bivio ci si tiene a sinistra, si oltrepassa un piccolo ponte  e più avanti, verso destra, si inizia a risalire la dorsale boscosa che termina, con una gradinata selciata, alla Croce (ore 1.30). Senza seguire a destra la Strada dello Scarettone, che sale da Linzanico da sinistra, si attraversa una zona di castagneti e (indicazioni su cartello appeso ad albero) si raggiunge la spianata prativa dei Campelli, 955m (ore 0.30; ore 2).
Superata poco oltre una chiesetta si raggiunge verso sinistra la carrozzabile che scende dal Pian dei Resinelli e che dopo alcune ampie svolte, oltrepassata una casa, raggiunge un lungo rettilineo. Percorso quest’ultimo e lasciata a sinistra la via Parodi, si raggiunge un ultimo bivio: proseguendo a sinistra si arriva alla chiesetta e al piazzale all’imbocco del Piano dei Resinelli (ore 1 ; ore 3), oltrepassato il quale si sale verso sinistra una strada, pure carrozzabile, che, dopo la panetteria-market e la diramazione a sinistra per il rifugio Porta, conduce al rifugio SOLDANELLA.
Dislivello: 1063m
Difficoltà: E
Ore: 3
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Anello a Lago e Anello della cascata
I due percorsi, di facile e media fruizione,  invitano alla conoscenza del territorio montano e del tratto lacustre.
Un’area che conserva testimonianze storiche legate alle attività agrosilvo-pastorali e alla coltivazione del gelso per il baco da seta. Sentieri, mulattiere e piste sterrate che si intrecciano attorno alla Val Monastero condurranno alla scoperta di nuclei rurali, chiese campestri e alla sorprendente cascata di Cengen.
Entrambi gli itinerari confluiscono alla chiesa di San Giorgio e, da qui, per medesimo percorso scendono al Parco Chiesa Rotta (lido) e al Lungolago di Abbadia Lariana.
Informazioni percorso Anello a Lago
Informazioni percorso Anello della Cascata

Alta Via delle Grigne
L’itinerario denominato Alta Via delle Grigne, collega invece la Frazione di Crebbio con i Piani dei Resinelli, è un percorso un poco più impegnativo dei precedenti ma che riserva al viandante, innumerevoli e pregevoli panorami di mezza montagna.
Uteriori informazioni

Scarica la Cartina dei Sentieri

Sito Web “Abbadia Passeggiate”
Su questo sito web potrai trovare tutte le indicazioni per gite e passeggiate in quel di Abbadia Lariana, i luoghi più caratteristici del  territorio e molte altre informazioni:

www.abbadiapasseggiate.altervista.org

8 Passi per Mandello: Percorso H
San Giorgio – Maggiana – Cascata del Zerbo

martedì, Novembre 1, 2011 @ 08:11 PM
aggiunto da Mandello

La cascata più alta del gruppo delle Grigne
In generale: Percorso facile, per la maggior parte su mulattiere e carrarecce ben tenute. L’itinerario si estende nel comune di Abbadia Lariana. La principale segnaletica è quella dell’Alta Via delle Grigne (AV): rettangolo rosso con cerchio azzurro al centro.
Tempo totale: Circa 3 ore.
Difficoltà: Percorso facile, per tutti.
Pendenze: Massimo dislivello circa 300 mt. Presenta salite di media difficoltà.
Fondo: Carrarecce e mulattiere ben tenute.
Punti di ristoro:
Somana: bar, la domenica aperto.
Olcio, zona a lago: bar – gelateria.
Mandello: bar sul percorso.
Attrezzatura: Scarpe comode, con suole antiscivolo. Zainetto e borraccia. Indumenti secondo la stagione e giacca a vento.

Raggiunta la Piazza della Chiesa di Maggiana (vedi itinerari pedonali per le frazioni) si imbocca la stradina sulla destra, la si segue per poche decine di metri quindi si imbocca a sinistra la larga mulattiera (Alta Via) che sale verso l’abitato di Lombrino (via Benvenuto).
Si attraversa parte del paese, poi si prosegue lungo una stradina pianeggiante che si apre sulla destra, evidenziata dal segnavia N°5, dove si trova la cappelletta dedicata alla Madonna “Madre di Grazie”.
Si supera una piazzetta con un lavatoio e, poco oltre, in corrispondenza di una casa con una fontana, si lascia la mulattiera n. 5 che sale ai Piani dei Resinelli e si continua verso destra (Alta Via), girando dietro la casa.
Il sentiero si mantiene pianeggiante e attraversa vari poggi ridenti, in direzione di Lecco, con belle viste sul lago e sui prospicienti Corni di Canzo e Moregallo.
Si entra nel bel castagneto di Perla, si incrocia la mulattiera che sale da Linzanico (fraz. di Abbadia Lariana) e, dopo una breve salita, si imbocca la Val Monastero.
Superato Caleggio, baita con fonte e vasca abbeveratoio, si sale per ca. 300 m e all’inizio del piano, sulla destra sotto la strada, si può vedere “l’Acqua de la Famm” un tempo meta di pic-nic.
Si giunge così al ponte in muratura sul torrente Zerbo. Al ponte, utilizzato come riferimento, si lascia l’Alta Via, si retrocede di una trentina di metri fino al primo bivio, ove si prende, verso monte, per un sentiero non segnalato che sale ripido e quasi parallelo al torrente. Lo si segue per pochi minuti per imboccare poi un sentierino che si apre sulla destra e che attraversa verso il letto del torrente raggiungendolo proprio in corrispondenza della cascata.
Con il suo salto di circa 50 metri, questa è la cascata più alta del Gruppo delle Grigne ed è particolarmente suggestiva. In inverni molto freddi è possibile vederla interamente trasformata in una leggiadra colata di ghiaccio.
Al ritorno si ripete il percorso dell’andata fino all’inizio di Perla, prendendo poi a sinistra il sentiero che porta a Linzanico, metà a gradini e metà acciottolato. Si sbocca nella piazzetta dove sorge l’ex municipio di Linzanico, con il vecchio lavatoio.
Si prosegue nella Contrada della Fontana attraversando Linzanico, fino ad un quadrivio con vecchie indicazioni stradali incise su colonne di granito.
Si prosegue diritto in direzione Mandello fino al sottopasso della super strada (SS.36).
Si ritorna così a S. Giorgio.

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ABBADIA LARIANA – TURISMO

martedì, Novembre 1, 2011 @ 02:11 PM
aggiunto da Abbadia

Abbadia Lariana - Veduta Aerea

 Filmato promozionale Abbadia Lariana (by www.lafilandina.com)

Abbadia Lariana è il primo paese sul lago dopo Lecco, sulla strada verso la Valtellina.
E’ direttamente raggiungibile da Milano  in auto, percorrendo la SS 36 (uscita Abbadia Lariana), col treno, con i mezzi pubblici (da Lecco e da Mandello), col battello (dalle altre località che si affacciano sul Lario).

A est, confina col massiccio del Grigna, ricco di possibilità di passeggiate più o meno impegnative, pareti da affrontare in scalata e, nei mesi invernali, piste da sci e fondo.
All’inizio del paese si trova il punto d’inizio del Sentiero del Viandante, che anticamente collegava i comuni della costa orientale, ancora oggi percorribile, e lungo il quale si schiudono panorami mozzafiato e si incontrano numerose vestigia del passato.

A ovest è lambito dal lago di Como, dove  si trovano le spiagge del paese: due parchi-lido attrezzati (Parco Ulisse Guzzi e Parco Chiesa Rotta) e alla foce del torrente Zerbo, quella  libera del campeggio. Recentemente è stato inaugurato un percorso pedonale che costeggia la riva e collega i due parchi con la punta del promontorio di Abbadia sul lago.

Dal  pontile d’attracco dei battelli, partono le corse per Lecco e il centro lago.

Durante tutto l’anno, nei parchi del Paese vengono organizzate manifestazioni pubbliche: a tal proposito si ricordano la Fiera di Santa Apollonia, le serate di intrattenimento estive, le ultime  edizioni del Trofeo Long Drive Challenge Golf sull’acqua, la manifestazione musicale Rock in Riva e numerosissimi altri eventi minori.

Senza nome

Strutture ricettive zona lago

ABBADIA LARIANA – MONUMENTI

martedì, Novembre 1, 2011 @ 02:11 PM
aggiunto da Abbadia

Di seguito sono elencati i monumenti ed i luoghi caratteristici che sono interessanti dal punto di vista architetturale, storico e paesaggistico.

CHIESA DI SAN LORENZO
Abbadia Lariana - Parrocchia di San Lorenzo
S. Lorenzo è ricca di storia e di arte: nel luogo dove sorge, esisteva, dal sec. VIII, un’abbazia benedettina dedicata a S. Pietro, che si ritiene fondata addirittura da Desiderio, re dei Longobardi.
Verso il sec. XII perse d’importanza, e il Tatti dice che “cadde e rovinò per decrepità“, nel 1788, i frati Serviti si trasferirono a Como, la chiesa fu ceduta alla parrocchia, in quanto più grande e in migliore stato della chiesa di S. Lorenzo, che si trovava nella località ora chiamata Chiesa rotta.
Così cambiò ancora il santo titolare: i SS. Vincenzo ed Anastasio cedettero il posto a S. Lorenzo.
Qui venne portato l’altare ligneo barocco, che ancora si può ammirare, il crocifisso, la beata Vergine della Cintura e l’altare di S. Apollonia.
Nel 1888 si incominciò un lavoro di ingrandimento e di restauro….
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CHIESA DI SAN MARTINO
E’ ubicata all’inizio del paese, ai piedi del monte Borbino, su un poggio panoramico rivolto verso Lecco.
Rinnovata nel 1400, e registrata già nel XIII secolo nel “Liber notitiae Sanctorum Mediolani” fra i 10 edifici religiosi appartenenti all’abbazia di San Vincenzo, la Chiesa di San Martino ha origini ben più antiche. La pianta rettangolare, una sola navata a copertura lignea e a capriate a vista, finestre medioevali e presbiterio con volta a crocera lo confermano.
Pur essendo intitolata a San Martino, al suo interno (non visibile) si trovano molti riferimenti alla Madonna.
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CASTELLO E CHIESA DI SAN BARTOLOMEO APOSTOLO
Il Castrum Abbis (o Castello, come lo conosciamo noi) è il colle sul quale sorgeva una piccola fortezza medioevale che intorno all’anno 800 diventa l’abitazione degli Abati Benedettini della Badia di San Pietro.
Dopo la chiesa di San Pietro, quella dedicata a San Bartolomeo è la prima in Abbadia. Fu voluta dall’Abate che ne voleva una accanto alla sua residenza. In seguito, nel 1600 e nel 1700 venne ampliata e arricchita con elementi barocchi, tipici dell’epoca.
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CHIESA DI SAN GIORGIO
Appartenente al comune di Mandello, ma dipendente dalla parrocchia di Crebbio, la chiesa di San Giorgio è originaria probabilmente del 100 DC, anche se oggi appare nelle formedel XIII secolo.
L’acquasantiera in marmo del IX-X secolo e l’eccezzionale complesso di affreschi raffiguranti temi come la misericordia, la salvezza e la dannazione ne fanno uno dei più affascinanti rilievi archeologici della zona orientale del lago.
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LA TORRACCIA
Rudere di torre medioevale, probabilmente resto di fortificazione del XII secolo a guardia di Lecco, di cui si sono perse le tracce delle mura con la costruzione dello svincolo della SS36.
Era il baluardo di tutta la sponda orientale del lago a difesa delle incursioni provenienti da sud, principalmente dal Ducato di Milano.
Rimangono intatte due pareti e in quella Nord si vedono in stretta diagonale due monofore e la scossalina esterna che serviva ad allontanare l’acqua dai muri; originariamente era suddivisa in vari piani con copertura a capanna e le falde rivolte verso nord e sud.
Il monumennto è stato restaurato nella seconda metà del secolo scorso costruendo dei possenti muri di cotto per contenere le pareti non più contrastate tra loro.
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BORBINO
Situato in una posizione strategica, sulle pendici del Monte Borbino, con ampia visuale sul lago e costeggiato dalla Via del Viandante, il piccolo centro è sempre stato di grande importanza per il territorio dell’antica Abbazia Benedettina. Non a caso, solo al suo interno si potevano contare ben tre chiese: San Martino, l’Immacolata e la Madonna della Neve. Le strette vie medioevali dell’abitato, si aprono sulla piazza in cui è stato recentemente restaurato lo splendido lavatoio utilizzato sino alla metà secolo scorso.

CIVICO MUSEO SETIFICIO MONTI
Intorno al 1868 Pietro Monti, setaiolo, dai territori a sud di Milano arrivò ad Abbadia. Trasformò l’antico follatura di panni con annessa roggia a ruota idraulica, in un filatoio per seta.
Nel 1998 si inaugurava il Civico Museo Setificio Monti ed inizia la sua apertura al pubblico. La struttura consiste in due edifici, uno adibito a filatoio-incannatoio, l’altro a filanda ed attività accessorie. Oltre ai resti ai alcune macchina ausiliarie, erano rimaste due ruote idraulica con la roggia. Oggi la ruota idraulica è stata completamente restaurata e si sta provvedendo al ripristino dell’antica roggia seicentesca
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ABBADIA LARIANA – STORIA E GEOGRAFIA

martedì, Novembre 1, 2011 @ 02:11 PM
aggiunto da Abbadia

Il comune di Abbadia Lariana si trova in Lombardia (Italia) in provincia di Lecco (LC) ed è classificato come comune montano. E’ situato ad un’altitudine di 204 metri dal livello del mare. Il territorio di Abbadia Lariana si estende per una superficie di 17,09 kmq in cui vive una popolazione di 3.258 abitanti per una densità demografica pari a 190,64 abitanti per chilometro quadrato.
Le principali frazioni del luogo sono Robianico, Linzanico, Zana, Molini, Pian dei Resinelli, Chiesa Rotta, Lombrino, Onedo, San Rocco, Crebbio, Castello, Novegolo, Borbino.
I comuni limitrofi di Abbadia Lariana sono Oliveto Lario, Valbrona (CO), Mandello del Lario, Lecco, Ballabio. Il santo patrono del comune è San Lorenzo.
Gli abitanti sono conosciuti con il nome di abbadiensi.
Il comune di Abbadia Lariana è catalogato con codice Istat 97001. La principale festa patronale di Abbadia Lariana è 10 agosto. Il comune è localizzato alle coordinate di latitudine e longitudine 45°54’00″N-9°19’00″E.

CENNI STORICI
Abbadia Lariana - Veduta AereaLa storia di Abbadia Lariana inizia in epoca remota; le prime presenze umane nel territorio del comune risalgono all’età del ferro, non mancano poi reperti di insediamenti di epoca gallica e romana: due tombe in cotto alla cappuccina, un canaletto e una piccola ara dedicata ad Ercole.
Abbadia deve il suo nome alla presenza di un’abbazia benedettina fondata nel IX secolo sotto il regno di re Desiderio e dedicata originariamente a San Pietro. Il nome Abbadia o Badia venne da quel momento utilizzato per indicarne il territorio: Ancora oggi, in dialetto, il paese viene chiamato “la Badia”.
L’edificio utilizzato come residenza dell’Abate  era separato dal monastero e costruito sui ruderi di una antica fortificazione romana (Castello), adiacente all’abitazione venne costruita una piccola chiesa: nei secoli trasformata ed ingrandita, viene ora conosciuta come chiesa di San Bartolomeo.

Il territorio, fertile e ricco di miniere di rame, ferro e piombo (una di queste, ai Piani dei Resinelli, recentemente ristrutturata, è  visitabile su prenotazione [info@resinelliturismo.it] ), strategico per  l’importantissima presenza del lago, usato come via di comunicazione per il commercio,  fu oggetto di dispute tra i signori di Como e di Milano  e, con la vittoria di questi ultimi, nel 833 l’arcivescovo ambrosiano Angilberto aggregò il  monastero  di Abbadia con quello di San Vincenzo in Prato di Milano

Nel Medioevo il territorio era salvaguardato con torri di guardia a Crebbio, Maggiana e Rongio; con castelli ad Abbadia e a Lierna e Mandello, quest’ultimo cinto da un vallo comunicante a lago,  era un paese fortificato.

Tra il  1000-1100, un invaso che si trovava a monte dell’abitato, ruppe la diga naturale che lo formava e precipitò a valle,  uccidendo la maggior parte degli abitanti e dei frati: la forza distruttiva fu talmente potente da cambiare addirittura il corso del fiume Zerbo spostandone la foce da quella che ora viene chiamata Punta Abbadia all’attuale posizione presso la spiaggia del campeggio.
Nel 1117, per la nomina del Vescovo di Como e per il controllo del contado di Lecco, iniziò la guerra dei dieci anni fra Como e Milano. La pieve di Mandello, che si era schierata con Como e l’imperatore e col Vescovo e il Papa legittimo, fu teatro di cruenti battaglie navali. Divenne protettorato di Como poi (1196), in seguito a nuove discordie venne ceduto a Milano.
Nel 1272 il papa affidò la Badia ai padri serviti  che adoravano la Santa Vergine Maria, questi aiutarono la gente nella ricostruzione, inaugurarono  la prima scuola di Abbadia dove  insegnavano a “leggere, scrivere e fare di conto”  e cambiarono il nome del monastero in ”Santi Vincenzo e Anastasio”.
Nel 1336 il territorio passò sotto il dominio visconteo e nel 1398, con il duca Gian Galeazzo Visconti, ottenne la promulgazione della raccolta di leggi locali in statuti.
Nel 1495 Abbadia ottenne il conferimento di sede parrocchiale, con dedica a San Lorenzo.
Nel 1530 Gian Giacomo de Medici detto il Meneghino saccheggiò il paese e bruciò il convento dei frati poi restaurato nel 1616, nelle forme odierne.
Nel 1629 Abbadia venne saccheggiata dai Lanzichenecchi diretti dalla Valtellina all’assedio di Mantova, sotto la guida di Ranbaldo di Collalto.

Panorama Abbadia Lariana
Nel XVIII secolo, gli avvenimenti livellarono il predominio civile di Mandello, che, nel 1760, si smembrò in più comuni, i quali solo più tardi (1928) si riuniranno di nuovo sotto Mandello, ad esclusione di Abbadia sopra Adda e Linzanico, rimasti definitivamente comune a sé stante con l’unico nome di Abbadia Lariana.
Nel 1788 i padri serviti chiusero il monastero e lasciarono per sempre la Badia, mettendo in vendita tutti i loro beni ad un prezzo simbolico in quanto gli austriaci, che all’epoca regnavano sul territorio, si impadronivano di tutti i beni della chiesa.

La rivoluzione francese con le sue truppe e col nuovo sistema amministrativo dei dipartimenti (1796), portò all’abolizione di privilegi e prerogative feudali. Seguirono in questo scorcio di storia due grandi battaglie tra francesi e Austro-Russi; dopo di esse, il predominio napoleonico fu  sostituito da quello dell’Impero austro-ungarico.

Fra il 1817 e il 1832 gli austriaci costruirono la grande strada militare dello Stelvio e dello Spluga lungo il tratto a lago (attuale S.P. 72). In questo periodo venne soffocato ogni movimento di italianità che da noi si manifestò nel marzo 1848 quando Mandello, per prima, issò il Tricolore e insorse correndo alla difesa di Milano. Solo con Garibaldi nel 1859, avverrà la liberazione, inizio della definitiva Unità d’Italia.

Queste terre diedero un grande contributo di volontari negli anni del Risorgimento e nell’ultima guerra mondiale. Infine, la Resistenza viva e sanguinosa costò grossi sacrifici di vite umane.

Tratto da wikipedia e da una ricerca di Mattia Valassi
Il testo è disponibile secondo la licenza Creative Commons
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